- Altri marchi del Gruppo:
- MutuiOnline.it
- FondiOnline.it
- Segugio.it
Banche Centrali, cosa attendersi da qui in avanti
Ancora un rialzo di mezzo punto percentuale e poi una pausa di riflessione. Parrebbe questo l'orientamento prevalentemente tra i mebri della Banca centrale europea, mentre i rialzi passati non hanno fermato la domanda di finanziamenti nel nostro Paese.
Proseguire con il rialzo dei tassi, anche a costo di provocare una recessione, oppure fermarsi per capire l’impatto delle misure adottate nei mesi scorsi? È il dilemma delle Banche Centrali, che a breve torneranno a riunirsi per assumere decisioni con ricadute importanti sui tassi di mutui e prestiti.
I prossimi appuntamenti delle Banche Centrali
La Federal Reserve americana si riunirà il 22 marzo, ma questa volta sarà preceduta dalla Bce, che ha in programma un meeting sui tassi il 16 marzo. Francoforte si prepara a un nuovo rialzo dello 0,50%, come annunciato nella riunione di febbraio (quando ha agito nella medesima direzione e per lo stesso ammontare), portando quindi il tasso ufficiale al 3,50%. Nella medesima occasione dovrebbe annunciare la riduzione del portafoglio accumulato con il quantitative easing (acquisto di titoli sul mercato da parte della Bce, con l’obiettivo di garantire liquidità al sistema), che scenderà di 15 miliardi al mese, in media, fino a giugno, per poi definire in un secondo momento il ritmo dei mesi successivi. Nella pratica questo significa che verrà reinvestita solo una parte dei titoli in scadenza, rispettando – per quel che riguarda le emissioni sovrane - le proporzioni dei rimborsi, mentre sul fronte dei corporate bond saranno privilegiate le obbligazioni green.
Aumentare la produttività e ridurre i debiti devono restare la priorità dei governi nazionali, ha sottolineato la presidente Christine Lagarde, per poi aggiungere che l’Eurotower proseguirà con “costanza” sulla strada della normalizzazione dei tassi, dato che l’obiettivo resta quello fissato dai trattati, cioè riportare il carovita a un tasso prossimo al 2% annuo. Anche se non c’è un target temporale in merito.
Scenario in evoluzione
La sensazione che va prendendo corpo tra gli analisti è che, dopo il rialzo di marzo, potrebbe esservi una pausa nella riunione del 4 maggio e probabilmente anche in quella del 15 giugno. Due le ragioni: la prima perché gli effetti delle strette monetarie si vedono sull’economia reale dopo sei-nove mesi, per cui è il momento di capire se i primi rialzi dell’estate cominciano a funzionare; la seconda è relativa all’importanza di non far cadere l’economia dell’Eurozona in recessione, considerato che il calo dei prezzi energetici promette di offrire segnali positivi sul fronte inflazionistico nei mesi a venire.
Lo scenario macro è in evoluzione e il capoeconomista della Banca Centrale, Philip Lane, ha rilevato che le pressioni sui prezzi sono in calo, per cui è verosimile un ridimensionamento delle aspettative di inflazione al 2025 rispetto all’attuale 2,3%. “Dalla riunione di dicembre ci sono stati diversi shock favorevoli all’offerta”, ha sottolineato Lane in un’intervista alla Reuters. Con riferimento non solo al già citato passo di gambero che sta interessando le quotazioni di elettricità e gas, ma anche al venir meno di alcune strozzature nelle forniture globali che hanno creato pressione sui prezzi nel recente passato. “Per quanto riguarda l’energia, gli alimenti e i beni, molti indicatori prospettici dicono che le pressioni inflazionistiche dovrebbero scendere un bel po’”, è l’analisi dell’economista.
Ha poi sottolineato come sia necessario continuare a monitorare le dinamiche salariali, con una rassicurazione: “Se l’inflazione complessiva dovesse diminuire si ridurrebbero le pressioni per gli aumenti salariali perché il tema numero uno delle contrattazioni in questo momento è quello di compensare i lavoratori per l’alta inflazione che si è già verificata”.
Gelata di primavera
Il primo banco di prova sarà la pubblicazione del tasso di inflazione relativo a febbraio, dopo che a gennaio i prezzi sono saliti dell’8,6% nel confronto a dodici mesi. Un progresso consistente, ma inferiore al 9,2% annuo rilevato a dicembre. Più che all’andamento complessivo, si guarderà al dato depurato dalle componenti più volatili come i prezzi energetici, per capire se strutturalmente l’inflazione è ancora forte o destinata ad affievolirsi nei mesi a venire.
Se la frenata troverà conferma, è probabile che la Bce si prenda una pausa di riflessione, ipotesi caldeggiata dalla stessa Lagarde (“It will then evaluate the subsequent path of its monetary policy”).
La dinamica dei finanziamenti
Un aspetto positivo è che – almeno fino a questo momento – i rialzi da parte della Bce non hanno penalizzato più di tanto la dinamica dei finanziamenti.
A gennaio, secondo il Barometro Crif sull’andamento delle richieste di credito da parte delle famiglie, le domande totali di finanziamenti (personali e finalizzati) sono cresciute di ben l’11,7%. Del resto, rispetto alle medie storiche i tassi restano sostenibili e tra le famiglie italiane resta un ottimismo di fondo sul futuro. Certo, le condizioni sono più gravose del passato, ma comparando le offerte di mercato è possibile risparmiare.
I migliori prestiti liquidità di oggi:
- Importo erogato: € 5.000,00
- Totale dovuto: € 6.491,02
- Gestione: Online
- Importo erogato: € 5.000,00
- Totale dovuto: € 6.549,75
- Gestione: Online
Scopri le offerte
Condizioni vantaggiose: scopri quanto risparmi con la cessione.
Confronta le offerte
Nella sezione News di PrestitiOnline.it riportiamo le novità del mercato dei finanziamenti e dei settori ad esso collegati con articoli scritti
da professionisti esperti di prestiti e credito al consumo
che collaborano con importanti testate nazionali e scrivono su blog specializzati.
Puoi contattare la Redazione all'indirizzo: redazione@gruppomol.it.
PrestitiOnline.it è un marchio di MutuiuOnline S.p.A., società che fa parte di Moltiply Group S.p.A.,
quotato al segmento STAR di Borsa Italiana. PrestitiOnline.it opera in qualità di broker e garantisce una
totale imparzialità e autonomia rispetto a gruppi bancari e società finanziarie confrontati;
il servizio è gratuito per il cliente, sono gli istituti finanziari convenzionati con PrestitiOnline che si fanno carico della commissione.