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Banca d’Italia: aumentano prestiti ai privati

Pubblicato il 15/01/2020
Banca d’Italia: aumentano prestiti ai privati

Nell’ultima parte del 2019 il mercato del credito in Italia è stato ancora positivo per quanto riguarda i privati e meno favorevole quello relativo alle imprese. A novembre, infatti, i prestiti al settore privato (corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari) sono cresciuti complessivamente dello 0,1 per cento sui dodici mesi (0,3 nel mese precedente). Nel dettaglio, il tasso di incremento dei prestiti concessi alle famiglie è stato pari al 2,3 per cento (2,4% nel mese precedente), mentre quello alle società non finanziarie sono diminuiti dell’1,9% (-1,4% in ottobre). È quanto emerge dalla pubblicazione di Banca d’Italia “Banche e moneta: serie nazionali”. 

Accelera la crescita dei depositi

Il ritmo di crescita dei depositi del settore privato, secondo la nota ufficiale, è accelerato nel corso del mese di novembre: al 7,6 per cento sui dodici mesi rispetto al 5,7% registrato in ottobre. Nello stesso periodo il trend di crescita della raccolta obbligazionaria è stato pari al 2,3 per cento sui dodici mesi (che si contrappone all’1,1 visto nel mese precedente). Le sofferenze sono diminuite del 23,5 per cento sui dodici mesi (in ottobre la riduzione era stata del 21,2 per cento), di riflesso ad alcune operazioni di cartolarizzazioni avvenute nell’ultimo anno. 

Lieve ritocco dei tassi di interesse

Quadro leggermente contrastato per quanto riguarda i tassi di interesse che, pur continuando a girare sui minimi, registrano – quelli diretti al settore privato - un lieve ritocco. In novembre quelli sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, si sono collocati all’1,76 per cento contro l’1,74% di ottobre, mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,49 per cento. Ma chi oggi fosse interessato a vedere qual è l'andamento storico dei tassi di riferimento ai quali sono indicizzati i prestiti, può consultare l'Osservatorio tassi - Euribor, IRS, BCE su PrestitiOnline.it.

Confesercenti, per le imprese il credit crunch non è mai finito 

Tornando al rapporto di Banca d’Italia ‘Banche e monete’, i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari all’1,29 per cento (1,31 in ottobre), quelli sui nuovi prestiti di importo fino a un milione di euro sono stati pari all’1,85 per cento, mentre quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati allo 0,86 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,37 per cento. È un quadro che non soddisfa le associazioni. La sintesi di questa considerazione è stata espressa da Nico Gronchi, vicepresidente di Confesercenti Nazionale, secondo cui “per le imprese il credit crunch non è mai finito”, soprattutto per quanto riguarda le piccole e medie imprese. 

Gronchi, a novembre peggiore calo dal 2015

I dati di Banca d’Italia sui finanziamenti “confermano – spiega Gronchi - la situazione di crisi che abbiamo più volte denunciato, rilevando a novembre del 2019 il peggior calo dei prestiti erogati alle imprese dal 2015 a oggi”. E ancora, sottolinea, “negli ultimi anni sul sistema del credito del nostro Paese si è abbattuta la ‘tempesta perfetta’. Un combinato disposto di due elementi: la crisi dell’economia reale, che ha creato difficoltà oggettive per il sistema bancario e finanziario, e l’aumento esponenziale di restrizioni, regole e direttive europee e di vigilanza, che hanno bloccato la filiera del credito”. In particolare, ha concluso il vicepresidente di Confesercenti, si è trattato di “uno stop che si è scaricato soprattutto sulle piccole imprese: quelle con meno di 20 dipendenti che, pur costituendo oltre il 90% del tessuto imprenditoriale italiano, accedono solo al 13 circa del totale dei prestiti. Uno squilibrio evidente”.

A cura di: Fernando Mancini

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