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ABI: a marzo più prestiti a famiglie e imprese

Si rivela buono il quadro fornito dalla Banca d’Italia sul mercato dei prestiti e sulla raccolta nel nostro Paese.
In un momento in cui l’improvviso cambio di vita ha messo in seria difficoltà i bilanci di una buona parte delle famiglie e delle imprese, le banche hanno mantenuto un atteggiamento di apertura, andando incontro alle nuove esigenze dettate dall’emergenza Covid-19.
Le stime sui prestiti di Banca d’Italia
Più 1,4% il valore registrato dal rapporto di aprile dell’Associazione Bancaria Italiana per i finanziamenti concessi a famiglie e imprese rispetto allo scorso anno, calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni (es. variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, aggiustamenti di valore o riclassificazioni).
Un incremento rilevato anche rispetto al mese di febbraio, quando la crescita era stata dello 0,5%, effetto anche delle moratorie concesse a marzo dal decreto “Cura Italia” e dal maggior utilizzo delle linee di credito.
Il DL n.18 del 17 marzo prevede infatti una serie di misure a sostegno della liquidità delle imprese attraverso il sistema bancario, in particolare attraverso:
- la moratoria fino al 30 settembre per i prestiti per le microimprese, le Pmi, i professionisti e le ditte individuali;
- il potenziamento dell’operatività e l’ampliamento del Fondo di garanzia per le PMI, rendendo più veloci e semplici le procedure per l’ottenimento della garanzia
Lo stesso decreto ha esteso la sospensione del mutuo già in vigore ai lavoratori autonomi che certifichino di aver subito perdite superiori al 33% sul fatturato trimestrale.
Il focus di ABI sui tassi di interesse
Continua a ridursi il tasso di interesse sui prestiti concessi dalle banche ai privati, mentre rimane stabile il tasso sui mutui. Qui i valori nel dettaglio rilevati dall’ABI:
- 2,46% il tasso medio sul totale dei prestiti (2,47% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007);
- 1,22% il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese (1,25% il mese precedente e 5,48% a fine 2007);
- 1,40% il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni (1,40% anche a febbraio 2020, 5,72% a fine 2007)
Si mantiene alta la percentuale di nuovi mutui a tasso fisso, che occupa il 79,9% delle erogazioni, tuttavia in ribasso rispetto al mese di febbraio, quando aveva segnato l’88,7%.
Su i depositi, giù le obbligazioni
Buoni i numeri di marzo anche sulla raccolta complessiva di depositi e obbligazioni, pari a +3,7% rispetto all’anno precedente. Ma mentre i depositi in conto corrente, certificati di deposito, pronti conto termine crescono di oltre 77 miliardi di euro rispetto a un anno prima (+5,1% su base annuale), la raccolta a medio lungo termine, tramite obbligazioni, cala nell’ultimo anno di circa 12 miliardi di euro (-5%).
Migliora la qualità del credito
Buone notizie anche riguardo ai crediti deteriorati, nei confronti di soggetti in stato d'insolvenza o in situazioni equiparabili.
Al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, a febbraio 2020 le sofferenze nette hanno segnato 25,9 miliardi di euro, in calo rispetto ai 33,6 miliardi di febbraio 2019 e agli 88,8 miliardi di novembre 2015 (-70,8%).
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