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Cos'è il prestito cartolarizzato?
Ci sono alcuni prodotti di credito poco conosciuti, come la cartolarizzazione, che consente a banche, istituti di credito, enti pubblici, società industriali e piccole imprese, di trasformare i loro crediti in titoli mediante la loro cessione a società terze.

I prestiti cartolarizzati rientrano nella categoria dei prestiti personali e hanno origine dal processo di cartolarizzazione (nota anche come securization). Si tratta di un’operazione finanziaria, disciplinata dalla legge, che permette la vendita di crediti vantati dalla banca, come mutui e prestiti personali, ad una “Società Veicolo” (nota come Spv, Special Purpose Vehicle).
Questa società corrisponderà all’istituto bancario la liquidità equivalente al valore dei prestiti comprati, emettendo a titolo di garanzia dei titoli obbligazionari riferiti ai finanziamenti e trasformando dunque i crediti in carta. Da qui il nome “cartolarizzazione”.
La Società Veicolo metterà poi in vendita sul mercato i titoli in modo da poter poi recuperare quanto pagato alla banca e guadagnare una commissione. Vediamo ora bene nei dettagli cos’è un prestito cartolarizzato e come funziona.
Cos’è la cartolarizzazione?
Con la cartolarizzazione si assiste dunque alla trasformazione di un credito, attività finanziaria indivisa, in titoli, ossia attività divisa e vendibile. L’operazione finanziaria, disciplinata dalla legge 130/1999 e poi modificata, permette a banche, istituti di credito, enti pubblici, società industriali e piccole imprese, di trasformare i loro crediti in titoli mediante la loro cessione a società terze (Spv – Special Purpose Vehicle).
Supponiamo che una banca decida, ad esempio, di voler ingrandire la propria attività ma che non abbia capitale sufficiente per farlo perché negli anni ha concesso molti prestiti e mutui. Una soluzione per espandersi c’è: l’istituto di credito può decidere, infatti, di cartolarizzare tali prestiti (ad esempio i prestiti immobiliari), vendendoli a società esterne. In questo modo, la banca, invece di recuperare denaro aspettando il rimborso delle rate da parte dei destinatari dei finanziari, rientra subito dei soldi che può magari usare per espandere la propria attività.
Stiamo parlando dunque di un’operazione finalizzata a fare in modo che gli istituti di credito possono recuperare in tempi più brevi liquidità prestata. Per incassare subito il denaro concesso in prestito le banche ricorrono infatti alla cartolarizzazione.
Questi titoli cartolarizzati funzionano come le obbligazioni in quanto presentano una scadenza e un tasso di interesse. Inoltre il risarcimento del debito continua ad essere legato al rimborso e al pagamento degli interessi da parte dei destinatari dei prestiti o dei mutuatari. Il vantaggio degli istituti di credito sta nel fatto che abbiano mobilizzato attività poco liquide e al contempo si siano liberati dei rischi legati a quei prestiti o mutui. "Azzardi" ereditati poi dagli investitori (privati o istituzionali).
La cartolarizzazione può interessare mutui, prestiti, piccoli prestiti per l’acquisto di un’auto e crediti legati alle carte di credito. Anche i governi possono dare vita a questa operazione: nel nostro Paese l’Inps può procedere, infatti, alla cartolarizzazione dei crediti contributivi nei confronti delle imprese.
Le fasi
La cartolarizzazione prevede una serie di fasi che riassumiamo di seguito:
- Vengono individuate le attività non liquide
- I crediti vengono ceduti da un soggetto, originatori, alla Società veicolo
- La Società veicolo emette dei titoli
Cosa cambia per il destinatario del prestito?
Con la cartolarizzazione non si registrano cambiamenti per i destinatari dei prestiti o per i mutuatari da un punto di vista contrattuale. Sia i termini che le condizioni sottoscritte con la banca che ha ceduto i crediti restano infatti uguali. Le condizioni economiche legate al piano di ammortamento e all’importo delle rate non variano. Il soggetto, destinatario del prestito, viene soltanto informato dell’operazione avvenuta mediante una comunicazione scritta inviata per posta.
Inoltre il beneficiario del finanziamento porterà avanti il suo rapporto con la banca che ha concesso il prestito all’origine ed è a questa che continuerà a versare le rate per il rimborso del capitale ottenuto. Le rate verranno poi girate alla Società veicolo.
Il discorso cambia quando si intende ad esempio richiedere una surroga o una rinegoziazione di un mutuo cartolarizzato; in questi casi potrebbe verificarsi un allungamento dei tempi. Grazie alla convenzione firmata il 12 novembre 2007 da ABI (Associazione bancaria italiana) e il Consiglio del Notariato, relativa alla legge 130/1999 sui mutui cartolarizzati, entrambe le operazioni risultano realizzabili.
Il cliente del prestito cartolarizzato deve essere avvisato?
La banca, secondo quanto disposto dall’articolo 58, comma 2 del Testo Unico Bancario, non è obbligata ad informare preventivamente il cliente della cartolarizzazione. L’istituto di credito è tenuto però a comunicarlo al registro delle imprese e alla Gazzetta ufficiale.
In caso di cartolarizzazione il cliente viene informato dell’operazione ormai avvenuta mediante l’invio di una comunicazione scritta per posta.
Cosa dice la legge?
Con la crisi finanziaria il mercato delle cartolarizzazioni ha subìto un forte calo. Il blocco vero e proprio ha raggiunto l’apice nel 2013 in Europa. Da qui la decisione della Commissione europea di avviare una serie di iniziative volte a rilanciare il mercato della cartolarizzazioni in quanto cosciente che i prodotti cartolarizzati in modo regolare e trasparente possano avere un ruolo determinante per l’economia e determinare una crescita sostenibile.
Nel 2014 la Commissione Europea fece così sapere di voler “definire criteri per semplificare e rendere più trasparenti e uniformi le operazioni di cartolarizzazione”. Una “mossa” volta a favorire lo sviluppo di un mercato secondario più liquido e ad attirare più investitori.
La proposta di regolamento sulla cartolarizzazione semplice, trasparente e standardizzata (COM (2015) 472), presentata nel 2015, è stata approvata il 12 dicembre 2017. Il rispetto della normativa rappresenta la garanzia principale per l’emissione di cartolarizzazioni bancarie sicure.
I vantaggi
Con la cartolarizzazione di un prestito, le banche incassano subito denaro pari al valore dei titoli obbligazionari venduti senza dover attendere il pagamento delle rate del finanziamento da parte dei beneficiari del prestito. Oltre a questo vantaggio, per l’istituto di credito si riduce anche il rischio legato all’insolvenza da parte dei debitori.
In un solo colpo, dunque, le banche ottengono liquidità in tempi immediati e si liberano dei rischi legati a quei prestiti (o mutui), trasmettendolo agli investitori esterni.
A chi rivolgersi?
In Italia tra gli istituti di credito che offrono i prestiti cartolarizzati c’è la Santander Consumer Bank. La banca, in qualità di originator, dà vita alla cartolarizzazione per ottenere liquidità da crediti non liquidi (mutui, crediti al consumo, sofferenze, eccetera). I crediti vengono ceduti alla Società veicolo che emette a sua volta titoli Abs e il rischio di credito viene trasferito agli investitori.
Nella maggior parte dei casi la Santander effettua cartolarizzazione di prestiti personali per l’acquisto di auto o per finalità personali.
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Ultimo aggiornamento febbraio 2023
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