La stagione dei regali spinge in alto la domanda di credito al consumo

Nonostante le tante incertezze a livello macroeconomico, gli italiani non rinunciano ai regali natalizi. Così, segnala uno studio di Crif, cresce la domanda di credito al consumo, una tendenza che sta a segnalare una sostanziale fiducia dei consumatori in merito al futuro. Ma andiamo con ordine.

Crescita lenta, ma innegabile

Nella riunione della Bce che ha deciso il quarto taglio dei tassi da inizio anno, gli economisti di Francoforte hanno anche aggiornato le stime sulla congiuntura dell’Eurozona. Nell’anno che sta per concludersi, il PIL dell’area dovrebbe crescere di un modesto 0,7%, un decimale in meno di quanto stimato a settembre, per poi accelerare – di poco – nei prossimi, con una previsione di +1,1% nel 2025, +1,4% nel 2026 e +1,3% nel 2027.

Quanto all’Italia, la stima più recente è dell’OCSE, che indica il progresso della ricchezza prodotta nell’ordine dello 0,5%, il quarto livello più basso tra i venti Paesi del G20 e l’ottavo più basso tra i 38 Paesi monitorati dall’organizzazione internazionale (media dell’1,7%, in sostanza tre volte e mezzo la crescita italiana). Sintetizzando al massimo, cresciamo poco, ma cresciamo.

Le tendenze emergenti

Inquadrare il contesto di fondo è utile per comprendere le dinamiche del credito al consumo. Durante l’ultimo Black Friday, e complessivamente nei mesi di ottobre e novembre 2024 fino al Cyber Monday, la domanda di prestiti da parte delle famiglie italiane è cresciuta 7% rispetto alla media di ottobre del 2023.

Tra le tipologie di finanziamenti crescono in particolare le richieste di Buy Now Pay Later (BNPL) (+59%) e gli affidamenti revolving (+54%). Il primo è una forma di finanziamento che consente di acquistare subito un bene, con la possibilità di pagarlo a rate. I consumatori sono attratti soprattutto da due caratteristiche di questo strumento: la possibilità di dilazionare i pagamenti a costo zero, la mancanza di documenti da presentare come garanzia per ottenere il prestito.

Il pagamento degli acquisti avviene attraverso un numero limitato di rate mensili (di solito da un minimo di tre a un massimo di otto), tutte di importo contenuto e senza utilizzare il plafond della carta di credito. È sufficiente cliccare sulla pagina dell’operatore o un codice a barre da mostrare all’esercente. A questo punto l’intermediario effettua una rapida valutazione della richiesta e concede il via libera all’operazione o la rifiuta.

Gli affidamenti revolving, invece, consentono di ottenere una linea di credito rinnovabile su un conto corrente affidato o su una carta di credito. I finanziamenti revolving possono essere gestiti in maniera flessibile, secondo le esigenze personali del destinatario. La condizione posta dalla società finanziaria è che le rate vengano pagate con puntualità.

L’andamento nella stagione dei regali

Tornando all’analisi di Crif, gli importi medi richiesti durante il week end del Black Friday per il credito al consumo sono inferiori a quelli richiesti nelle settimane precedenti, principalmente per un diverso mix di prodotti scelti, più orientato a strumenti innovativi e a basso ticket unitario come il già citato Buy Now Pay Later. Focalizzando l’attenzione sulle forme di credito più innovative come il BNPL, oltre il 20% di richieste proviene dalla GenZ. Nei prestiti tradizionali, invece, i Baby Boomers mantengono ancora una quota rilevante del totale.

“La domanda di credito ha beneficiato in questi ultimi due mesi della spinta delle promozioni commerciali tipiche del periodo, in particolare per i finanziamenti sui canali digitali, segnala Simone Capecchi, executive director di Crif. Il quale ricorda che la crescita complessiva delle richieste di finanziamenti, in un contesto di rischiosità del credito alle famiglie su livelli molto contenuti e sotto controllo, è un messaggio incoraggiante in chiave economica per il nostro Paese. “Le famiglie italiane, con la progressiva discesa dell’inflazione e condizioni più favorevoli a livello di tassi, tendono ad essere più fiduciose rispetto alla propria capacità di spesa e più propense a ricorrere al credito per finanziare i consumi”, conclude.