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Tan e Taeg: quanto costa un prestito?

Pubblicato il 16/01/2020

Aggiornato il 17/01/2020

Tan e Taeg: quanto costa un prestito?

Scegliere il prestito che più si avvicina alle proprie necessità oggi è reso più semplice grazie alla vasta offerta che il mercato propone. Il prolungarsi della crisi economica, che ormai ha superato il decennio, ha aumentato l’offerta relativa all’apertura al credito. 

È però necessario conoscere approfonditamente alcune variabili, per non rischiare di accettare un prestito che apparentemente ha un costo, ma che nella realtà costerà più di quanto si immagini. Può accadere se non si ha cognizione sul tasso di interesse e come viene calcolato, ma anche sui costi fissi. Meglio capirne di più e non mettere a rischio il portafogli…

Quale tipo di prestito scegliere

Prima di recarsi presso un istituto bancario per chiedere un prestito, è sempre meglio comprendere alcuni punti, anche per evitare il rischio di non essere in grado di comprendere la terminologia finanziaria, e cosa comportano nel calcolo complessivo relativo alla restituzione di quanto ottenuto gli interessi a debito.

Il primo punto importante è capire quale tipo di prestito fa al caso proprio, visto che esistono diverse possibilità. La cessione del quinto, per esempio, può essere indicata per i pensionati e per cifre di piccola e media entità, mentre i prestiti per liquidità possono essere  una soluzione interessante per chi ha un’impresa. I prestiti finalizzati, invece, sono quelli che possono essere chiesti per far fronte a determinate situazioni, che spaziano dalla ristrutturazione di un appartamento alle spese sanitarie, oppure all’acquisto di una nuova vettura, o persino di una vacanza di un certo importo.

Stabilito il tipo di prestito che meglio aderisce alla necessità individuale, passiamo alla comprensione di altri due punti importanti: la valutazione della capacità di rimborso e il calcolo degli interessi.

È importante valutare la capacità di rimborso

Prima di chiedere un prestito è bene valutare attentamente la propria capacità di rimborso. La fretta non è mai buona consigliera, in special modo quando si tratta di denaro e di finanziamenti. Oltretutto, spesso non è facile prevedere se le condizioni economiche di domani saranno le medesime di oggi. 

Il primo consiglio, quindi, è quello di calcolare con precisione quale quota si è in grado di rimborsare ogni mese, per non rischiare di ritrovarsi nei guai. E’ un calcolo semplice, perché si devono semplicemente mettere nero su bianco da un lato le entrate mensili, dall’altro le uscite fisse, rappresentate dalla spesa alimentare, quella per il carburante o gli spostamenti coi mezzi pubblici, eventuali rate di altri finanziamenti o mutui, altre voci che solo il richiedente può conoscere.

Fatta quest’analisi, si deve ragionare su quanto resta disponibile per rientrare del debito contratto, e parlarne apertamente con l’istituto bancario.

TAN e TAEG: conoscerli per scegliere con consapevolezza

Due elementi da conoscere, per avere un’idea più precisa di quanto si dovrà restituire, sono rappresentati dal TAN e dal TAEG. Il primo è il Tasso Annuale Nominale, mentre il secondo è l’acronimo di Tasso Annuale Effettivo Globale.

Il TAN ci da un’idea parziale degli interessi che saranno caricati sulla somma che si chiede in prestito, in quanto rappresenta solo l’interesse a debito. Ciò che va ben valutato è invece il TAEG, all’interno del quale si calcolano anche le spese fisse e quelle accessorie che sono rappresentate da:

  • La spesa mensile di gestione della pratica
  • Le spese di rendiconto annuale e di fine rapporto
  • I costi dell’assicurazione
  • L’imposta di bollo sul finanziamento concesso
  • Eventuale costo a carico del cliente per le spese d’istruttoria

Leggendo queste voci apparirà chiaro il motivo per cui è bene verificare il TAEG calcolato sul prestito, oltre che il TAN, che fa emergere esclusivamente l’interesse a debito.

Prima di affrettarsi a firmare il contratto di finanziamento, quindi, sarà bene chiedere informazioni e non temere di fare domande all’impiegato della banca: gli istituti finanziari sono tenuti a consegnare alla clientela tutte le informazioni dettagliate relative alle condizioni che saranno applicate al prestito, dal metodi di erogazione, alle rate da restituire e come, oltre al dettaglio dei costi accessori e a eventuali assicurazioni che, in alcuni casi, non sono obbligatorie. 

Una lettura attenta di questa documentazione farà capire se è il caso di scegliere proprio quel tipo di offerta o discuterne un’altra.

Scegliere la soluzione personalizzata

Roberto Anedda, direttore marketing del Gruppo MutuiOnline conferma fornendo un consiglio: “Non bisogna fermarsi alla prima offerta, ma valutarne almeno tre o quattro prima di decidere, perché nel credito al consumo le differenze di tassi possono essere anche molto marcate, fino a 4 punti base. Per esempio: i migliori prodotti on line offrono tassi attorno al 6%, mentre quelli tradizionali arrivano fino al 9-10%”.

A cura di: Emilia Urso Anfuso

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