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Prestiti e mutui alla prova dei tassi

La corsa dei tassi dovrebbe essere vicina al capolinea. Da qui a fine anno, stimano gli analisti, la Bce dovrebbe alzare un'altra volta il tasso ufficiale, per poi avviare una fase di stabilità. Con i primi ribassi attesi intorno alla metà del prossimo anno.

Pubblicato il 30/08/2023
aumento dei tassi di interesse per incremento inflazione
Le previsioni sull'andamento dei tassi

Le politiche monetarie adottate dalla Bce incidono sulle dinamiche dei finanziamenti, anche se finora non sono emersi segnali di allarme sulla tenuta del sistema. Una contrazione delle erogazioni è inevitabile, ma del resto dopo un decennio di tassi ai minimi storici, una normalizzazione era inevitabile.

Finanziarsi costa più caro

Secondo il report “Banche e moneta” di Bankitalia, il Taeg medio dei mutui, comprensivo delle spese accessorie, si è attestato al 4,65%, in salita di sette centesimi rispetto a maggio, ma in sensibile crescita se il confronto viene fatto con gennaio, quando il dato era stato di 3,95%. Questo, come detto, se ci limitiamo alla media, ma se poi si investe del tempo su un comparatore online come PrestitiOnline.it, è possibile non solo trovare l’offerta più adatta alle proprie esigenze, ma anche tassi sensibilmente più contenuti.

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Credito al consumo ancora in crescita

Tornando allo studio di Bankitalia, a maggio il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è attestato al 9,03% in calo dell’1,4% dal 10,43% di maggio. Era al 10,29% ad aprile e al 9,79% a gennaio. Considerato che i tassi ufficiali in questo arco di tempo sono costantemente saliti, il ripiegamento più recente sembra imputabile a richieste di finanziamenti più contenuti e per un arco di rimborso più breve.

La situazione, indubbiamente più complicata di qualche mese fa, non è però drammatica se rapportata con le medie storiche. Basti pensare che a giugno le erogazioni sono risultate dello 0,2% superiori rispetto a dodici mesi prima. Un progresso in rallentamento rispetto al +0,8% di maggio e al +3% di gennaio, ma comunque trova conferma il segno positivo.

Intanto calano i depositi del settore privato, che fanno segnare un -4,3% nel confronto a dodici mesi. Un risultato in parte segno delle difficoltà per molte famiglie, che devono fare ricorso ai patrimoni accumulati nel tempo per fronteggiare le spese quotidiane, ma in parte alla consapevolezza che tenere fermi i soldi significa accettare una perdita sicura in termini di valore. Così cresce il travaso verso altre soluzioni, come i conti deposito, strumenti a basso rischio che presentano rendimenti crescenti negli ultimi mesi. Secondo le ultime rilevazioni di ConfrontaConti.it, per chi vincola i propri risparmi fino a 60 mesi si può arrivare al 5% lordo annuo. Ipotizzando di destinare a questa soluzione 30 mila euro, significa 1.500 lordi all’anno, che al netto del prelievo fiscale (26%) sono 1.110 euro. Non male per una soluzione che prevede la garanzia statale fino a 100 mila euro.

Mercato verso la stabilizzazione

Quanto al futuro, ovviamente non esistono certezze, ma la sensazione è che si andrà verso una stabilizzazione sia in termini di tassi, sia di erogazioni. Quanto al secondo ambito c’è da considerare che la frenata della crescita economica, secondo la maggior parte degli analisti, dovrebbe manifestarsi soprattutto nel trimestre in corso, con la risalita attesa a partire dall’ultimo scorcio di quest’anno. Quanto ai tassi, dopo un anno di rialzi ininterrotti la Banca centrale europea potrebbe prendersi una pausa. I futures, che indicano le attese degli operatori di mercato, iniziano a scommettere sui primi tagli dei tassi ufficiali a metà del prossimo anno.

Sullo sfondo restano, comunque, le incognite legate alle scelte del legislatore. L’imposta sugli extraprofitti delle banche, deciso dall’esecutivo, rischia di spingere gli istituti a una stretta sulle erogazioni prossime. Di contro, il protocollo sottoscritto con l’Abi per fronteggiare l’emergenza mutui potrebbe portare a un allentamento per le situazioni di maggiore difficoltà. Nel giro di qualche settimana lo scenario sarà probabilmente più chiaro.

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A cura di: Luigi dell'Olio

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