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Prestiti: nel 2019 al centro dei pensieri la casa e l’auto
Aggiornato il 23/01/2020

Nel 2019 il mercato dei prestiti per finalità ha trovato la conferma che, nella testa degli italiani, ci sono soprattutto due priorità (con tutte le loro variabili): la propria casa e, subito dietro, l’auto.
È quanto emerge dal tradizionale Osservatorio prestiti di PrestitiOnline.it che, nell’edizione di dicembre, fotografa lo stato dell’arte dell’intero anno. Il periodo considerato, comunque, ha registrato anche due fenomeni non di poco conto. In primo luogo c’è stata sicuramente la discesa ai minimi storici dei tassi di interesse, che ha favorito, da una parte, il consolidamento delle esposizioni finanziarie delle famiglie e, dall’altra, l’accumulo della liquidità.
Meno prestiti per la ristrutturazione e durate più brevi
L’altro fattore di rilievo che ha segnato il 2019 è l’ampio calo della domanda di prestiti per la ristrutturazione della casa: dinamica che, in più occasioni, gli analisti hanno ricondotto all’assottigliamento degli stock di abitazioni che c’è stato da quando sono partite le agevolazioni fiscali. L’analisi dei trend, inoltre, evidenzia movimenti significativi per quanto riguarda la richiesta di finanziamenti con durata più breve, che potrebbe essere la spia di una maggiore fiducia da parte dei consumatori nella loro capacità di rimborsare le rate. La domanda di prestiti resta vivace ma, rispetto al passato, nella seconda parte del 2019 ha evidenziato una maggiore concentrazione per gli importi più bassi, soprattutto quelli sotto la soglia dei 5mila euro.
I dettagli dell’Osservatorio Prestiti
Vediamo nel dettaglio com’è andato l’anno che si è appena chiuso per i prestiti con finalità. Le richieste per la ristrutturazione della casa sono state pari al 19,5% del totale, in calo dunque dal picco record (23,9%) toccato nel 2018. In controtendenza si sono invece mosse le richieste di finanziamento per l’acquisto di arredamento, che nel 2019 hanno spuntato il 15,5% dopo essersi fermate al 13,4% nell’anno precedente. Anche le due voci che ‘compongono’ l’altra passione degli italiani, l’auto, hanno archiviato l’anno con segni divergenti: le richieste di prestiti per l’acquisto di un veicolo usato solo salite al 19,3% (dal 19%) mentre quelle per un’auto nuova sono diminuite al 6,5% (dal 7,6%).
La domanda per le spese mediche continua a salire
Nel 2019 le domande di prestiti che hanno avuto come finalità il consolidamento si sono fermate all’8% (6,8% nel 2018) e quelle per liquidità al 16,6% (15,4%). È da segnalare anche l’aumento delle richieste per le spese mediche (al 3,9% dal 3,5%), la cui dinamica è ancora più accentuata se guardiamo i volumi erogati, saliti al 3,4% dal 2,4% del 2018. Su PrestitiOnline.it si può trovare una dettagliata spiegazione sulla differenza tra prestito personale e prestito con finalità, su come ottenere un eventuale finanziamento e, sulla stessa piattaforma, con un semplice click è consultabile anche la pagina dei “Migliori prestiti personali di oggi”, aggiornata con le offerte più vantaggiose che ci sono sul mercato.
Si accorciano le durate dei finanziamenti
Tornando all’Osservatorio, nel secondo semestre 2019 le richieste prestiti per durata nella parte breve sono salite tutte: al 6,2% dal 5,4% del primo semestre quelle a 18 mesi (nuovo massimo dalla fine del 2015), al 7,8% dal 7,6% quelle a due anni (top dal primo semestre 2017), al 16,2% dal 14,9% quelle a 36 mesi (nuovo massimo nella sede storica che risale al primo semestre 2009). A parte movimenti minori, restano ‘core’ del mercato le scadenze a 60 mesi (20,5% nel secondo semestre dopo il 20,2% del primo) e a 84 mesi (20% dopo 19,4%). È un fenomeno, quello dell’accorciamento delle durate, ancora più evidente nei volumi erogati con le scadenze a 18 e a 24 mesi balzate nell’ultima parte dell’anno a nuovi record, rispettivamente al 7,7% (5,3% primo semestre) e all’8,9% (7,4%).
L’importo medio scende, ma aumentano i prestiti più bassi
Nell’ultima parte dello scorso anno è proseguita la discesa dell’importo medio chiesto, a 10.812 euro dagli 11.253 euro dei primi sei mesi: si tratta del nuovo minimo degli ultimi tre anni. L’importo medio erogato, anche a causa del maggiore rigore assunto dalle banche nel concedere prestiti (in ottemperanza ai nuovi parametri imposti delle autorità di controllo) si è fermato a 10.259 euro (da 11.152 euro) e, in questo caso, è il punto più basso rispetto alla sede storica cui facciamo riferimento (primo semestre 2009). In sostanza, come conferma la grafica, sono diminuiti gli importi di grandezza superiore, mentre hanno accelerato quelli più bassi. Nel dettaglio, quelli inferiori ai 2.500 euro sono saliti all’8,1% del totale (dal 6,9%), quelli tra 2.500 e 5mila euro al 29,7% (dal 28,5%) e quelli tra 5mila e 10mila al 29,1% (dal 29%). A questo proposito, nell’ambito dei volumi erogati, segnaliamo il balzo al 10,3% (dal 5,8% dei primi sei mesi) dei finanziamenti inferiori ai 2.500 euro concessi.
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