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Incentivi auto: finiti i fondi per la classe emissiva di Co2 91-110 g/km

Il nuovo pacchetto di incentivi per l'auto mostra alcuni limiti: il fondo di 100 milioni, destinato ai veicoli rientranti nella fascia emissiva di CO2 91-110 g/Km, è terminato dopo soltanto pochi giorni. Fondamentale per l'Unrae un intervento di rifinanziamento del Governo.

Pubblicato il 17/09/2020
Incentivi auto: finiti i fondi per la classe emissiva di Co2 91-110 g/km

Ciò che era stato preannunciato con largo anticipo, alla fine è diventato realtà. Il fondo di 100 milioni, rivolto ai veicoli facenti parte della fascia emissiva di CO2 91-110 g/Km, è andato ad esaurirsi dopo pochi giorni di vita. Da qui i numerosi appelli rivolti al Governo affinché si trovi quanto prima una soluzione.

Con il decreto Agosto il nuovo pacchetto di incentivi per l’auto è stato rifinanziato con altri 400 milioni di euro. Con questo provvedimento la fascia di emissioni CO2 61-110 g/km, introdotta con il decreto Rilancio, è stata suddivisa in due fasce di emissioni di CO2 comprese tra 61-90 g/km e 91-110 g/km. Stanziati altri 100 milioni per l’acquisto di autovetture comprese nelle fasce 0-20 g/km Co2 e 21-60 g/km Co2. Inoltre, altri 250 milioni sono stati destinati ai veicoli di fascia superiore: 50 milioni per la fascia 61-90 g/km e 100 milioni per la fascia 91-110 g/km.

Cos’è l’Ecobonus

L’Ecobonus è una misura messa in campo dal Ministero dello Sviluppo Economico che assicura contributi finalizzati all’acquisto di veicoli a ridotte emissioni, così come stabilito dalla Legge di Bilancio 2019. Il provvedimento nasce soprattutto per garantire una maggiore tutela ambientale, più che per sostenere il mercato dei veicoli.

A gestire l’Econobonus è Invitalia, l’Agenzia per lo sviluppo. La procedura è stata caratterizzata da due step: la registrazione dei concessionari, che hanno caricato i propri dati identificativi e si sono iscritti, e l’inserimento dell’ordine con conseguente prenotazione dell’incentivo. Dalla prenotazione trascorrono fino a 180 giorni per la consegna del veicolo.

La proposta di Unrae

Il plafond destinato alle vetture della fascia 91-110 è terminato rapidamente, mentre altri 300 milioni circa sono ancora disponibili e riguardano altre fasce emissive incentivate. Da qui le numerose richieste dell’Unrae finalizzate a ipotizzare possibili travasi delle risorse da una classe all’altra, una volta che si fosse arrivati all’esaurimento di una delle dotazioni previste o di immaginare un fondo complessivo per tutti i veicoli agevolati.

L’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli esteri lancia anche un allarme su un sistema rigido che rischia di bloccare di fatto il mercato. L’Unrae punta, infatti, l’indice contro la piattaforma che gestisce l’Ecobonus, in quanto prevede un limite di 50 pratiche al giorno per ogni concessionario registrato. Ecco allora che secondo l’associazione può accadere che un consumatore, che pure ha concluso il suo acquisto, possa non vedersi concedere gli sconti perché la sua pratica è stata completata quando ormai i fondi erano esauriti.

“Il sistema messo in campo dal Governo - ha commentato Michele Crisci, Presidente di UNRAE - contiene forti elementi di rigidità e alcuni profili incoerenti con quanto ritenuto essere lo spirito di sostegno e cioè la ripresa del mercato ed il rinnovo del parco circolante. La rigidità principale consiste nell’impossibilità di travasare le risorse da una fascia emissiva all’altra, o di prevedere un fondo unico, che si traduce nel rischio di lasciare inutilizzati parte dei fondi pur a fronte di una quota di domanda che resta così insoddisfatta. È più che mai urgente - ha continuato Crisci - rifinanziare il fondo esaurito per non frenare la crescita di un settore già fortemente colpito nei mesi scorsi dall'emergenza sanitaria".

Ancora una volta l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli esteri reclama con forza un’urgente soluzione, affermando sia fondamentale un intervento urgente di rifinanziamento del Governo. L’Unrae, inoltre, dichiara di essere sempre disponibile per fornire il suo contributo di idee e proposte “tese a conciliare gli interessi generali di tutela dell’ambiente con l’esigenza di non penalizzare il mercato e la necessità imprescindibile di difendere un comparto che occupa 160mila addetti, solo nell’area commerciale, in Italia”. Questo settore fattura in totale oltre 50 miliardi di euro.

A cura di: Tiziana Casciaro

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