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Rallenta il calo dei prestiti alle famiglie
Prima ancora che la Bce iniziasse a tagliare i tassi ufficiali, le condizioni di accesso ai finanziamenti avevano avviato un processo di normalizzazione. Non siamo ancora sui livelli dello scorso anno, ma il trend si va consolidando in quella direzione.

Segnali di normalizzazione per la dinamica dei prestiti, con il cambio di rotta da parte della Bce che promette di accelerare le tendenze già in atto nel mercato.
Finanziamenti ancora in calo, ma lo scenario migliora
Secondo le rilevazioni di Bankitalia, a maggio i prestiti al settore privato sono diminuiti del 2,0% nel confronto sui dodici mesi contro il 2,2% di aprile. I prestiti alle famiglie si sono ridotti dell’1,1% nel confronto annuo (-1,2 nel mese precedente), mentre quelli alle società non finanziarie sono scesi del 3,1% (in miglioramento).
Questi dati sono particolarmente rilevanti se si considera che sono relativi a maggio, prima cioè che la Banca centrale europea avviasse l’allentamento monetario con il primo taglio dei tassi ufficiali. Stanno dunque a indicare che in un certo senso le famiglie avevano già preso le misure alle tante incognite presenti a livello macro e avevano cominciato a riprendere con le richieste di finanziamenti.
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Tassi in discesa per mutui
A questo processo ha contribuito la situazione dei tassi. Quelli sui mutui ai privati sono scesi – in termini di Taeg – dal 4,09% di aprile al 4,04% come media. Una tendenza che conferma quanto detto sopra e che rafforza i risultati degli Osservatori a cura di MutuiOnline.it e PrestitiOnline.it. Partendo dal primo, le rilevazioni di maggio evidenziano che sia l’Euribor a 1 mese, sia la scadenza a 3 mesi (i due benchmark utilizzati per la costruzione dei mutui a tasso variabile) si sono attestati in media al 3,82%, andando a confermare i cali registrati nei mesi precedenti. Considerato che queste tendenze sono precedenti al taglio deciso dalla Bce, c’è da immaginare che la tendenza si rafforzerà nel prossimo futuro. Quanto agli indici Irs (riferimento per i mutui a tasso fisso), in tutte le scadenze considerate (a 10, 20 e 30 anni) si registra una leggera risalita rispetto ad aprile, ma sembrano essere per lo più degli aggiustamenti che non smentiscono il trend ribassista di medio periodo. A maggio, il tasso medio del fisso è stato del 3,16%, due punti percentuali in meno del variabile. Quanto ai prestiti, le migliori condizioni di mercato a maggio si sono attestate al 7,39%, un punto base in meno tra aprile e maggio rispetto al primo trimestre.
Un aspetto interessante che emerge dall’ultimo Osservatorio è la voglia crescente dei consumatori di avere le mani libere in merito alla destinazione dei finanziamenti ricevuti. La finalità liquidità, da sempre in maggioranza relativa, si rafforza ulteriormente, arrivando al 31,5% di tutte le richieste.
Erogazioni in crescita nel mercato italiano
Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio, realizzato da Assofin, Crif e Prometeia, nei primi quattro mesi del 2024 le erogazioni sono cresciute del 10,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una tendenza tutt’altro che scontata a considerare le tante incognite a livello macro, ma che evidenzia chiaramente un clima di sostanziale fiducia tra gli italiani.
Questa tendenza indica un’accelerazione dopo che già il 2023 si era chiuso in progresso del 4,9%, grazie soprattutto al traino dei finanziamenti legati all’acquisto di autoveicoli e motocicli erogati da operatori captive e multiprodotto (+14,1% rispetto al 2022). Anche gli altri finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (come arredo, elettronica ed elettrodomestici, beni per l’efficientamento energetico dell’abitazione e ciclomotori) sono cresciuti, nell’ordine del 5%.
Ma, appunto, è con il nuovo anno che vi è stata l’accelerazione, grazie soprattutto al recupero dei prestiti personali (+11,3%, dopo aver chiuso il 2023 a -1,6%) e alla conferma del buon andamento dei prestiti legati all’acquisto di auto e moto (+14,3%). Tornano in territorio positivo anche le rateizzazioni via carta di credito (+4,1%, dopo il -3,7% del 2023), trainate dalle operazioni di instalment, funzione che permette il finanziamento di una o più spese attraverso un importo prestabilito e un piano di rimborso predefinito.
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