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Sforbiciata al bonus affitti 2021
Si riducono i benefici per i locatori. Al locatore che abbassa il canone spetta un contributo a fondo perduto pari al 50% della riduzione applicata, fino a un massimo di 1.200 euro. Una limitazione che potrebbe favorire un mercato dei mutui danneggiato nel 2020.
Il bonus affitti 2021 torna d’attualità con il Dl Sostegni. Anche se questa forma di “supporto”, che nel 2020 era stata accolta molto positivamente dai locatari, è stata in parte ridimensionata. E potrebbe, di fatto, aiutare un mercato dei mutui che nel 2020 è stato danneggiato dalla crisi generata dalla pandemia da coronavirus. Come testimoniato dai numeri Istat, che rivelano una perdita di oltre il 17% su base annua.
Il limite del 29 ottobre 2020
Con l’ultima modifica normativa finiscono in soffitta le indicazioni precedentemente contenute nel Dl Ristori e nella Legge di Bilancio 2021, limitando di fatto il beneficio ai contratti in essere al 29 ottobre 2020. In generale, si tratta di un sostegno economico per tutti quei locatori che riducono il canone d’affitto: il contributo è pari al 50% della riduzione applicata, fino a un massimo di 1.200 euro.
E si può attivare solo nei comuni ad alta tensione abitativa e se l’inquilino usa la casa in questione come abitazione principale. I soggetti coinvolti sono sia quelli Irpef sia quelli Ires. Il locatario che vuole accedere alla misura deve però comunicare telematicamente all’Agenzia delle Entrate la rinegoziazione del canone di locazione e ogni altra informazione utile. Il nuovo atto deve essere comunicato entro un mese dalla firma in via telematica o presso gli uffici fisici.
Il "caro" affitti
Gli incentivi riconosciuti ai locatori sono indispensabili in un periodo in cui sta crescendo il numero di famiglie che hanno difficoltà a pagare l'affitto. Secondo le ultime rilevazioni di Banca d'Italia, la percentuale di famiglie che si trovano in difficoltà economiche ha raggiunto il 40 per cento.
In questo contesto l'ampliamento delle risorse da 50 milioni di euro a 100 milioni è benvenuto, anche se le limitazioni confermate dal Dl sostegni potrebbero limitarne in parte l'efficacia.
L’alternativa del mutuo
Ma se da un lato le nuove condizioni del bonus affiti rischiano di non dare un po' di respiro alla famiglie in affanno, dall'altro lato potrebbe favorire il mercato della compravendita e di conseguenza anche quello dei mutui.
Riducendosi la platea di beneficiari del bonus affitti, infatti, la scelta di comprare con un mutuo potrebbe essere favorita. I tassi di interesse sono ai minimi storici e quindi le rate di un ipotetico mutuo potrebbero essere relativamente contenute. Anche se a marzo c'è stato un leggero rialzo dei tassi, i valori per calcolare un mutuo a tasso fisso sono ancora molto bassi.
Al 15 aprile l’Eurirs 10 anni si attestava allo 0,07%, l’Eurirs 15 anni allo 0,33%, quello a 20 anni allo 0,46%, quello a 25 anni allo 0,49%, e quello a 30 anni allo 0,48%. Attenzione però: si potrebbe trattare di uno degli ultimi periodi così convenienti per la sottoscrizione di un mutuo. Sul fisso è infatti atteso un aumento di un quarto di punto entro la fine dell’anno. In merito ai mutui variabili, invece, non dovrebbero esserci grosse variazioni: l’indice Euribor rimane intorno al -0,56% e con i tassi medi che vanno dallo 0,62% per i prestiti a 10 anni allo 0,80% per quelli a 30.
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