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Che succede se non mi accettano un finanziamento?

Quando la richiesta di un finanziamento non viene accolta gli istituti aggiornano le banche dati comunicando il rifiuto. Bisogna conoscere i tempi di permanenza della segnalazione per capire se è possibile richiedere una nuova valutazione o se è preferibile attendere la cancellazione automatica.

uomo triste per debiti
Finanziamento respinto: perchè? Cosa succede?

Ogni qualvolta si procede alla richiesta di un finanziamento non è possibile dare per certa la sua approvazione, perché questo tipo di valutazione comporta da parte della banca o finanziaria interessata un’attività di verifica della domanda, al termine della quale verrà espresso un parere; questo può essere:

  • positivo: la richiesta viene accolta e prosegue l’iter istruttorio per l’erogazione;
  • negativo: la richiesta non viene accolta ed il cliente riceve la liberatoria.

Ci sono inoltre delle altre opzioni, meno nette, che hanno una conclusione che consente la possibilità di richiedere il finanziamento ad un altro istituto senza avere preclusioni a causa dell’esito precedente. Le ipotesi sono quelle di:

  • abbandono: la richiesta non presenta elementi critici, ma non può essere portata avanti in base alle politiche di credito per cui la si chiude con un nulla di fatto, generando una posizione neutra;
  • rinuncia: il richiedente comunica di non essere più interessato e la richiesta viene chiusa secondo le sue disposizioni.

Il passaggio successivo consisterà nell’aggiornare il Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) in modo tale che gli aderenti abbiano visione dell’esito della richiesta.

Quali sono le motivazioni per le quali non viene accettato un finanziamento?

Anzitutto bisogna partire da un dato di fatto: le banche e le finanziarie non forniscono mai la spiegazione di un rifiuto di una domanda di finanziamento, in quanto non sono tenute a comunicare all’esterno i dettagli del processo decisionale. Ovviamente ci sono delle ipotesi in cui il rifiuto si può ritenere scontato, quali:

  • segnalazioni su banche dati SIC per ritardi o mancati pagamenti;
  • segnalazioni alla Centrale Rischi gestita dalla Banca d’Italia per sofferenze in atto;
  • assenza di una fonte di reddito dimostrabile;
  • redditi insufficienti o palesemente incompatibili con la richiesta;
  • redditi non idonei ad essere considerati validi come pensioni minime, assegni di accompagnamento, reddito di cittadinanza;
  • segnalazione in black list per eventi negativi del passato avuti con la stessa banca o finanziaria non presenti al SIC o alla Centrali Rischi;
  • sospetto di riciclaggio per attività connesse alla criminalità comune, organizzata e per il terrorismo.

A queste ipotesi scolastiche si deve aggiungere, specie nel caso della richiesta del primo prestito, la mancanza di storicità in relazione a precedenti finanziamenti. La mancanza di riferimenti sui comportamenti finanziari viene considerato da molti istituti come un indicatore di rischio importante, specie su importi elevati a cui, spesso, si ovvia con la richiesta di un garante.

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Finanziamento rifiutato: per quanto tempo rimane la segnalazione sulle banche dati?

Quando la banca o la finanziaria riceve la domanda di finanziamento, come prima azione effettua la consultazione delle banche dati aderenti al SIC, per stabilire se il cliente è finanziabile sulla base dei suoi trascorsi finanziari. Si procede quindi con le seguenti attività:

  • inserimento della richiesta con la relativa anagrafica che genera una nuova iscrizione sul sistema, visibile a tutti gli aderenti al SIC;
  • ricezione del report contenente tutte le informazioni sul presente e sul trascorso finanziario del cliente;
  • valutazione dei dati estratti sulla base delle proprie regole di credito.

A questo punto, se la valutazione è positiva, l’intermediario chiude l’istruttoria con la verifica dei documenti ed eroga il prestito, comunicando il buon fine alle banche dati e aggiornando l’andamento dei pagamenti ogni mese fino alla fine del prestito.

Se invece la valutazione è negativa, aggiorna la posizione rendendola visibile sulle banche dati. Il rifiuto, in seguito all’emanazione del Codice di Condotta per i Sistemi Informativi, con provvedimento del Garante per la Privacy del settembre 2019, rimane attivo nel circuito SIC fino al periodo massimo stabilito.

Trattamento dati per:Tempi di conservazioneDecorrenza
Nuova Richiesta - Valutazione massimo 180 giorni Data presentazione richiesta
Richieste non accolte massimo 90 giorni Data aggiornamento mensile
Rinuncia del cliente - Abbandono massimo 90 giorni Data aggiornamento mensile

Sulla base delle nuove tempistiche, un rifiuto su banche dati relativo ai finanziamenti o prestiti personali sarà rilevabile fino ad un massimo di 90 giorni, prima di venire cancellato in automatico dal sistema informativo SIC.

Quanto tempo deve passare dopo un rifiuto di un finanziamento?

In genere il fatto di avere un esito negativo per una richiesta di finanziamento non preclude la possibilità di chiedere un’altra valutazione, anche se in questo caso è opportuno adottare una serie di accorgimenti, quali quelli di evitare di inserire richieste:

  • contemporaneamente su diverse offerte perché si saturano le banche dati SIC con la conseguenza di averle tutte rifiutate;
  • se si è a conoscenza di avere segnalazioni al SIC per ritardi o mancati pagamenti;
  • in presenza di redditi insufficienti, non idonei o assenti;
  • nuovamente presso la stessa banca o finanziaria che ha negato il finanziamento magari riducendo l’importo o cambiando la motivazione.

Se, dunque, nonostante non ci siano problematiche o negatività evidenti, il finanziamento non viene accolto sulla base dei criteri di valutazione, sarà possibile ripresentarlo nuovamente:

  • immediatamente ad un'altra banca o finanziaria subito dopo aver ricevuto la lettera liberatoria dell’istituto negante;
  • dopo 90 giorni in modo che le banche dati non contengano più la traccia della valutazione negativa.

Va da sé che se si preferisce procedere immediatamente e anche la seconda richiesta riceve una valutazione negativa è inutile insistere, per cui è consigliabile attendere il termine dei 90 giorni per la cancellazione in automatico dei rifiuti.

Ultimo aggiornamento luglio 2022

A cura di: Carlo Unali

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