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Quando si paga la prima rata di un prestito?

Il pagamento della prima rata di un prestito avviene in genere il mese successivo all'erogazione, perchè il diritto alla riscossione, da parte della banca o finanziaria erogante, matura durante il mese fino all'incasso della rata alla scadenza prefissata.

pagamento tramite smartphone
Pagamento delle rate

Dal mese successivo all’erogazione del finanziamento, maturerà il diritto alla riscossione da parte della banca o finanziaria, che ha assolto all’obbligo di rendere la cifra disponibile. Il consumatore sarà quindi obbligato a pagare la prima rata un mese dopo l’erogazione del finanziamento. Per stabilire la rata di un prestito si devono conoscere una serie di parametri:

  • l’importo del finanziamento;
  • la durata espressa in mesi a cui corrisponde il numero delle rate totali;
  • i costi eventuali sia iniziali o up front che ricorrenti o recurring;
  • il tasso di interesse praticato.

Con questi valori si procede al calcolo del piano di ammortamento con la determinazione della rata, che rimane costante per tutta la durata del prestito. Bisogna fare attenzione, però, alla data di addebito quando si sta firmando il contratto, perché una volta erogato il prestito non è facilmente modificabile.

I prestiti flessibili e la possibilità di cambiare il pagamento della rata

Una delle novità di questi ultimi anni è la possibilità di modificare, a determinate condizioni, il piano di rimborso rateale. Alcune banche o finanziarie consentono infatti di poter saltare la rata mensile, questo comporta che la durata del prestito verrà allungata del numero di rate spostate durante l’ammortamento. Le operazioni consentite in genere sono:

  • sospendere una rata mensile fino a 3 scadenze consecutive;
  • ridurre l’importo della rata;
  • aumentare l’importo della rata;
  • modificare la data di scadenza dell’incasso rata mensile.

La possibilità di richiedere una modifica al piano di rientro è prevista in genere dopo il pagamento iniziale di un certo numero di rate, avvisando per tempo l’istituto sulla modifica da effettuare. Con alcune banche e finanziarie per i prodotti più evoluti di prestito online, inoltre, è possibile utilizzare applicazioni grazie alle quali il cliente può scegliere le modifiche in autonomia, direttamente dal suo smartphone.

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I prestiti con maxi-rata finale, come funzionano?

I prestiti con maxi-rata finale sono quei prodotti finanziari dove l’obbligazione si estingue dopo aver pagato le rate previste, relativamente contenute, tranne per l’ultima scadenza che in genere ha un’entità che corrisponde al valore residuo del bene acquistato. Solitamente sono delle forme di finanziamento legate al settore automotive per l’acquisto di auto nuove che, rispetto al classico piano di ammortamento a rata costante e durata costante, presentano le seguenti caratteristiche:

  • un anticipo iniziale;
  • un rimborso a rate costanti per 36, massimo 48 mesi;
  • una rata finale pari al prezzo di riscatto dell’auto.

La differenza consiste nel fatto che nei normali prestiti personali il pagamento dell’ultima rata, esattamente identica a tutte le precedenti, estingue la parte di capitale residuo ancora in essere e chiude l’obbligazione, mentre con la maxi-rata finale abbiamo diverse opzioni:

  • si salda l’intero importo, riscattando l’auto in piena proprietà;
  • si rifinanzia l’importo della maxi-rata finale con un nuovo prestito;
  • si versa l’auto per un nuovo acquisto.

Come si calcola la rata: il piano di ammortamento

Il piano di ammortamento è lo strumento finanziario attraverso il quale viene regolato il pagamento del prestito. Al suo interno troviamo tutti gli elementi che ci consentono di conoscere la composizione della rata, quanta parte della cifra va ad intaccare il debito residuo ad ogni pagamento e quanta parte invece si deve versare alla banca o finanziaria per l’uso del denaro che ci ha concesso con l’erogazione del prestito. Bisogna quindi analizzare la struttura della rata, per cui tra i suoi elementi costitutivi troveremo:

  • la quota capitale: è la porzione del capitale erogato dalla banca o finanziaria che viene resa al pagamento di ogni rata, fino a restituire l’intera somma erogata;
  • la quota interessi: è la parte che viene corrisposta per l’utilizzo del denaro all’istituto erogante ed ha un rapporto rispetto al capitale che varia a seconda del tipo di calcolo impiegato per determinare il piano di ammortamento;
  • la quota relativa ai costi: se i costi iniziali – up front –, come ad esempio le spese di istruttoria, non sono trattenuti inizialmente dal capitale finanziato vengono spalmati su ogni singola rata, così come avviene solitamente per i costi ricorrenti – recurring – come le spese di incasso rata.

Una volta presenti gli elementi costitutivi della rata è bene conoscere le varie tipologie di piano di ammortamento:

  • all’italiana: ha la caratteristica di presentare una quota capitale costante su ogni rata, con pagamenti posticipati e rata variabile decrescente;
  • tedesco: la rata è costante per tutto il piano con pagamenti anticipati, ma all’inizio è di soli interessi, che decrescono nei pagamenti successivi a favore della restituzione del capitale;
  • alla francese: la rata ha i pagamenti posticipati e costanti per tutta la durata; prevede inizialmente una prevalenza della quota interessi sul capitale.

Nell’impiego comune tutti i finanziamenti utilizzano il piano di ammortamento alla francese per cui all’inizio si pagano più interessi che capitale, invertendo la proporzione man mano che si procede nei pagamenti. Attraverso gli strumenti di calcolo di PrestitiOnline.it è possibile, con dei semplici passaggi, calcolare la rata e ottenere il relativo piano di ammortamento del prestito, per avere un quadro completo dell’operazione che si dovrà realizzare, avere accesso alle migliori offerte di prestiti online su internet ed effettuare la migliore scelta possibile.

Ultimo aggiornamento luglio 2022

A cura di: Carlo Unali

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