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Bonus edilizi: tutte le novità in arrivo per il 2025
ll Governo valuta una stretta sulle agevolazioni, dopo il Superbonus 110% e 90%. Obiettivo: frenare il deficit pubblico. Avanzano le ipotesi di contributo diretto, tetto di spesa più basso per l’esenzione e autorizzazione preventiva. Intanto è caccia a prestiti ristrutturazione casa convenienti.

La cessione dei crediti per le spese 2023 degli interventi del Superbonus potrebbe essere spalmata non su quattro anni, ma su dieci anni. Come aveva già stabilito il decreto Aiuti quater a novembre 2022. Una mossa all’esame del Parlamento per non far pesare eccessivamente sulle casse dello Stato i costi dell’agevolazione fiscale per la riqualificazione energetica degli immobili.
Intanto, sempre per arginare il debito pubblico, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ritiene ogni giorno più necessaria una stretta sui bonus edilizi nel 2025, quando il Superbonus entrerà nel suo ultimo anno di vita prima di essere definitivamente eliminato e l’aliquota scenderà dall’attuale 70% al 65%.
Bonus edilizi: come cambieranno le regole in futuro
Per i bonus edilizi che scadono al 31 dicembre 2024, è in arrivo un probabile giro di vite, dopo che la stagione del Superbonus 110% e 90% hanno ingigantito il deficit pubblico.
I cambiamenti a cui pensa il ministro Giorgetti sono stati già anticipati, nei giorni scorsi, dal direttore del Dipartimento delle finanze del ministero dell’Economia, Giovanni Spalletta, che ha spiegato chiaramente quanto sia necessaria una “razionalizzazione della normativa in materia di agevolazioni edilizie, con particolare riferimento a quelle in scadenza al 31 dicembre 2024”.
Una linea del rigore per il 2025 sposata anche dall’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), il quale in un documento, consegnato alla Commissione finanze del Senato, ha messo nero su bianco la proposta di sostituire le detrazioni fiscali sui bonus edilizi con un contributo diretto per coprire i costi sostenuti per i lavori di riqualificazione energetica di un edificio.
Un incentivo calcolato sulla base della condizione economica del nucleo familiare e della classe energetica dell’immobile. Ma non solo: tale contributo economico sarà concesso solo dopo un’autorizzazione preventiva indispensabile per avere il semaforo verde per l’inizio dei lavori e, rispettando una soglia massima di spesa più bassa, per poter beneficiare delle esenzioni fiscali rispetto a quella finora fissata.
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Dal Superbonus 70% all’Ecobonus: tutte le agevolazioni di aprile 2024
Oltre al Superbonus 70% ma solo per condomini o edifici da due a quattro unità posseduti da un unico proprietario, il 31 dicembre 2024 scadrà anche l’Ecobonus, cioè la detrazione Irpef e Ires al 50% o al 65% (e fino al 75% per i condomini) in base all’intervento eseguito per l’efficientamento energetico di un edificio.
A fine anno termina anche il Bonus casa (o Bonus ristrutturazione), la detrazione Irpef al 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria e restauro conservativo fino a un massimo di spesa di 96.000 euro. Così come il Bonus mobili, con lo sconto fiscale del 50% (fino a un massimo di 5.000 euro di spesa) per l’acquisto di arredi e di grandi elettrodomestici green di un immobile oggetto di ristrutturazione, e il Bonus verde, la detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute (fino a un massimo di 5.000 euro) per sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e costruzione di pozzi, oltre che realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Scadrà invece il 31 dicembre 2025 il Bonus barriere architettoniche, con la detrazione del 75% delle spese sostenute per eliminare le barriere architettoniche in edifici già esistenti.
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