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La nuova convenienza della cessione del quinto

Normativa più trasparente, nuovi canali di vendita, digitalizzazione, minore rischio per le banche. Sono tante le cause che negli ultimi tempi hanno dato alla cessione del quinto nuovo smalto e hanno portato ad un sensibile ribasso dei tassi di interesse, fino a renderla così conveniente.

Pubblicato il 13/07/2021
pila di monete e banconote sul retro
Trasparenza e nuove regole hanno reso la cessione del quinto sempre più interessante

Più conveniente di un prestito personale, più sicura per le banche rispetto ad un classico finanziamento: la cessione del quinto dello stipendio e della pensione raccoglie il favore di tanti italiani e arriva ad avere un valore sul mercato di circa 6 miliardi l’anno.

A decretarne il boom degli ultimi anni una serie di cause che hanno contribuito a rendere più accessibile e conveniente un prodotto un tempo visto come ultima spiaggia di protestati e altri soggetti in difficoltà, che difficilmente avrebbero potuto ottenere un finanziamento.

Invece con il tempo le regole che governavano il funzionamento della cessione del quinto sono state oggetto di una totale revisione, fino ad ottenere un prodotto che per molti versi è diventato più interessante di ogni altra forma classica di finanziamento. Vediamo cosa è successo.

Meno rischi per le banche, meno costi per i consumatori

Il primo importante cambiamento che ha caratterizzato la cessione del quinto è la riduzione dell’assorbimento di capitale dei prestiti garantiti da una quota di stipendio o pensione con il Regolamento Ue2019/876, voluto dall’Autorità bancaria europea. L’abbattimento di molti importanti costi e rischi che gravavano sulla cessione ha consentito poi alle banche di praticare tassi di interesse più bassi.

Il secondo intervento è sempre stato dettato dalla nuova normativa che ha reso più trasparente la cessione del quinto.

Costi e commissioni che ricadevano sul consumatore facevano crescere in maniera poco conveniente il Taeg (il Tasso globale, indice del vero costo complessivo di un finanziamento), rendendo il prodotto cessione del quinto molto costoso.

A oggi invece in caso di rinnovo della cessione del quinto, il titolare del prestito paga la provvigione solo sulla variazione del montante e, se invece si richiede l’estinzione anticipata del prestito, si ha diritto alla restituzione degli oneri pagati anticipatamente per il periodo rimanente. Tutto questo alleggerisce il Taeg di parecchi punti e si traduce in un tasso finale molto più ragionevole.

Più competizione e tecnologia

A contribuire alla nuova versione di cessione del quinto c’è anche l’apertura a nuovi canali di vendita, perché se un tempo a proporre questa forma di finanziamento erano agenti specializzati, oggi il presidio del mercato è sempre più degli istituti di credito, ciò che ne favorisce la concorrenza e la pratica di condizioni promozionali.

In ultimo, c’è ancora un altro fattore intervenuto a semplificare e migliorare la cessione del quinto: la digitalizzazione. La tecnologia ha accorciato i tempi di erogazione, per natura più lunghi rispetto ad un prestito classico, in quanto legati a una serie di approvazioni e all’emissione di documenti che riguardano “l’amministrazione terza ceduta”, cioè il datore di lavoro che deve rilasciare il suo benestare.

Il ribasso dei tassi

Solo tre anni fa i tassi di una cessione oscillavano tra il 7 e l’8%, mentre adesso è possibile trovare offerte con tassi dal 3 al 4%, specialmente se a farne richiesta è un dipendente pubblico.

Ad oggi i tassi di interesse praticati per una cessione del quinto sono anche di gran lunga più convenienti rispetto a un prestito personale: 3,31% per i dipendenti pubblici, 4,99% per i dipendenti privati e 3,61% per i pensionati, valori ben più bassi se confrontati a quelli di un prestito liquidità, che registra invece un tasso medio praticato del 5,66% (dati PrestitiOnline.it).

Ecco che lo scorso anno in clima di lockdown e di sfiducia, quando si è assistito a un crollo delle richieste di credito da parte delle famiglie, se la domanda di prestiti personali ha fatto registrare -20%, quella di prestiti con cessione del quinto ha subito un calo molto più contenuto, solo un -4%.

A cura di: Paola Campanelli

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