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Si possono detrarre i mobili acquistati con un prestito?

Pubblicato il 25/02/2020
Si possono detrarre i mobili acquistati con un prestito?

Ancora un altro anno di agevolazioni fiscali per chi effettua ristrutturazioni in casa e acquista nuovi mobili ed elettrodomestici.

La proroga è stata stabilita dalla recente Legge di bilancio (legge n. 160/2019 - art. 1, comma 175) che ha confermato la misura della detrazione Irpef al 50% su una spesa massima di 10.000 euro, da ripartire in 10 rate annuali di pari importo.

Per lavori in casa di carattere ordinario si intende, ad esempio, la sostituzione della porta di casa con una blindata, il cambio delle finestre, l’installazione di una caldaia o una pompa di calore, mentre non è necessario che la spesa della ristrutturazione sia superiore a quella dei mobili o degli elettrodomestici acquistati in questa occasione.

Le condizioni per ricevere il bonus

I mobili e gli elettrodomestici devono essere nuovi e per quanto riguarda questi ultimi, di classe energetica non inferiore ad A+ (A solo per forni e lavasciuga).

Danno diritto alla detrazione letti, armadi, cassettiere, sedie, comodini, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. Non dà diritto all’agevolazione l’acquisto di porte, pavimentazioni, tendaggi e altri complementi di arredo.

La data di acquisto

La data in cui avviene l’acquisto dei mobili ed elettrodomestici su cui si richiede l’agevolazione fiscale, deve essere successiva a quella di avvio dei lavori. Non è invece indispensabile che le spese di ristrutturazione siano state sostenute prima di quelle pagate per acquistare gli arredi o gli elettrodomestici.

L’anno utile per ricevere lo sconto

Per usufruire del bonus mobili 2020, i lavori di ristrutturazione devono essere iniziati non prima del 1 gennaio 2019, ma chi ne ha usufruito in passato può tornare a beneficiarne, visto che la detrazione del 50% è ripetibile per chi avvia un nuovo cantiere. Se invece i lavori hanno avuto inizio ad esempio nel 2018, possono usufruire del bonus solo gli acquisti effettuati fino a fine 2019.

Come fornire la prova dell’inizio dei lavori

La legge prevede che si dia prova della data di avvio lavori fornendo le dovute abilitazioni amministrative presentate al Comune, oppure la comunicazione preventiva alla Asl (ad esempio quando nel cantiere intervengono ditte diverse).

Se invece i lavori ricadono nell’attività di edilizia libera è sufficiente una autocertificazione in carta libera (articolo 47 del Dpr 445/2000), in cui si indichi la data di inizio dei lavori e si attesti che gli stessi interventi rientrano tra quelli agevolabili.

La comunicazione all’Enea

Se si acquistano elettrodomestici sui quali si può usufruire del bonus, è necessario darne comunicazione all’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile. Si tratta di una consuetudine suggerita ma non ancora obbligatoria, perché la mancata o tardiva trasmissione non implica la perdita del diritto alle detrazioni.

Come pagare

Bisogna dare prova del pagamento avvenuto all’acquisto del mobile o dell’elettrodomestico sul quale verrà poi richiesta la detrazione, e l’unico modo per farlo è usare dei metodi di pagamento tracciabili: il bonifico bancario, la carta di credito o di debito.

Stessa modalità di pagamento per le spese di trasporto e montaggio degli stessi prodotti.

I documenti da conservare

Per essere sicuri di poter accedere alla detrazione in sede di dichiarazione dei redditi, è necessario fornire tutta la documentazione necessaria a provare l’avvenuto acquisto. In particolare, a seconda del tipo di pagamento utilizzato:

  • la fattura di acquisto dei beni
  • la ricevuta del bonifico;
  • la ricevuta di avvenuta transazione;
  • la documentazione di addebito sul conto (per chi usa le carte).

Interessante notare come la detrazione sia ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità rintracciabili e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.

Stessa cosa dicasi per un acquisto effettuato avvalendosi di un prestito personale: in questo caso, sarà ancora più semplice accedere alla detrazione perché la spesa verrà effettuata direttamente dal contribuente.

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A cura di: Paola Campanelli

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