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Auto: su la benzina, pochi incentivi per propulsione alternativa
Aggiornato il 24/09/2019
Occorrerà ancora del tempo per arrivare a un mercato del trasporto su gomma a emissioni zero. I motivi principalmente sono tre: perché è ancora troppo cara l’applicazione (e lo sviluppo) delle nuove tecnologie, perché non si stanno facendo molti progressi in termini di infrastrutture e perché sono praticamente assenti gli incentivi per agevolare il ‘turnover’ del parco circolante. In altre parole, oggi le auto a propulsione alternativa costano molto di più di quelle con motori tradizionali.
Nel frattempo, comunque, la sensibilità ‘green’ degli automobilisti si sta manifestando in molti modi. Nel secondo trimestre del 2019 il mercato europeo delle auto nuove, per esempio, si è spostato ulteriormente verso i veicoli a benzina. Il parco con questo tipo di propulsione oggi rappresenta quasi il 60% di tutte le nuove immatricolazioni di autovetture (esattamente il 59,5% dal 56,7% dello stesso periodo dello scorso anno), mentre la domanda di diesel nello stesso periodo ha continuato a diminuire. La domanda di nuove auto a benzina ha continuato ad aumentare nei cinque principali mercati dell'UE, con l’eccezione della Germania. In Italia è stato invece registrato l'aumento percentuale più elevato (+27,4%).
Ancora giù le immatricolazioni dei diesel
Al contrario, il numero di auto diesel immatricolate in Europa è diminuito del 16,4% a 1,3 milioni di unità, con una quota del relativo mercato scesa dal 36,3% nel secondo trimestre del 2018 al 31,3% quest'anno. Tuttavia è andato in controtendenza il mercato tedesco, dove la domanda di gasolio si è leggermente ripresa (+3,5% nel secondo trimestre). Sempre tra maggio e giugno la quota dei veicoli elettrici (Ecv) è stata pari al 2,4% delle vendite totali di auto nuove in tutta l’area, mentre quella dei veicoli a propulsione alternativa (Apv) era del 9,2% del mercato Ue. Queste percentuali non rivelano tuttavia appieno il fenomeno crescente dell’interesse degli automobilisti per veicoli ‘più vicini all’ambiente’. Durante il secondo trimestre, infatti, le immatricolazioni di auto a propulsione alternativa nell'Unione europea sono cresciute complessivamente del 28,5%: +35,6% annuo le vetture elettriche (98.553 unità) e +97,7% quelle elettrici a batteria, mentre è diminuita la domanda per le vetture ibride plug-in (-13,6%).
Acea: l’Ue deve favorire incentivi e infrastrutture
Intanto l'Associazione europea dei produttori di automobili (Acea) ha messo sul tavolo del nuovo Parlamento europeo, appena insediatosi, il problema “urgente di un piano globale per consentire il passaggio alla mobilità a emissioni zero in Europa”. Questo piano dovrà includere un forte potenziamento delle infrastrutture di ricarica e rifornimento dei nuovi veicoli, nonché significativi incentivi all'acquisto per stimolare le vendite. Un aspetto fondamentale se si vuole raggiungere, secondo l’analisi Acea, gli ambiziosi obiettivi stabiliti dall'Ue per il 2025 e il 2030 per la CO2. Ci deve essere un approccio al problema a 360 gradi, anche prima della revisione intermedia (fissata nel 2023) dell’agenda relativa al problema mobilità.
Cambio culturale a favore del ‘green’ già in atto
Nel frattempo, come rivelano i dati, c’è già in atto un cambio culturale: cambio che vede gli automobilisti sempre più orientati a comprare auto meno inquinanti. Questo significa il rinnovo del parco auto a un ritmo più accelerato rispetto al passato, soprattutto per quanto riguarda la realtà nel nostro Paese dove, come recita la notizia dal titolo “Auto e italiani: che passione!”, il volante è uno dei principali interessi. Ecco, a questo proposito, chi volesse accendere un prestito per comprare una vettura più rispettosa dell’ambiente può informarsi sul sito PrestitiOnline.it, dove può comparare le varie offerte delle banche, disegnare un finanziamento in base alle proprie necessità, scegliere quello più conveniente e anche sottoscriverlo.
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