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Assegno di inclusione: 900 mila famiglie escluse
Meno beneficiari nel passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione: 900mila famiglie escluse per la Banca d’Italia. Intanto l’INPS avvia i primi pagamenti del sussidio. Le cifre, le modalità per verificare lo stato della domanda e i migliori prestiti personali a febbraio 2024.

È l’esercito degli esclusi: sono 900 mila le famiglie che rimarranno senza sussidio nel passaggio dal Reddito di cittadinanza (RDC) all’Assegno di inclusione (ADI), la nuova misura nazionale di contrasto alla povertà in vigore dal 1° gennaio 2024.
Il dato emerge da uno studio della Banca d’Italia. Secondo le simulazioni effettuate da Bankitalia, l’ADI individua una platea di potenziali beneficiari di 1,2 milioni di nuclei familiari contro i 2,1 milioni che si sono visti erogare il Reddito di cittadinanza nel 2022.
La “stretta” sui requisiti d’accesso al neonato beneficio statale si riflette anche nelle cifre rese note dall’INPS e relative agli assegni d’inclusione erogati a partire dal 26 gennaio 2024: su 446.256 richieste trasmesse all’Istituto nazionale della previdenza sociale, sono state 287.704 le famiglie ad aver ricevuto il bonifico. Le richieste respinte per mancanza di titoli sono state, invece, 117.461 (+26%). E ancora: 12.222 domande necessitano di un supplemento di istruttoria, mentre 1.140 sono oggetto di accertamenti antifrode.
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Assegno di inclusione: cos’è e come funziona
La stima di Bankitalia sul “popolo dei respinti” dall’Assegno di inclusione non ha soltanto una valenza statistica, ma si carica anche di un significato sociale dato che ricade sui più fragili. Non a caso, la misura “prevede un sostegno economico, parametrato alla condizione specifica del nucleo familiare, e un progetto personalizzato di inclusione sociale e professionale”, si legge in una guida a cura del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Questo sussidio è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:
- con disabilità;
- minorenne;
- con almeno 60 anni di età;
- in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
Il beneficio è erogato ogni mese sulla carta di pagamento elettronica (Carta di inclusione o Carta ADI) per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per periodi ulteriori di 12 mesi.
ADI: come verificare lo stato delle domande a febbraio 2024
Come fare a controllare a che punto sia lo stato di avanzamento di una domanda per l’Assegno di inclusione presentata dal 18 dicembre 2023 e fino al 31 gennaio 2024?
Basta collegarsi al sito internet dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (www.inps.it) e accedere alla propria area privata inserendo le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.
Una volta effettuato il login, è possibile visualizzare se la procedura ADI sia stata:
- accolta;
- respinta;
- posta in evidenza o sospesa per la necessità di un supplemento istruttorio.
Come spiega l’INPS, qualora la domanda risultasse in evidenza per ISEE con difformità, “il richiedente riceverà una specifica comunicazione e avrà 60 giorni per integrare la documentazione, colmare le omissioni oppure ripresentare una nuova DSU. Decorso inutilmente tale termine, la domanda sarà respinta”.
Saranno, invece, sospese “per opportune ulteriori verifiche” le domande che contengano un’eventuale incongruenza tra DSU e stato di famiglia. Sospensione anche per le richieste per cui si renda necessario un supplemento istruttorio su requisiti reddituali o presenza di una persona disabile nel nucleo familiare.
Infine, l’INPS ricorda che, per le domande respinte, è possibile presentare istanza di riesame, entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento, o ricorso giudiziario. A questo proposito, dal 27 febbraio 2024, direttamente dal portale istituzionale dell’INPS, sarà visualizzabile il dettaglio delle causali di reiezione della domanda.
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