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Pagamenti INPS: tutte le scadenze di dicembre 2023
Scopriamo quali sono le giornate da cerchiare in rosso sul calendario per i beneficiari dell'Assegno Unico e Universale, del Reddito e della Pensione di Cittadinanza, dell'ex bonus Renzi e della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego), ossia l’indennità mensile di disoccupazione.
Aggiornato il 20/12/2023

È questa la settimana più movimentata in termini di pagamenti. A partire da metà mese, infatti, l’Inps erogherà i vari corrispettivi previsti per il mese di dicembre 2023.
Nelle giornate del 18, 19 e 20 dicembre tocca ai percettori dell’Assegno Unico che non hanno ricevuto cambiamenti dell’importo e del nucleo familiare rispetto ai mesi scorsi. Dopo il 20 dicembre, invece, spetta a chi ha presentato variazioni sia in termini dell’importo che all’interno del nucleo familiare. L’Assegno unico e universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico: viene attribuito per ogni figlio fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili.
In particolare, la misura tocca per ogni figlio minorenne a carico (per i nuovi nati la misura decorre dal settimo mese di gravidanza); per ciascun figlio maggiorenne fino a 21 anni di età se frequenta un corso di formazione scolastica o professionale o un corso dio laurea; svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui; sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; svolga il servizio civile universale. In caso di figli con disabilità non ci sono limiti di età.
Le date segnate sul calendario sono tra il 23 e il 31 dicembre 2023 per i titolari di Assegno Unico che ricevono anche il Reddito di Cittadinanza e che attendono la mensilità di novembre. Il Reddito di cittadinanza di dicembre 2023 sarà invece erogato il 15 dicembre per chi lo riceve per la prima volta e dal 22 dicembre per tutti gli altri beneficiari. Stesse date per quanto riguarda la Pensione di cittadinanza.
È previsto sempre per la seconda metà del mese l’ex bonus Renzi per chi è destinatario della NASpI e alla fine del mese per chi invece aspetta il contributo sulla busta paga. Il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL) sarà, infine, concesso dal 15 dicembre in poi per chi ha presentato domanda tra il 16 e il 30 novembre e dal 22 dicembre in poi per chi ne ha fatto richiesta tra l’1 e il 15 dicembre 2023. Questa misura di attivazione al lavoro è rivolta a soggetti di età compresa tra 18 e 59 anni e si realizza mediante la partecipazione a progetti di: formazione e accompagnamento al lavoro; qualificazione e riqualificazione professionale; politiche attive del lavoro, comunque denominate; progetti utili alla collettività; servizio civile universale.
NASpI, come fruire dell’indennità nel 2024?
La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego) è l’indennità mensile di disoccupazione destinata a lavoratori con rapporto di lavoro subordinato. Ha preso il posto delle precedenti prestazioni di disoccupazione ASpI e MiniASpI. Tale indennità viene erogata dal 7 dicembre in poi. La NASpi spetta ai beneficiari dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro. Viene corrisposta ogni mese per casi di disoccupazione involontaria che si registrano a partire dal 1° maggio 2015. L’importo dell’indennità cambia a seconda dell’importo del reddito percepito nei quattro anni che precedono la domanda di disoccupazione.
I percettori di NASpI devono inoltre comunicare all’Istituto di previdenza il reddito presunto del 2024 entro il 31 gennaio 2024 per poter beneficiare ancora dell’indennità di disoccupazione. Si tratta di una comunicazione obbligatoria nel caso in cui i percettori di NASpi abbiano dichiarato durante quest’anno un reddito presunto diverso da zero. In caso di mancata comunicazione la NASpI sarà infatti sospesa.
Tutti coloro che nel 2023 hanno comunicato un reddito presunto pari a zero continueranno a percepire l’indennità di disoccupazione. Resta anche in questo caso l’obbligo di comunicazione entro il 31 gennaio se si prevede di produrre per il nuovo anno un reddito differente da zero.
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