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Domanda di prestiti, torna il segno più
Il cambio di passo c'è stato. Dopo un inizio di 2024 con la domanda di finanziamenti in calo, a marzo è tornato il segno positivo. Segno evidente del fatto che le condizioni di mercato sono in via di miglioramento. A questo punto cresce l'ottimismo anche per i prossimi mesi.

Marzo è stato il mese della svolta. Dopo la stagione della contrazione, relativamente alla domanda di finanziamenti, l’ultimo mese del primo trimestre ha innescato il cambio di rotta, che promette di essere confermato ora che i tassi di mercato stanno calando in maniera inequivocabile. Una situazione che facilita l’accesso ai finanziamenti e li rende anche meno gravosi per i consumatori.
Evoluzione positiva
Secondo quanto rilevato dal Barometro Crif sul credito alle famiglie italiane, le richieste di finanziamento tra gennaio e marzo sono state del 3,4% inferiori rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Tuttavia, se si restringe l’orizzonte di osservazione al solo mese di marzo, le richieste sono cresciute nell’ordine del 2,6% rispetto a dodici mesi prima.
L’importo medio richiesto è invece in crescita, infatti nell’aggregato di prestiti personali e finalizzati il valore si attesta a 9.380 euro (+9,1% rispetto allo stesso periodo del 2023). Nel solo mese di marzo si rileva una spinta dell’ammontare richiesto pari a un +7,9%, a cui corrisponde un valore complessivo di 9.457 euro.
Come sempre, il Barometro offre uno spaccato di quel che è stato e lo scenario di fondo è troppo ricco di incognite per sbilanciarsi sul futuro in una direzione o nell’altra. Detto ciò, resta il fatto che l’ottimismo sta tornando protagonista nel settore. Se guardiamo all’ultimo Osservatorio mensile di Segugio.it, emerge che i tassi proposti dagli operatori hanno imboccato con decisione la strada dei ribassi, sebbene fin qui la Banca centrale europea non abbia ancora avviato l’allentamento monetario. Non si tratta di una novità, dato che il mercato tende sempre ad anticipare le decisioni di politica monetaria, in un senso, così come nell’altro. In particolare, nei primi tre mesi dell’anno, segnala Segugio.it, il Taeg relativo alla migliore offerta di mercato è sceso di 24 punti base, mentre il calo medio è stato di 26 punti.
Ora gli occhi del mercato sono tutti rivolti alla riunione di giugno quando la Bce dovrebbe decidere per il primo taglio, anche se non è detto che l’allentamento monetario proceda con la stessa rapidità della stretta che ha caratterizzato tutto il 2022 e buona parte del 2023. Questo sia perché restano alcune pressioni inflazionistiche, sia perché la Fed americana appare intenzionata a temporeggiare e Francoforte non vuole correre il rischio di importare inflazione. Infatti, il taglio dei tassi di solito comporta una svalutazione della valuta rispetto al dollaro, con il biglietto verde che è la divisa di scambio per la maggior parte delle materie prime.
Finanziamenti, cresce l’offerta
Tornando all’analisi di Crif, l’executive director Simone Capecchi annota che il mercato del credito alle famiglie è sempre più esposto alla competizione di nuovi attori di matrice non bancaria (fintech e bigtech), che attraverso il canale online diversificano il loro modello di business ampliandosi verso il credito. “In questo contesto, gli investimenti in tecnologia restano un fattore importante per sviluppare i canali digitali e non perdere fette di mercato”, sottolinea l’esperto. “A seguito di una possibile frammentazione della domanda di prestiti su più player e a scelte di pagamento come il Buy Now Pay Later, vi è sempre più una maggiore attenzione a un’economia sostenibile, anche da parte del regolatore europeo, con politiche di offerta sempre più allineate ai criteri Esg”.
Meglio i prestiti personali dei finanziamenti personalizzati
C’è un altro elemento interessante che emerge dalla ricerca. Nel corso del primo trimestre, le richieste di finanziamenti finalizzati hanno fatto registrare una frenata del 10,0% rispetto al corrispondente periodo del 2023, mentre i prestiti personali hanno segnato un progresso nell’ordine del 5,2%.
Per quanto riguarda l’importo medio per entrambe le forme tecniche i segnali sono positivi ma con diverse incidenze: per i prestiti finalizzati abbiamo un +15,8% (6.859 Euro), mentre i prestiti personali sono rimasti pressoché stabili con un +0,9% e un valore medio di 12.202 euro.
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