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Calano ancora i tassi sui prestiti, occhi puntati sulla Bce
L'ultimo Osservatorio mensile di PrestitiOnline.it segnala che nel terzo trimestre le condizioni di accesso ai finanziamenti sono migliorate ulteriormente, sebbene non siano ancora stati pienamente prezzati dal mercato gli ultimi tagli ai tassi ufficiali decisi dalla Bce.

Dopo il terzo taglio di ottobre, la Bce ha fatto sapere di voler monitorare l’andamento dei dati per decidere se proseguire con l’allentamento monetario. Intanto le condizioni di mercato per chi chiede un finanziamento migliorano ulteriormente, ma a fronte di spazi che si vanno via via riducendo. Si può sintetizzare così l’ultima rilevazione dell’Osservatorio mensile di PrestitiOnline.it, relativo all’aggiornamento di settembre.
La cessione del quinto conviene
Se si guarda ai migliori tassi dei prestiti personali, nel terzo trimestre vi è stata una leggera crescita (10 punti base) rispetto al secondo, a quota 7,29%. Una tendenza che può essere letta come un assestamento dopo i forti ribassi dei trimestri precedenti o alla luce del fatto che il mercato vuole aspettare prima di dare per scontati nuovi tagli.
Quanto alla cessione del quinto, migliorano le condizioni per i dipendenti privati e peggiorano leggermente quelle per i pensionati, con il risultato che le due categorie convergono al 5,95%, mentre per i dipendenti pubblici si scende al 4,52%.
Al di là degli aggiustamenti di breve, resta consistente il vantaggio di vincolare il 20% dell’assegno mensile rispetto al prestito tradizionale.
Una conferma in tal senso si ha dalla lettura dei tassi medi, che per i prestiti personali scendono all’8,77% (calo di 15 basis point nell’ultimo trimestre), mentre per la cessione del quinto variano tra l’8,01% dei pensionati e il 5,38% dei dipendenti pubblici, con i dipendenti privati al 7,13%.
Tra le finalità primeggia sempre la liquidità
Si paga di più, ma in cambio di mani libere sulla destinazione delle somme ottenute. È il compromesso che caratterizza il prestito liquidità, che resta al primo posto tra le preferenze degli italiani con il 31,0% del totale.
Si rafforza al secondo posto l’acquisto di un’automobile usata (20,3% delle richieste di finanziamenti), il che può essere letto da una parte con le norme sempre più stringenti dei comuni in tema di circolazione dei veicoli, che tagliano fuori quelli troppo vecchi e inquinanti; dall’altro con la limitata disponibilità di risorse finanziarie, che impedisce a tanti di acquistare un’auto nuova.
Continua a scendere il consolidamento, pur restando la terza finalità più gettonata (con il 15,9% del mix), davanti alla ristrutturazione casa (11,5%).
I giovani puntano all’auto, l’arredamento poco gettonato tra i senior
In merito all’anzianità lavorativa dei richiedenti prestito, dai dati emerge che nel 59% dei casi si tratta di persone che lavorano da non più di cinque anni, mentre sono sostanzialmente appaiati, poco sopra il 14%, gli occupati da un periodo compreso tra sei e dieci anni e tra undici e venti anni.
La liquidità primeggia a prescindere dall’anzianità lavorativa, mentre le voci che seguono evidenziano delle differenze.
L’automobile usata conquista la piazza d’onore tra coloro che lavorano da non più di cinque anni, mentre negli altri casi cede il passo al consolidamento. Una differenza che si può spiegare con il fatto che un’operazione di consolidamento si concretizza solo se esisteva già un finanziamento in corso.
La ristrutturazione è più gettonata nella fascia di chi lavora da un periodo compreso tra undici e venti anni, mentre i più senior sono poco interessati all’arredamento.
Se invece si guarda agli importi medi richiesti, al primo posto tra le finalità c’è il consolidamento (18.600 euro, 400 in più rispetto al secondo trimestre), davanti all’auto nuova o a km zero (16.400 euro) e alla ristrutturazione (13.300 euro).
La segmentazione per classi di reddito, invece, vede il 46% dei richiedenti compresi nella fascia tra 20 mila e 30 mila euro lordi annui e solo il 3% del totale sopra i 50 mila euro.
Durata media sopra i 5 anni
Gli italiani richiedono prestiti mediamente per 5 anni e 1 mese, un dato che non subisce grandi scostamenti da un trimestre all’altro, con il consolidamento e la ristrutturazione casa ben oltre la media, evidentemente per l’ammontare degli importi coinvolti. Circa la metà delle richieste totali arriva da abitanti nel Nord, con il Centro poco sopra il 22% e il Sud al 28%.
Non si riscontrano, invece, grandi differenze in base alla professione del richiedente, con i dipendenti a tempo indeterminato sempre abbondantemente sopra il 70% a dominare la scena.
La Sardegna è la regione con l’importo medio richiesto più elevato (12.186 euro), davanti alla Lombardia e all’Emilia-Romagna, con il Molise in coda.
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