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Più acquisti online che in negozio: un italiano su due ricorre al credito al consumo

Il covid ha indebolito finanziariamente molti nuclei familiari, tanto che il 21 per cento lamenta una forte riduzione del reddito. Seppure il 46 per cento dichiari di spendere meno rispetto al periodo precedente alla pandemia, il 26 per cento ammette di farlo soltanto per prudenza.

Pubblicato il 26/11/2020
Più acquisti online che in negozio: un italiano su due ricorre al credito al consumo

L’emergenza sanitaria, e l’ormai lungo lockdown a cui ci ha costretti, migliora le attitudini digitali degli italiani. La necessità ha indotto anche gli acquirenti più tradizionali, fervidi sostenitori del negozio fisico, a ricorrere agli acquisti in rete.

A trarre le somme di questa nuova attitudine l’Osservatorio Findomestic del mese di novembre, secondo il quale il 52% degli acquisti degli italiani si sarebbero svolti online, quando lo scorso anno nello stesso periodo solo il 41% dei consumatori aveva optato per questo canale.

In dettaglio, ecco il comportamento di acquisto degli italiani dall’inizio della pandemia secondo le rilevazioni di Findomestic:

  • il 63% ha acquistato online almeno un prodotto o un servizio che non aveva mai comprato in rete;
  • il 25% ha fatto la sua prima spesa al supermercato online;
  • il 10% ha comprato piccoli elettrodomestici e prodotti informatici;
  • il 9% ha comprato per la prima volta online prodotti per il fai-da-te;
  • l’8% ha fatto il suo primo acquisto di telefoni e accessori.

La motivazione più comune riportata da chi ha scelto di acquistare online è il prezzo, con il 62% del campione d’accordo sul fattore convenienza, seguito dalla maggiore scelta che è possibile trovare online (47%). Al terzo posto c’è il fattore sicurezza, e la possibilità di fare compere senza la paura del contagio (26%).

Soffrono comunque i consumi, che fanno registrare un calo delle intenzioni d’acquisto degli italiani del 4,5%. La tendenza ad acquistare si dimostra evidentemente proporzionale al timore dell’aggravarsi del virus: il 57% crede infatti che i contagi siano destinati ad aumentare, e tra questi il 40% dichiara di essere intenzionato a rimandare gli acquisti non necessari.

L'inevitabile crisi dei negozi fisici

Sette italiani su dieci sono tornati ad acquistare nei negozi fisici, con tutte le nuove misure di sicurezza, ma il 63% dichiara di aver perso il piacere di una volta e il 53% teme addirittura il pericolo di infettarsi.

Non a caso, gli esercizi commerciali che dispongono di un e-commerce spingono il cosiddetto click&collect, la pratica di acquistare online e ritirare in negozio, che diventa sempre più frequente e rivoluziona i comportanti di acquisto che avevano accompagnato i primi anni di boom del commercio online. Come l’infocommerce, la pratica di acquisto che porta i consumatori a raccogliere informazioni nei punti di vendita fisici e acquistare poi i prodotti online. Allo stato attuale, le disposizioni di sicurezza e il lockdown hanno inevitabilmente ridotto questo comportamento, per favorire invece la scelta dei prodotti proprio online.

Consumi, reddito e finanziamenti

Il covid ha indebolito finanziariamente molti nuclei familiari, tanto che il 21% lamenta una forte riduzione del reddito in seguito all’emergenza sanitaria. Ne emergono fenomeni contrastanti, come quello dell’accumulo di denaro sui conti correnti e la crescita della disponibilità delle famiglie che hanno continuato a percepire lo stesso reddito, riducendo significativamente i consumi.

Seppure il 46% dichiari di spendere meno rispetto al periodo precedente alla pandemia, il 26% ammette di farlo soltanto per prudenza e solo il 19% è costretto perché in una peggiore situazione economica.

Altro dato che evidenzia la ricerca è la riduzione in ottobre rispetto al mese precedente della propensione al credito al consumo, arrivata al 43% rispetto al 50%.

A crescere sono soprattutto i finanziamenti sul punto vendita, i prestiti personali e le carte di credito con opzione rateale: attualmente quasi un italiano su due ha un prestito in corso, il 41,3% della popolazione pari a 20,7 milioni di persone, stipulato per acquistare spesso un elettrodomestico, un’auto o una casa, e sempre più spesso in questi ultimi tempi per richiedere liquidità.

A cura di: Paola Campanelli

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