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Le ristrutturazioni saranno sempre più numerose

Le ristrutturazioni costituiscono oltre la metà del mercato italiano dell'edilizia e la loro incidenza è destinata a crescere ulteriormente, secondo quanto emerge da uno studio. Tra nuove esigenze abitative e tassi ampiamente accessibili rispetto alle medie storiche.

Pubblicato il 02/02/2023
moderna cucina a vista ristrutturata con vista giardino
Le ristrutturazioni continuano a crescere

Se al 2021 le ristrutturazioni rappresentavano il 54% del mercato italiano dell’edilizia e le proiezioni erano di una crescita annua del 2,6%, è plausibile che si possa toccare quota 6% e questo porterebbe il segmento del rinnovamento degli edifici esistenti al 62% del mercato al 2030. È una delle previsioni contenute in uno studio di Bain & Company, dal quale emerge come il settore resterà particolarmente dinamico anche a fronte dei tagli ad alcuni dei bonus di settore, a cominciare dal Superbonus 110%, che quest’anno scende al 90% e poi verrà ridotto ulteriormente.

Le ragioni della crescita

Ci sono diverse ragioni che fanno immaginare un futuro ancora più roseo per il settore. La possibilità di detrarre parte delle spese resterà un motore importante per migliorare l’ambiente domestico. L’esperienza pandemica ha portato a un’esplosione dello smart working e tante famiglie sono interessate a ristrutturare la casa in modo da ricavare una stanza in più per il lavoro. C’è poi il tema dell’efficienza energetica. Su queste pagine abbiamo parlato a più ripresa della Direttiva che l’Ue si appresta a varare, relativa all’obbligo di portare entro la fine di questo decennio tutti gli immobili non oltre la classe energetica “E”, il che imporrebbe di rimettere mano al 60% di abitazioni italiane, tra classe “F” e “G” (quest’ultima di gran lunga prevalente).

Del resto, secondo l’ultimo Osservatorio di PrestitiOnline.it, la ristrutturazione casa ha riguardato il 15,7% di tutte le richieste di finanziamento avanzate nel quarto trimestre del 2020 e l’incidenza è anche maggiore se si considera che una parte delle somme ottenute come “liquidità” (il 27,1%, la voce più gettonata) viene poi impiegata per migliorare la propria residenza.

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Il nodo delle emissioni

L'edilizia contribuisce in modo significativo (40%) alle emissioni globali di gas serra e all'impronta di carbonio. La maggior parte dell’inquinamento associato agli edifici deriva dal loro funzionamento, principalmente dal riscaldamento e dal raffreddamento; tuttavia, ricorda lo studio in esame, le emissioni legate ai materiali da costruzione rappresentano ancora il 28% dell’edilizia.

L’Europa, grazie alle normative su riciclo e riutilizzo dei materiali, è all’avanguardia sul tema della sostenibilità, avendo raggiunto un livello di circolarità del 30%, con il potenziale di arrivare al 50% entro il 2040. Se il ritmo sarà effettivamente questo, potranno essere utilizzate quantità di materiali nettamente inferiori a oggi, con enormi benefici per l’ambiente. “Per ridurre le emissioni dell’industria”, spiega Paolo Cerini, partner di Bain & Company, “sarà necessario migliorare la circolarità dei materiali utilizzati nella costruzione: si tratta di una sfida a livello globale, particolarmente critica nelle aree in cui si registra una rapida crescita demografica e una migrazione urbana. L’Europa - rispetto ad altri continenti - è leader grazie a politiche e normative che hanno contribuito a spingere il settore verso il riciclo e il recupero dei materiali a fine vita”.

Il mercato dei materiali da costruzione ottenuti da fonti rinnovabili è piccolo ma in rapida accelerazione: l'uso del legno lamellare a strati incrociati, ad esempio, sta crescendo di circa il 13% all'anno.

La sfida del riciclo

Oltre all’ammodernamento degli edifici, un altro tema cruciale per il settore è quello del riciclo: una raccolta più capillare, combinata con processi di riciclaggio avanzati, potrebbe contribuire a quasi raddoppiare la quota di materiali riciclati (al 28%) entro il 2040. Di questo materiale riciclato, oggi solo un quarto proviene dall'industria delle costruzioni; il resto proviene da altri settori. Una migliore gestione dei rifiuti durante la costruzione e la demolizione, comprese tecniche più avanzate di separazione dei materiali, può contribuire ad aumentare la quantità di materiali da riutilizzare o riciclare.

A cura di: Luigi dell'Olio

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