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Auto: ne circolano 67 ogni cento abitanti
In Italia nel 2020 circolavano 67 auto ogni 100 abitanti, dieci in più rispetto al 2001. La crescita è stata più ampia della media europea a causa di tre fattori endogeni: l’inadeguatezza del nostro servizio pubblico, la particolare diffusione della popolazione e l’orografia del territorio.

Il mercato dell’auto del nostro Paese fa sì fatica a riprendere i livelli delle immatricolazioni registrati prima dell’avvento della pandemia, all’inizio del 2020, ma il suo stato di salute non è poi così messo male.
Ci sono diversi indicatori che ne evidenziano punti di forza che, per certi versi, possono essere considerati strutturali: per diversi motivi, infatti, gli italiani continuano ad usare preferibilmente la vettura di proprietà, mentre il tasso di penetrazione dell’oggetto auto nel Paese negli ultimi vent’anni è cresciuto molto di più che negli altri principali partner europei. In sintesi, secondo i dati più recenti, sulle strade del nostro territorio nel 2020 erano in circolazione 67 auto ogni 100 abitanti, dieci in più rispetto a quanto registrato nel 2001.
Il significativo spunto del 2020
È quanto emerge dall’Osservatorio Autopromotec, da un’elaborazione dei dati forniti da Eurostat e Acea. In particolare, secondo lo studio, in Germania si è passati da 54 auto ogni 100 abitanti nel 2001 a 58 nel 2020, con un aumento di 4 unità. In Francia da 47 a 57 (+10), Nel Regno Unito da 43 a 54 (+11) e in Spagna da 44 a 53 (+9).
Se si considera la media dei dati dei maggiori Paesi del continente, si è passati, in media, da 49 auto ogni 100 abitanti nel 2001 a 58 unità nel 2020 (+9). La realtà del nostro Paese, secondo Autopromotec, si presta a una doppia lettura: da un lato l’aumento registrato dal 2001 al 2020 è in linea con quanto visto negli altri maggiori Paesi e, dall’altro lato, è il dato del 2020 a essere molto superiore rispetto a quello degli altri partner.
I tre fattori che favoriscono l’auto privata
L’analisi degli esperti del settore sottolinea l’alto rapporto tra le auto in circolazione e il numero di abitanti che caratterizza il nostro Paese, indicandone sostanzialmente tre cause principali:
- la prima è l’inadeguatezza dell’offerta del servizio pubblico;
- la seconda è la peculiare diffusione della popolazione sul territorio, con la presenza di centri molto piccoli e case sparse, che difficilmente sono serviti da servizi di mobilità;
- la terza è rappresentata dalla particolare orografia del territorio italiano, che vede al centro una catena montuosa che rende più difficoltosi gli spostamenti con mezzi pubblici e favorisce, di riflesso, la mobilità privata. Tre fattori che sono stati evidenti, in modo particolare, durante le fasi più acute della pandemia.
Dietro al boom di Aosta e Trentino le condizioni fiscali
L’elaborazione traccia anche il rapporto tra vetture circolanti e popolazione nelle regioni, sulla base dei dati del 2021. La Valle d’Aosta è quella con il maggior numero di auto in circolazione: 202 vetture ogni 100 abitanti (96 nel 2001).
Al secondo posto c’è il Trentino-Alto Adige (112 contro 54 nel 2001). Il boom di queste due regioni è presto spiegato: deriva dal fatto che le condizioni fiscali favorevoli hanno spinto le società di noleggio ad immatricolare qui le loro vetture, causando virtualmente un forte aumento del parco circolante. Sono da segnalare comunque i balzi in Molise (a 74 unità, +24), Basilicata (a 71, +23) e Calabria (a 72, +22). Le regioni con il rapporto più basso sono Lombardia e Puglia, con 62 auto (+3) ogni 100 abitanti e Liguria (56, +5).
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