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Immobili troppo obsoleti, come renderli smart con un prestito
L’84,5% degli edifici in Italia è stato costruito prima del 1990. Il nostro patrimonio immobiliare ha bisogno di essere riqualificato per consumare meno energia e non inquinare l’ambiente. Trova un prestito ristrutturazione conveniente per renderle la tua casa smart, risparmiando sulla bolletta.

L’Italia ha un parco immobiliare obsoleto che è urgente rinnovare per ridurre i consumi energetici e tagliare le emissioni inquinanti. Infatti, otto edifici su dieci (l’84,5%) sono stati costruiti prima del 1990, percentuale che scende al 65,6% in Francia e al 75,3% in Germania. E il nostro Paese ha anche un basso tasso di rinnovamento edilizio: da noi è pari allo 0,85% all’anno contro l’1,7% di Francia e Germania. È questa la fotografia scattata da The European House - Ambrosetti.
Il gruppo professionale fondato nel 1965 ha organizzato un evento a Roma che ha coinvolto esponenti del mondo delle istituzioni italiane ed europee e rappresentanti della business community. The European House - Ambrosetti ha presentato le direzioni suggerite per accelerare l’ammodernamento in chiave smart del patrimonio immobiliare italiano, elaborate insieme alla Community Smart Building 2024, che include realtà quali ABB, ANCE Lombardia, BTicino, Celli Group, Comoli Ferrari, KONE, MCZ, Principe Ares, Progetto CMR, Tekser e Veos.
Taglio ai consumi energetici e alle emissioni inquinanti
Osservando la posizione in cui l’Italia si trova attualmente, il tema della riconversione in ottica efficiente e smart degli edifici è di assoluta rilevanza, proprio in virtù dei suoi benefici a livello ambientale ed economico. Infatti, da un punto di vista ambientale, secondo le stime di The European House - Ambrosetti, nel nostro Paese l’efficientamento degli edifici può portare ad una riduzione fino al 33% dei consumi energetici e fino al 5% di quelli idrici, abbattendo inoltre le emissioni di CO2 di circa il 20-24%. Da un punto di vista economico, invece, se gli edifici più vetusti del parco immobiliare italiano fossero dotati di tecnologie smart i cittadini risparmierebbero 17-19 miliardi di euro netti all’anno e verrebbero abilitati investimenti per oltre 330 miliardi di euro. Non da ultimo, in questo scenario potenziale, la filiera sarebbe in grado di abilitare la creazione di ulteriori 200 mila posti di lavoro qualificati e specializzati.
Community Smart Building 2024 ha messo a punto tre possibili direzioni per agire a favore della trasformazione in chiave smart del patrimonio immobiliare del nostro Paese, in modo da facilitare il contributo agli obiettivi di decarbonizzazione e riduzione dei consumi energetici previsti dal “Fit for 55” e dalla Direttiva europea sulle prestazioni energetiche degli edifici (EPBD), la cosiddetta direttiva case green.
Promuovere una revisione del sistema dei bonus edilizi
Secondo la Community Smart Building, è urgente una revisione del sistema dei bonus edilizi che permetta di “valorizzare e includere tutte le componenti che rendono smart un edificio, legate sia all’organismo edilizio esterno che a quello interno. Gli incentivi sono uno strumento imprescindibile per favorire gli interventi da parte di cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni, con aiuti fiscali ed economici che possono facilitare i lavori. La revisione dovrà essere finalizzata a incentivare la messa a norma digitale delle abitazioni, sia per gli edifici in fase di nuova costruzione sia per gli edifici in ristrutturazione”.
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Introdurre un “Libretto della casa” a valenza legale
Per mappare in modo puntuale gli interventi e perché questi abbiano un riscontro dimostrabile per il proprietario, sia in termini di sicurezza che di valore dell’immobile, la Community propone di istituire un “Libretto della casa” a valenza legale che sia riconosciuto da tutti gli stakeholder connessi al settore residenziale.
Rafforzare le competenze nella filiera delle case smart
Sul tema formazione e competenze, la Smart Building Community ha identificato alcune linee d’azione concrete, tra le quali le principali sono lo sviluppo di nuovi programmi di formazione per gli operatori del settore, creare un cluster nazionale sulle tecnologie degli edifici intelligenti e rendere obbligatoria la formazione nel caso di grandi appalti pubblici di riqualificazione edilizia.
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