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Per le imprese 11 miliardi a fondo perduto

Via libera al Dl Sostegni a favore di partite Iva e società danneggiate dalla pandemia da Coronavirus. Per ottenere il bonus bisognerà fare domanda online entro il 28 maggio sul sito dell'Agenzia delle Entrate o sul portale "Fatture e Corrispettivi". I requisiti per ottenere il "ristoro".

Pubblicato il 08/04/2021
persone che calcola spese con soldi sulla scrivania
Sostegni alle imprese in tempi di Covid-19

Via libera al contributo a fondo perduto per le aziende e partite Iva che sono state danneggiate dalla pandemia da coronavirus. Senza alcuna distinzione di codice “ateco” (identifica il tipo di attività svolta). Basterà dimostrare di aver subito un calo del fatturato e si potrà ottenere fino al 60% della perdita subita.

Dallo scorso martedì 30 marzo l’Agenzia delle Entrate ha “aperto” i canali telematici per poter richiedere il “bonus” e si avrà temo fino al prossimo 28 maggio per presentare la domanda.

Il sostegno alle imprese

Approvato lo scorso venerdì 19 marzo, il Dl Sostegni ha introdotto misure di sostegno a favore di lavoratori e imprese penalizzati dal Covid, stanziando complessivamente 32 milioni di euro. Di questi, 11 miliardi saranno destinati a fondo perduto alle partite Iva e alle imprese con un fatturato massimo di 10 milioni di euro (il limite è stato innalzato rispetto a quello precedente di 5 milioni).

A favore delle grandi imprese (fatturato oltre i 50 milioni di euro e numero di dipendenti superiore alle 25o unità) “vittime” della pandemia, invece, è stato istituito un fondo da 200 milioni per la concessione diretta di prestiti agevolati da rimborsare nell’arco di 5 anni.

I requisiti

Sono due i requisiti principali per riuscire a ottenere il “ristoro”:

  • un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro;
  • un calo del fatturato medio mensile nel 2020 di almeno il 30% rispetto all’anno precedente

Quest’ultimo requisito viene meno soltanto per le partite Iva e le imprese che hanno iniziato la propria attività dall’1 gennaio 2019.

Non possono beneficiare dell’indennizzo i soggetti che hanno cessato l’attività prima dell’entrata in vigore del decreto (il 23 marzo 2021), chi ha attivato la partita Iva dopo il 23 marzo 2021, nonché gli Enti pubblici e gli intermediari finanziari definiti rispettivamente dagli articoli 74 e 162-bis del Testo unico delle imposte sul reddito.

Le fasce di indennizzo

Il Dl Sostegni prevede cinque fasce di contributo a fondo perduto, con l’indennizzo che sarà pari a un percentuale della perdita registrata nel 2020:

  • 60% ai soggetti che nel 2019 non hanno superato i 100mila euro di ricavi
  • 50% a quelli con ricavi compresi tra 100mila e 400mila euro
  • 40% per la fascia 400mila-1 milione
  • 30% ai soggetti con ricavi tra 1 milione e 5 milioni
  • 20% per la fascia tra 5 milioni e 10 milioni

È previsto un “floor” per il bonus, che non potrà essere inferiore ai 1.000 euro per le persone fisiche e ai 2.000 euro per gli altri soggetti; allo stesso tempo, l’indennizzo non potrà essere superiore a 150mila euro.

Come fare la domanda

Per richiedere il sostegno a fondo perduto bisognerà presentare una domanda online o sul sito dell'Agenzia delle Entrate oppure sul portale “Fatture e Corrispettivi” realizzato da Sogefi. La richiesta dovrà essere fatta entro il prossimo 28 maggio e potrà essere presentata anche attraverso un intermediario.

Il contributo dovrebbe essere versato direttamente sul conto corrente di chi ne ha diritto entro due settimane dalla domanda. L’Agenzia delle Entrate farà poi le verifiche necessarie e se il beneficiario dovesse risultare “non avente diritto” allora dovrà restituire la somma ricevuta maggiorata di sanzioni e interessi.

Le altre misure

Oltre agli indennizzi e agevolazioni per partite Iva e imprese, il Dl Sostegni prevede ulteriori misure di sostegno, tra cui: la cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali (2000-2010) fino a 5mila euro (solo per redditi inferiori a 30mila euro), uno sconto sul 2021 del 30% del canone Rai e, come misure per il lavoro e contrasto alla povertà, la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno e il prolungamento della Cassa integrazione guadagni.

A cura di: Gabriele Petrucciani

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