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Auto: a giugno continua il recupero delle vendite

Il mercato dell’auto sconta ancora gli effetti del Covid: nonostante a giugno le immatricolazioni siano cresciute del 12,62 per cento, restano lontani i livelli registrati nel 2019, ultimo anno prima della crisi. La crescita, inoltre, è più lenta degli ultimi mesi per la fine degli incentivi.

Pubblicato il 08/07/2021
carrellino da cui che vengono fatte cadere dei modellini di automobili
Andamento delle immatricolazioni di nuove auto in giugno

L’economia italiana sta accelerando, via via che le attività tornano a regime, ma il mercato dell’auto fatica a riconquistare il ritmo perso durante l’apice dell’emergenza sanitaria. Le immatricolazioni di nuove vetture, infatti, stanno sì aumentando (anche grazie alla coda degli incentivi varati dal Governo), ma sono ancora in netto ritardo rispetto al 2019, ultimo anno ‘esente’ dal problema pandemia.

Gli ultimi dati diffusi dalla Motorizzazione confermano questa situazione: a giugno sono stati venduti 149.438 veicoli, in aumento del 12,62% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ma, come detto, in calo del 13,3% rispetto allo stesso mese di due anni fa.

Rallenta la crescita per mancanza di incentivi

In prospettiva, se non verrà rifinanziato il pacchetto di aiuti ‘green’ al settore, il mercato dell’auto è facilmente destinato ad accusare nuove difficoltà. Un allarme in questo senso arriva dal fatto che la crescita delle immatricolazioni è sensibilmente rallentata da maggio (+42,96% tendenziale), quando gli incentivi all’acquisto di automobili meno inquinanti erano ancora a disposizione.

Da rilevare, comunque, che nei primi sei mesi di quest’anno nel nostro Paese sono state immatricolate in totale 884.750 nuove auto, in aumento del 51,4% rispetto allo stesso periodo del 2020 (quando ne erano state vendute 584.237).

Il ritardo accumulato rispetto al 2019, anno pre-Covid

Rispetto al primo semestre del 2019, quando ne furono vendute 1,08 milioni di unità, mancano all’appello ben 198.434 autovetture, vale a dire che quest’anno sono state finora vendute il 18,32% di auto in meno. Un deficit che, secondo i calcoli di Promotor, corrisponde a un mancato fatturato di 3,69 miliardi di euro e – per lo Stato – un mancato gettito IVA pari a 813 milioni.

Se si proietta il risultato consolidato nei primi sei mesi sull’intero 2021, emerge che il volume delle immatricolazioni nei dodici mesi potrebbe attestarsi a quota 1.566.000, con una perdita, rispetto al 2019, di 351.022 unità e un conseguente calo di fatturato (IVA esclusa) di 6,53 miliardi e un minor gettito IVA di 1,43 miliardi.

Ancora nessuna nuova sul fronte delle nuove agevolazioni

Non è, dunque, un orizzonte sereno quello che si prospetta per il mercato dell’auto. Per scongiurare la sua caduta in una nuova crisi è necessario – secondo gli esperti - che nel secondo semestre il comparto possa contare su incentivi analoghi a quelli che sono stati prenotabili fino all’8 aprile scorso. Impegni in questo senso sono stati assunti da esponenti di Governo e del Parlamento, ma al momento non si si è visto nulla di concreto.

Cresce il pessimismo dei concessionari

La precarietà del mercato dell’auto italiano e le preoccupazioni degli operatori del settore emergono dall’inchiesta condotta a fine giugno dal Centro Studi Promotor, da cui risulta che per il mese di giugno il 77% degli operatori valuta bassa l’affluenza di interessati all’acquisto nei saloni, che il 74% valuta basso il livello di acquisizione di ordini e che il 58% si attende nuovi cali nelle vendite.

A ciò si aggiunge che il clima di fiducia degli operatori auto in giugno è crollato a quota 24,9, livello che non si vedeva dai tempi della crisi mondiale del 2008 innescata dal fallimento di Lehman Brothers.

La speranza degli addetti ai lavori è quindi ora riposta nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In questa situazione di crisi, ha spiegato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, il Governo ha sì già manifestato l’intenzione di utilizzare il PNRR anche per il rilancio del comparto dell’automobile, ma dovrebbe “rompere gli indugi” e agire in fretta. Adottare un sistema di incentivi per l’acquisto di auto volti a sostenere la domanda fino al rilancio duraturo del settore, che si avrà con il miglioramento del quadro economico generale e con i positivi effetti del PNRR.

A cura di: Fernando Mancini

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