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Bonus mobili prorogato: perché approfittarne quest’anno

C’è tempo ancora quest’anno per usufruire del bonus mobili con un tetto di spesa massima di 10.000 euro, perché dal prossimo anno la somma utile sarà praticamente dimezzata. L’acquisto dei mobili o degli elettrodomestici deve essere successivo ai lavori di riqualificazione dell’immobile.

Pubblicato il 11/01/2022
vista di una cucina con mobili nuovi
Confermato per tre anni il bonus mobili

Confermata l’agevolazione per il 2022 per chi intendesse rinnovare l’arredamento e gli elettrodomestici, operazione sempre legata a un intervento di ristrutturazione edilizia, in casa o nel condominio.

La nuova Legge di Bilancio conferma infatti il bonus mobili ed elettrodomestici per questo anno e fino al 2024, ma definisce lo sgravio fiscale secondo nuove soglie di spesa.

Precisamente:

  • detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute fino a 10.000 euro;
  • detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute con un limite massimo di 5.000 euro nel 2023 e nel 2024.

C’è dunque tempo ancora quest’anno per usufruire di una detrazione su una spesa di 10.000 euro, perché dal prossimo anno la somma utile sarà praticamente dimezzata.

Non cambiano invece le modalità per ottenerla, indicando in dichiarazione dei redditi le spese sostenute: la somma va ripartita tra gli aventi diritto, oppure i contribuenti che hanno sostenuto la spesa della ristrutturazione e conseguentemente dei mobili o degli elettrodomestici, in dieci quote annuali di pari importo.

Le condizioni per richiedere il bonus

L’acquisto dei mobili o degli elettrodomestici la cui spesa sarà oggetto di detrazione deve essere successivo ai lavori di riqualificazione dell’immobile, iniziati non prima del 1° gennaio 2020 e documentati attraverso i permessi richiesti al comune, la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) o la Cila (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata). Si deve trattare di lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ricostruzione o ripristino in seguito al verificarsi di eventi calamitosi. È inclusa nei lavori annoverati come utili a ottenere la detrazione anche la ristrutturazione su parti comuni di edifici residenziali.

Non si può beneficiare del bonus in caso di nuova costruzione, ma se si effettuano lavori su più unità immobiliari, si avrà diritto a una detrazione per ciascuna unità: l’importo massimo di spesa si riferisce infatti a ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione.

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Gli arredi e gli elettrodomestici ammessi

L’Agenzia delle Entrate elenca i mobili (che devono essere nuovi, anche realizzati su misura da artigiani) e i grandi elettrodomestici di classe energetica superiore (anche questi nuovi e almeno di classe A+, A per i forni) oggetto di detrazione.

Per l’arredamento:

  • armadi;
  • letti;
  • cassettiere;
  • librerie;
  • cucine;
  • tavoli;
  • scrivanie;
  • sedie;
  • divani;
  • poltrone;
  • credenze;
  • materassi;
  • lampadari;
  • lampade.

Non danno diritto ad alcuna detrazione porte, pavimentazioni, tende e complementi d’arredo.

Per quanto riguarda i grandi elettrodomestici:

  • frigoriferi;
  • lavatrici;
  • lavasciuga;
  • lavastoviglie;
  • apparecchi di cottura;
  • stufe elettriche;
  • piastre riscaldanti elettriche;
  • forni a microonde;
  • apparecchi elettrici di riscaldamento;
  • radiatori elettrici;
  • ventilatori elettrici;
  • apparecchi per il condizionamento.

È possibile includere nella somma sostenuta anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati. La spesa può essere anche sostenuta all’estero o comunque da un’azienda estera.

Gli adempimenti per ottenere la detrazione

Condizione necessaria per ottenere la detrazione è che gli acquisti siano pagati con mezzi tracciabili: il bonifico, le carte di credito o di debito. Non è invece consentito, ai fini della detrazione, il pagamento con assegni bancari o contanti.

L’acquisto può essere anche effettuato con il ricorso a un finanziamento, ad esempio un prestito arredamento richiesto a un istituto di credito o a una finanziaria per disporre subito della somma necessaria.

I documenti da conservare

È necessario tenere da parte tutti i documenti che certificano l’acquisto, da allegare poi in dichiarazione dei redditi al fine di beneficiare della detrazione:

  • la ricevuta del bonifico o la ricevuta di avvenuta transazione. Per i pagamenti con carta di credito o di debito, la documentazione di addebito sul conto corrente;
  • le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti, oppure lo scontrino fiscale.
A cura di: Paola Campanelli

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