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CRIF: calo dei prestiti per l'effetto Covid

Nel 2020 le famiglie hanno chiesto meno prestiti a causa del Covid e dell'instabilità causata dalla pandemia. A risentire della crisi sono stati soprattutto i prestiti personali. Per il 2021 si prevede un recupero della domanda di prestiti, favorita dalle prospettive di ripresa dei consumi.

Pubblicato il 27/01/2021
CRIF: calo dei prestiti per l'effetto Covid

Il 2020 sarà un anno indimenticabile per tutti. Milioni di italiani, la scorsa primavera, sono stati costretti a 'barricarsi' in casa per far fronte ai contagi da coronavirus. L'emergenza sanitaria, tuttora in corso, ha causato anche una diminuzione della propensione degli italiani a richiedere prestiti sia per far fronte a consumi sia per progetti di spesa. Questa è la fotografia scattata dal Barometro del Credito alle Famiglie, che evidenzia un calo totale del -17,9% nelle richieste di prestito rispetto al 2019.

Anche se durante l'anno, appena concluso, è andata ad ampliarsi l'offerta di credito sui canali digitali, si è registrata comunque una contrazione del -24,7% per le richieste di prestiti personali e del -13,5% per i prestiti finalizzati all'acquisto di beni e servizi (auto, moto, arredamento, elettronica ed elettrodomestici, impianti green e beni per l'efficientamento energetico della casa).

Dall'indagine effettuata dal Sistema di Informazioni Creditizie gestito da Crif emerge che gli italiani hanno preferito optare per un atteggiamento più prudente. Ad avere la peggio - così come sottolinea Simone Capecchi, Executive Director di Crif -  sono stati i prestiti personali, che hanno risentito maggiormente della crisi e che non hanno ancora manifestato concreti segnali di recupero.

"I prestiti finalizzati sono ripartiti nel post-lockdown per poi bloccarsi nuovamente a partire da ottobre, con la seconda ondata di contagi. - commenta Capecchi - Sempre che non si presentino ulteriori elementi condizionanti, per il 2021 si prevede un recupero della domanda di prestiti, favorita anche dalle prospettive di ripresa dei consumi. Alla luce del peggioramento della rischiosità del comparto, tornata a crescere nell’ultima parte del 2021, le politiche di erogazione da parte di banche e finanziarie potrebbero però essere improntate ad una certa cautela".

Giù l'importo medio dei prestiti

Nel corso del 2020 l'importo dei finanziamenti richiesti si è attestato a 9.124 euro. Si registra una flessione del -4,1% rispetto al 2019. Sul fronte dei prestiti finalizzati nel 2020 il valore medio richiesto è risultato pari a 6.706 euro (-1,5% rispetto al 2019) contro i 12.498 euro di prestiti personali (-2,3%).

L'indagine conferma - nell'ambito della distribuzione dei prestiti per fascia di importo - la preferenza degli italiani per valori inferiori ai 5.000 euro: tali prestiti rappresentano il 48,8% del totale. A seguire ci sono le richieste comprese tra 10.001 e 20.000 euro (21,2%) e tra i 5.001 e i 10.000 euro (18,2%).

Sono comunque i prestiti finalizzati a vedere concentrati addirittura il 61,7 delle interrogazioni nella fascia al di sotto dei 5.000 euro. Per quanto riguarda, invece, i prestiti personali, si rileva una distribuzione più uniforme tra le diverse classi di importo fino a 20.000 euro, con il 30,9% del totale che si concentra nella classe al di sotto dei 5.000 euro; il 26,7% in quella compresa tra i 5.001 e i 10.000 euro e il 26,3% in quella tra i 10.001 e 20.000 euro.

Cresce intanto anche l'incidenza dei piani di rimborso oltre i 5 anni per ridurre l'impatto sul budget familiare. Le famiglie puntano a minimizzare il peso delle rate sul reddito della famiglia. Nel 2021, però, le richieste di prestiti con un piano di rimborso al massimo di 12 mesi sono già arrivate ad occupare il 16,9% del totale.

Le richieste di prestiti finalizzati si sono concentrate nelle fasce di durata più brevi, con il 48,8% dei contratti che ha durata inferiore ai 24 mesi. Al contrario i prestiti personali tendono a concentrarsi nella fascia di durata superiore ai 5 anni e hanno un'incidenza del 44,9% sul totale.

I più attivi hanno dai 45 ai 54 anni

Il Barometro Crif evidenzia che nel 2020 la fascia più attiva sul fronte dei prestiti è quella di età compresa tra i 45 e i 54 anni (25,3%). A seguire quelli di età compresa tra i 35 e i 44 anni con il 21,8%. Cresce il peso dei giovani al di sotto dei 24 anni che rappresentano il 5,6% delle richieste di prestiti totali con un'accentuazione maggiore per i prestiti finalizzati.

Le previsioni per il 2021

Il ritorno alla normalità e l'assenza di ulteriori shock dovrebbero comportare un maggiore ricorso al credito nel corso del 2021. Il recupero dei volumi potrebbe essere determinato anche dai tassi di interesse che si manterranno bassi. Dalle previsioni, effettuate da Crif e Sda Bocconi, si prevede un andamento positivo dei prestiti finalizzati superiori ai 5.000 euro.

Non viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda i prestiti finalizzati al di sotto dei 5.000 euro: se in questi primi mesi la performance dovrebbe essere migliore di quella del 2020, nel corso dell’anno si prevede un progressivo indebolimento. Per i prestiti personali si prevede una crescita fino a +8% rispetto al primo trimestre 2020 e +17% rispetto al quarto trimestre 2020.

A cura di: Tiziana Casciaro

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