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Nuovo piano di aiuti per lavoratori autonomi e imprese

Novità sul tema degli aiuti alle partite iva e alle imprese. Nel nuovo decreto che contiene misure a sostegno dei lavoratori autonomi e delle imprese, si è riflettuto sulle migliori strategie da adottare per aiutare chi, in questo periodo, sta subendo le perdite maggiori

Pubblicato il 17/03/2021
Nuovo piano di aiuti per lavoratori autonomi e imprese

In Italia i liberi professionisti, i lavoratori autonomi e le imprese con fatturato fino a 5 milioni di euro, sono circa 2,7 milioni. In questo periodo storico così complesso, con l’emergenza sanitaria in atto ormai da un anno, la caduta esponenziale dei guadagni dovuta alla chiusura protratta delle regioni e delle attività produttive, i piani di aiuti sono considerati una boccata di ossigeno assolutamente necessaria per non soccombere definitivamente.

In molti casi, purtroppo, le risorse messe a disposizione non sono state sufficienti, oppure sono arrivate in grande ritardo. È il caso di molti lavoratori autonomi e anche di molti professionisti, che hanno anche trovato serie difficoltà per presentare l’istanza.

Ora, col nuovo Governo in carica presieduto da Mario Draghi, ci sono alcune novità. Questi 2,7 milioni tra professionisti, autonomi e imprese, possono trovarsi di fronte a una sorta di bivio: quello in cui sarà necessario scegliere tra l’ottenere un indennizzo a fondo perduto oppure un credito d’imposta, utilizzabile per compensare tasse e imposte al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.

È stato il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti a parlare dell’ipotesi del credito d’imposta, durante una recente audizione tenutasi alla Camera.

Cerchiamo di comprendere meglio la questione approfondendo gli aspetti delle due eventuali soluzioni.

Codici Ateco superati

Secondo le dichiarazioni del Ministro Giorgetti, il decreto che è in corso d’opera porterà a un’effettiva semplificazione relativamente alle procedure attuali in tema di codici Ateco. Durante il 2020, effettivamente, si sono create alcune criticità, giungendo persino a dimenticare di inserirne alcuni nella lista di quelli con facoltà di chiedere i sostegni economici previsti dal governo Conte bis.

Al Governo stanno studiano la possibilità di rendere disponibile l’opzione della compensazione all’atto della dichiarazione reddituale. Questa possibilità nasce dall’analisi della situazione precedente, e dai ritardi subiti dalle attività produttive nell’erogazione delle provvidenze. 

Si sta anche valutando lo sviluppo di una nuova piattaforma – la cui gestione sarebbe affidata a Sogei – che è necessaria per la raccolta delle autodichiarazioni e delle informazioni legate alle perdite economiche che si sono subite durante l’anno 2020. Il governo Draghi si è comunque imposto un diktat: l’erogazione dei bonifici dovrà avvenire entro 10 giorni dalla richiesta. 

Modalità di calcolo degli indennizzi

Uno dei temi più caldi è certamente quello relativo alla modalità di calcolo degli indennizzi. Cancellando il metodo dei codici Ateco, diventa fondamentale determinare gli aiuti attraverso una base di calcolo che sarà fatta sulla flessione percentuale degli introiti.

Questa percentuale è fissata al 33%: significa che per ottenere i sostegni sarà necessario provare un calo del fatturato pari almeno a questa percentuale. Perché valutare realisticamente la situazione, si prevede un’analisi dei fatturati relativi al 2019, azione che potrà far meglio comprendere l’effettiva azione negativa sui bilanci causata dal periodo pandemico.

Al lavoro per decidere sulle percentuali da calcolare per i sostegni

Per ciò che riguarda invece la somma da erogare, al momento attuale si sta pensando di coprire il 30% delle perdite alle partite i.v.a. con fatturato annuo non superiore ai 100.000 euro. Per chi fattura dai 101.00 ai 400.000 euro annui ecco che la percentuale si abbasserebbe al 25%.

Chi invece ha fatturati tra i 401.000 euro e il milione di euro, potrebbe ottenere il 20% calcolato sulle perdite. E chi fattura fino a 5 milioni di euro? la percentuale in questi casi si abbassa al 15% sempre calcolato sulle perdite effettivamente subite.

PMI e grandi imprese 

Capitolo piccole, medie e grandi imprese. Al vaglio una serie di misure dedicate a chi, in precedenza, non ha ottenuto alcun tipo di copertura. L’analisi dei costi fissi subiti, nonostante la chiusura di tutte le attività durante il prolungato lockdown del 2020, è uno dei punti della discussione in atto. 

Si sta cercando anche una soluzione alle tempistiche: non si può attendere il momento della pubblicazione dei bilanci, che farebbe subire ulteriori attese. Per risolvere la questione, la soluzione potrebbe giungere dall’analisi dei dati della fatturazione, attiva e passiva, e questo consentirebbe di fare la verifica in tempo reale, dal momento che la fatturazione elettronica permette di gestire più celermente questo tipo di pratiche.

A cura di: Emilia Urso Anfuso

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