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Istat: circa un quarto della popolazione ha chiesto un prestito nel 2023
Sono 9 milioni e 761mila i cittadini che nel 2023 hanno chiesto un prestito o un aiuto economico. Oltre l'80 per cento di questi si è rivolto a un unico soggetto, il 15 per cento almeno a due o più. Le maggiori domande di prestito arrivano da chi non lavora o ha contratti a tempo determinato.

Quasi 10 milioni di cittadini ha richiesto un prestito nel 2023 in Italia. Si tratta di soggetti di età compresa tra i 18 e i 74 anni che hanno vissuto un momento di difficoltà economica. È quanto emerge da una recente indagine dell’Istat, che rivela che il 54,7%, a causa della mancanza di liquidità, si è rivolto ai familiari, il 31,4% alle banche, il 22,7% alle società finanziarie, il 7,4% agli amici o ai vicini di casa, il 2,4% ad altre persone. La quota di chi richiede un prestito/aiuto tra i disoccupati arriva al 34%.
I parenti – secondo l’Istituto Nazionale di Statistica - concedono il prestito/aiuto nel 97% dei casi, chiedendo in cambio un interesse soltanto al 7,5% dei richiedenti. E il 27,7% di chi ha ricevuto il prestito non sa valutare se l’interesse pagato è più alto o meno rispetto a quanto avrebbe richiesto la propria banca. L’8,5% dei cittadini ha ricevuto proposte di aiuto economico, a prescindere dal fatto che abbiano o meno chiesto un prestito o un aiuto economico. Sui circa 9 milioni 762mila richiedenti prestito non emergono differenze significative tra maschi e femmine, ma un’incidenza più elevata tra i cittadini stranieri (39,8%) rispetto agli italiani (22,4%).
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Al secondo posto le richieste di aiuto alle banche
Ci si rivolge soprattutto alla famiglia quando si ha necessità di un aiuto economico: nel 2023 è quanto accaduto a circa 5 milioni 344mila cittadini. Oltre 3 milioni hanno scelto le banche, circa 2milioni 213mila si sono rivolti alle società finanziarie, oltre 700mila (circa 722mila) agli amici o ai vicini di casa e circa 235mila ad altre persone.
Oggi chi fa richiesta di un prestito nel nostro Paese ha un’età compresa tra i 18 e i 44 anni (28,5%), senza differenze significative per classe di età (27,1% tra 18 e 24 anni, 28,6% tra 25 e 34 anni, 29,1% tra 35 e 44 anni). Più aumenta l’età e più diminuiscono i cittadini che chiedono un aiuto economico: poco più di un quarto (22,9%) dei 45-64enni e il 14,5% dei 65-74enni. Alla famiglia si rivolgono soprattutto i cittadini in età compresa tra i 18 e i 44 anni (19,5%) rispetto ai 45-64enni (9,3%) e ai 65-74enni (4,1%). Alle società finanziarie si rivolgono, invece, più spesso i cittadini nella fascia centrale di età, tra i 45 e i 64 anni (6,7%) rispetto ai cittadini fino ai 45 anni (4%) e a quelli dai 65 ai 74 anni (4,3%). Si fa ricorso alle banche soprattutto se si appartiene a classi di età centrali: solo il 2,3% dei 18-24enni e il 7,3% dei 25-34enni, contro il 9,3% dei 35-44enni e l’8,4% dei 45-64enni, per poi scendere a 5,1% tra i 65-74enni.
Quando le banche non concedono il prestito, il ricorso agli altri soggetti aumenta. Ricorrono ai familiari, infatti, il 76% dei cittadini, alle società finanziarie il 72,8%, agli amici/vicini di casa il 16,2% e ad “altre persone” il 5,7%.
L’identikit dei richiedenti prestito
Sono soprattutto le persone in cerca di occupazione (34%), più degli occupati (24%) e degli inattivi (20,6%), a richiedere aiuti economici. A incidere è la tipologia di contratto dei lavoratori dipendenti: secondo l’Istat ha chiesto un prestito il 31,2% dei lavoratori dipendenti con contratto a tempo determinato e il 22,8% di quelli con contratto a tempo indeterminato.
Le richieste di aiuto economico sono più diffuse nelle Isole (26,3%) e nel Sud (25,7%). A seguire il Centro (24,2%), mentre si posizionano sotto la media il Nord-est (20,9%) e il Nord-ovest (20,3%). Tra le regioni spiccano la Puglia (28,4%), il Lazio (27,6%) e la Sicilia (27,3%). Sopra la media anche la Calabria, la Campania, l’Umbria e l’Emilia Romagna. Alla famiglia si sono rivolti in prevalenza gli abitanti dell’Umbria, della Puglia e della Sicilia.
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