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Superbonus: quanto può costare la cessione del credito

Il contribuente che sostiene lavori in casa può cedere il credito fiscale a cui ha diritto ad una banca, ma questo comporterà sempre una spesa. La banca, ad esempio, può trattenere per il servizio reso (anticipare l’intera somma dei lavori) dal 7 al 12 per cento sul 110% della spesa.

Pubblicato il 10/02/2021
Superbonus: quanto può costare la cessione del credito

Il Superbonus, o Super Ecobonus 110%, ha già qualche mese di rodaggio e si presenta come una delle detrazioni più interessanti a cui accedere nel caso di interventi straordinari in casa.

Condizione necessaria per usufruirne è infatti intervenire con uno dei cosiddetti lavori portanti, di riqualificazione energetica o messa in sicurezza antisismica, nello specifico:

  • isolamento termico dell’involucro dell’edificio, unifamiliare o condominiale, con un’incidenza superiore al 25% della superficie dell’immobile;
  • sostituzione della vecchia caldaia con una a condensazione o con pompa di calore, inclusi gli impianti ibridi e geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici;
  • sostituzione nelle parti comuni degli edifici degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati di riscaldamento e raffrescamento di classe energetica almeno pari ad A, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici o di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici;
  • lavori di adeguamento antisismico

Si può usufruire del Superbobus 110% in maniera diretta, oppure ricorrendo alla cessione del credito parziale o totale a terzi soggetti, come l’impresa che ha effettuato i lavori, i tecnici che emettono l’asseverazione sui lavori, la banca o un intermediario finanziario, una compagnia assicurativa. Vediamo cosa succede in tre principali casi di applicazione del Superbonus e quando può convenire cedere il credito.

Superbonus in detrazione diretta

È il caso più semplice, in cui il contribuente che ha pagato i lavori scelga la detrazione Irpef in dichiarazione dei redditi, usufruendo quindi di un risparmio fiscale del 110% spalmato su 5 anni.

Se supponiamo che il costo dei lavori sia di 50.000 euro, potrà “alleggerire” il suo carico di imposte recuperando ogni anno la somma di 11.000 euro. Questo comporta che la sua capienza fiscale per i 5 anni seguenti sia uguale o superiore a questa cifra, perché altrimenti perderà per quell'anno il suo credito fiscale.

Cessione del credito parziale con lo sconto in fattura

La cessione del credito può riguardare l’intera somma sostenuta oppure parte di essa. In questo caso supponiamo che il contribuente decida di cedere solo 25.000 euro all’impresa, che maturerà il 110% di credito d’imposta su quella somma, mentre sui restanti 25.000 euro otterrà un credito d’imposta di 27.500 euro che riceverà nei successivi 5 anni, quindi 5.500 euro l’anno a condizione di presentare ogni anno una imposta a debito pari almeno alla stessa cifra.

Cessione del credito totale alla banca

In una terza ipotesi, il contribuente si può servire di una banca o di un intermediario finanziario, ma questo comporterà sempre una spesa. La banca ad esempio può trattenere per il servizio reso (anticipare l’intera somma dei lavori) dal 7 al 12% sul 110% della spesa.

Ecco che su una somma totale di 55.000 euro a cui ha potenzialmente diritto il contribuente, si vedrà arrivare dalla banca al massimo 51.150 euro (nel caso di una commissione pari al 7%), quindi perderà 3.850 euro.

I vantaggi di cedere il credito: dai documenti al risparmio immediato

Il Superbonus 110% è sì un'importante occasione di risparmio per il contribuente che effettua i lavori, ma costituisce anche una procedura abbastanza complessa e piena di burocrazia.

C’è da dire che buona parte dei 36 documenti da produrre per richiedere la detrazione è di competenza della ditta che effettua i lavori, e lo stesso accade nel caso di cessione alla banca, come nel caso in cui i lavori riguardino le parti comuni del condominio, anche in questo caso spetta all’amministrazione dello stabile fornirli.

Di fatto, l’accesso al Superbonus richiede che siano rispettati rigidi criteri, che i lavori vengano svolti secondo rigorose norme stabilite in fase di stesura dell’agevolazione, e riportate tutte in una guida scaricabile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

A cura di: Paola Campanelli

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