Sovraindebitamento: mille richieste in Camera Arbitrale di Milano

Negli ultimi sei anni sono state depositate presso la Camera Arbitrale di Milano 988 richieste di aiuto da parte di piccole imprese ‘sotto soglia’, ex imprenditori e cittadini eccessivamente indebitati e in squilibrio economico/finanziario.

Dal 2017 è stato rilevato un significativo aumento, sino ad arrivare a un incremento del 57% annuale delle domande presentate nel 2021. In base ai dati dei primi 8 mesi di quest’anno, Milano rappresenta il 24% del totale delle domande depositate ed è quindi l’area geografica più interessata dal fenomeno del sovraindebitamento. Il capoluogo è seguito dal territorio di Monza e Brianza, che coprono il 20% del totale delle domande, e Pavia con il 13%. Per quanto riguarda il loro profilo: il 67% è un consumatore privato e nel 32% dei casi sono imprese, ex imprenditori e ditte individuali.

La procedura da Crisi da sovraindebitamento

Ma cos’è precisamente la ‘Crisi da sovraindebitamento’? Le persone e le società che ricorrono a questo esercizio giuridico (istituito all’inizio del 2012) si trovano a fare i conti con un costante squilibrio tra il loro patrimonio e gli impegni finanziari che hanno assunto (cui non riescono per vari motivi a fare fronte).

È da sottolineare che nella normativa relativa al sovraindebitamento non rientrano i soggetti contemplati dalla legge fallimentare. In sostanza, è una procedura che punta alla composizione della crisi con la ristrutturazione del debito delle famiglie e delle piccole e medie imprese. Se concordata, il tribunale approva un piano di rimborso che prevede solitamente una riduzione dell’esposizione debitoria e anche una dilazione dei tempi di pagamento.

-6% le domande depositate nei primi otto mesi del 2022

Tra gennaio e agosto di quest’anno sono state depositate in totale 123 domande, rispetto alle 131 dello stesso periodo del 2021, pari a un calo del 6%. L’analisi riguarda tutte le province lombarde tranne Bergamo, Brescia e Mantova.

È la foto elaborata dalla Camera Arbitrale di Milano, che gestisce le istanze per conto delle Camere di commercio di Como-Lecco, Cremona, Milano Monza Brianza Lodi, Pavia, Sondrio, Varese, col servizio OCC (Organismo per la gestione delle crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione del patrimonio, ente terzo), che si occupa dal 2017 delle crisi da eccesso di debito del consumatore, della impresa minore (sotto soglia fallimentare) e di realtà specifiche come l’impresa agricola, la start up o le associazioni professionali.

La frenata di quest’anno non deve trarre in inganno

La flessione delle richieste di aiuto dei primi otto mesi del 2022, avverte Rinaldo Sali, vicedirettore della Camera Arbitrale di Milano e responsabile dell’OCC, non deve illudere perché esiste, purtroppo, ancora un perdurante e generale stato di difficoltà economica, preesistente al Covid e stratificato negli anni.

Il lieve calo dei depositi, spiega, si può ricondurre a diversi motivi come l’adozione a più riprese delle misure d’emergenza in aiuto di famiglie e imprese in difficoltà, che di fatto hanno congelato le situazioni debitorie e alle incertezze per l’introduzione del nuovo Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, in vigore a luglio 2022, che potrebbe aver frenato il deposito delle domande di crisi da sovraindebitamento. L’esercizio giuridico, ha sottolineato ancora Sali, soprattutto in un periodo delicato e complesso come quello attuale, conferma la sua funzione economica e sociale: aiuta il consumatore e il piccolo imprenditore (non fallibile) a risollevarsi e a trovare una possibile via d’uscita per far ripartire la propria attività e per questo va fatto conoscere in modo più ampio e diffuso.