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La crescita dei finanziamenti green
Dopo l'esperienza pandemica, oltre un terzo degli italiani si sente più sensibile verso le politiche ambientali, un altro 62% conferma i livelli passati e solo il 2% rileva una tendenza in calo. Cresce dunque la sensibilità green, con ricadute anche sui prestiti.

Da una parte la pandemia, dall’altra eventi atmosferici estremi sempre più frequenti. L’ultimo biennio ha visto una crescita sensibile delle preoccupazioni legate alla salute e all’ambiente e questo si è riversato anche sulle scelte di consumo, e quindi di finanziamento. Secondo uno studio dell’Osservatorio Findomestic, il 36% dei consumatori italiani si sente più sensibile verso le politiche ambientali rispetto al periodo pre-Covid, un altro 62% conferma i livelli passati e solo il 2% rileva una tendenza in calo. “Il Covid ha costretto a passare più tempo in casa, ad ascoltare la natura e l’ambiente che ci circonda”, ha spiegato in proposito Claudio Bardazzi, responsabile dell’osservatorio.
Tra etica e responsabilità economica
Lo studio ha approfondito un aspetto delicato quando si parla di consumi responsabili. Tre italiani su quattro (per la precisione il 74%) afferma che pagherebbe di più pur di acquistare un prodotto green rispetto ad un’alternativa tradizionale. Tuttavia con dei paletti ben definiti: il 35% è disposto a spendere al massimo il 5% in più, il 27% arriverebbe al 10% e solo l’11% andrebbe anche oltre. Quindi attenzione alla sostenibilità, ma senza perdere di vista il portafoglio. A maggior ragione in una fase come quella che stiamo vivendo, caratterizzata da un’impennata dell’inflazione.
Così, secondo Bardazzi, occorre intervenire a tutti i livelli della filiera, per evitare di scaricare solo sul consumatore il costo superiore del bene green. Inoltre, occorre un’informazione più precisa e puntuale, spiegando ad esempio i benefici che le scelte sostenibili possono portare nel tempo per evitare che si guardi solo al maggior costo di breve.
La dinamica dei prestiti
Questa crescente sensibilità ambientale è evidente anche nel mercato dei finanziamenti, con un aumento costante di quelli destinati all’acquisto dei beni green. È il caso dei prestiti concessi per acquistare auto ibride o completamente elettriche, oppure per caldaie domestiche a biomasse.
Secondo le rilevazioni dell’associazione di settore Assofin, la quota di finanziamenti utilizzati per comprare veicoli ibridi o elettrici è il 23% sul totale dei prestiti destinati all’acquisto di auto. Mentre, se si guarda a tutti quelli erogati per la casa, il 13% è riferito all’acquisto di beni destinati a migliorare l’efficienza energetica domestica. Numeri ancora limitati ma in forte crescita negli ultimi tempi.
Inoltre, una rilevazione condotta dalla stessa Assofin in collaborazione con la Bocconi segnala numeri importanti dal lato dell’offerta: “per il 43% degli operatori bancari o finanziari il credito al consumo erogato a sostegno di acquisti di beni a basso impatto ambientale o in grado di garantire una migliore efficienza energetica è prioritario all’interno delle strategie aziendali.
Priorità ai consumi domestici
Tornando alla ricerca di Findomestic, di fronte alla domanda “Per quali acquisti ritieni più importante garantirti che i prodotti o servizi siano green?”, il 49% indica luce e gas domestici, il 47% si concentra sugli elettrodomestici, il 42% sulla spesa alimentare e il 34% su auto e moto. In coda ci sono bar e ristoranti con il 10% e servizi bancari con il 7%.
Quanto alla conoscenza delle classi relative agli elettrodomestici, il 56% afferma di sapere che questi sono classificati da A a G in base ai consumi energetici, il 48% dichiara che per essere green questi prodotti dovrebbero essere riparabili più facilmente e durare di più, mentre il 29% afferma che queste soluzioni costano di più e garantiscono un risparmio nel tempo.
C’è quindi il rapporto con le auto elettriche: per il 35% saranno davvero greeen solo quando si troverà una soluzione per lo smaltimento delle batterie e il 25% esprime perplessità su dove ricaricarla.
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