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Bonus mobili al rush finale
E' partito il conto alla rovescia per usufruire del bonus mobili. Infatti, a meno di clamorose novità, il beneficio fiscale non verrà rinnovato nel corso del 2025, per cui le agevolazioni andranno in soffitta per chi non completerà i lavori entro il prossimo dicembre.

Questa volta la proroga appare improbabile. A fronte della volontà espressa dal governo di ridimensionare i bonus immobiliari in una prospettiva più ampia di attenzione ai conti pubblici (dopo la parentesi aperta con la crisi pandemica, da quest’anno in Europa torna in vigore il Patto di Stabilità e l’Italia è chiamata alla disciplina fiscale), è molto probabile che il bonus mobili si esaurirà a fine 2024. Dunque è il momento di affrettarsi per non perdere l’opportunità.
Gli incentivi previsti e come farne richiesta
Nel corso degli anni il beneficio fiscale è stato fortemente ridimensionato, nell’ammontare più che in termini di percentuale che si può detrarre. Attualmente copre il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici ad alto consumo energetico (comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo), a condizione che la spesa venga sostenuta nell’ambito dei lavori di ristrutturazione dell’immobile nel quale troveranno spazio i beni. Il tetto di spesa per l’anno in corso è di 5 mila euro contro i 16 mila euro del 2021 e i 10 mila del 2022. Il “recupero” di metà della somma spesa avviene in sede di dichiarazione dei redditi, spalmato in un arco di tempo decennale.
Il pagamento va effettuato con bonifico o carta di debito o credito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Il limite massimo di spesa riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.
L’efficienza energetica è dimostrata da una classe di consumo non inferiore alla A per i forni, alla E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie e alla F per i frigoriferi e i congelatori, sempre a patto di aver realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni.
Il beneficio fiscale spetta al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Così, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.
Questa misura crea un importante indotto economico, ma evidentemente l’esecutivo ha calcolato che il conto da pagare per le casse pubbliche sia sensibilmente superiore alle entrate attese.
Quando si effettua un intervento sulle parti condominiali, i condòmini hanno diritto alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti.
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Cala il sipario sul Superbonus
Intanto si avvia a conclusione l’esperienza del Superbonus. Nel 2025 la detrazione scenderà al 65% (rispetto al 110% iniziale, poi portato al 90% e ora al 70%), con l’impossibilità di cedere il credito per chi avvia i lavori. Il bonus rimane fino alla fine del 2025 solo per gli interventi di ricostruzione di edifici che risultino inagibili a causa di eventi sismici.
Mentre resta in vigore la detrazione Irpef al 50% per la manutenzione straordinaria delle abitazioni e dei condomini, spalmata su dieci anni, con un tetto di spesa di 96mila euro. Verosimilmente, con il venir meno di altri bonus e con l’entrata in vigore del decreto Salvacasa, che semplifica le pratiche edilizie e sana piccoli abusi del passato, nel prossimo futuro vi sarà una corsa ai mutui e ai prestiti ristrutturazione. Del resto, gli Osservatori di PrestitiOnline.it già da qualche mese evidenziano il miglioramento delle condizioni per chi vuole accedere a finanziamenti con questa finalità.
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