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Veicoli industriali, partenza sprint nel 2023

Il 2023 inizia bene per il mercato dei veicoli industriali. A gennaio sono state immatricolate 2.577 unità, contro le 2.200 dello stesso periodo del 2022. Il rialzo in un anno è del 17,1 per cento. Per il comparto di massa uguale o superiore a 16 t si è passati da 1.923 unità immatricolate a 2.254.

Pubblicato il 15/02/2023
camion parcheggiati uno a fianco all'altro
Il 2023 inizia bene per il mercato dei veicoli industriali

Partenza in grande slancio per i veicoli industriali. Nel mese di gennaio le immatricolazioni hanno presentato una crescita del +17%. E l’andamento positivo interessa tutti i segmenti. A scattare l’ultima fotografia è il Centro Studi e Statistiche Unrae che, esaminando i dati di immatricolazione pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha analizzato il mercato dei veicoli industriali. Dall’indagine è emerso che anche il nuovo anno è iniziato con la conferma della tendenza di crescita di questo comparto, già evidente negli ultimi mesi del 2022.

A gennaio sono state immatricolate 2.577 unità contro le 2.200 dello stesso periodo del 2022. Il rialzo in un anno è del +17,1%. Buone performance in particolare per il comparto pesante di massa uguale o superiore a 16 t: si è passati da 1.923 unità immatricolate a 2.254. Per questo segmento si può parlare di un incremento del +17,2% di immatricolazioni rispetto allo scorso anno. A fare passi in avanti anche il segmento di peso medio-leggera sotto le 16 t: a gennaio sono state immatricolate 237 unità contro le 224 dello stesso periodo del 2022, mettendo a segno un +5,9%. Segno positivo, infine, per i mezzi leggeri sotto le 6 t che hanno messo a segno un aumento dei volumi di immatricolazione pari a +60,4%. Il segmento di peso compreso tra 3,5 e 6t è passato da 53 unità immatricolate a gennaio 2022 a 85 unità immatricolate a gennaio 2023.

Parco circolante tra i più vecchi d'Europa

L’aumento delle immatricolazioni ha riguardato le varie fasce di veicoli pesanti, consentendo di iniziare il nuovo anno con il segno positivo. Ma non mancano gli appelli al Governo da parte della Sezione Veicoli Industriali dell’Unrae che reclama nuove misure per incoraggiare gli investimenti e rinnovare il parco circolante italiano, che è tra i più vetusti d’Europa.

Ben 14 gli anni di anzianità alle spalle. Per l’Unrae è necessario accelerare le procedure di liquidazione dei fondi finora stanziati e al contempo procedere sempre con celerità allo stanziamento di nuove risorse per gli incentivi 2023.

Stop all'inquinamento

Non si arresta, intanto, l’azione del Governo volta a favorire la circolazione di mezzi poco inquinanti. Con il nuovo anno sono stati stanziati, infatti, oltre 600 milioni di euro per l'acquisto di veicoli non inquinanti di categoria M1 (autoveicoli), L1e-L7e (motocicli e ciclomotori) e N1 e N2 (veicoli commerciali). A gennaio sono state riaperte, invero, le prenotazioni per l’acquisto tali mezzi.

L’Ecobonus è il contributo pensato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per incoraggiare la circolazione di auto elettriche, ibride e a motore termico con un livello di emissioni fino a 135 gr/km di CO2; motocicli e ciclomotori elettrici e non elettrici di classe di omologazione uguale o superiore a Euro 5; veicoli commerciali elettrici.

L'obiettivo della misura è contribuire all’abbattimento delle emissioni di CO2, così come previsto dalla vigente normativa europea sulla qualità dell'aria e dell'ambiente e definito dagli obiettivi del PNIEC e dell’Agenda 2030. Il contributo, destinato a persone fisiche o giuridiche, viene riconosciuto come minor prezzo praticato dal concessionario in fattura al momento dell’acquisto. La gestione è affidata a Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa.

A cura di: Tiziana Casciaro

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