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Prestiti: continuano a crescere quelli al settore privato

I prestiti al settore privato nel mese di novembre sono cresciuti complessivamente dell’1,5 per cento. Lo ha reso noto Banca d’Italia, precisando che l’aumento dei prestiti alle famiglie è stato più sostenuto, del 3,8 per cento. Nello stesso mese i tassi sui mutui sono saliti all’1,81 per cento.

Pubblicato il 19/01/2022
persona che fa conti con calcolatrice e tablet davanti
Rapporto di Banca d'Italia sull'andamento dei prestiti

Novembre ancora sugli scudi per il mercato del credito italiano, mese che solitamente coincide con la piena ripresa delle attività economiche, con le tradizionali spese stagionali (e scadenze burocratiche) delle famiglie e anche con la settimana del Black Friday, appuntamento che spinge allo shopping gli italiani più che in ogni altro periodo dell’anno. Il rapporto ‘Banche e moneta: serie nazionali’ pubblicato da Banca d’Italia rivela che nel mese considerato i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti complessivamente dell’1,5 per cento sui dodici mesi (1,6 nel mese precedente).

+3,8% il credito concesso alle famiglie

Quelli che hanno accelerato rispetto al ritmo sostenuto in ottobre sono stati i prestiti concessi alle famiglie, che sono aumentati del 3,8 per cento (+3,7 per cento nel mese precedente). Al contrario, secondo il report di Via Nazionale, i prestiti alle società non finanziarie hanno rallentato il passo, fermando l’aumento allo 0,4 per cento rispetto al +0,6 per cento consolidato in ottobre.

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I depositi privati cresciuti del 6,2%

Sempre in novembre, i depositi del settore privato sono cresciuti del 6,2 per cento sui dodici mesi, in frenata rispetto al 7 per cento di ottobre. Si è accentuata nel frattempo la tendenza negativa della raccolta obbligazionaria, diminuita nel mese del 4,5 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente contro il -3,8 di ottobre. Vanno comunque meglio i conti degli istituti finanziari: le sofferenze, infatti, sono diminuite del 21 per cento sui dodici mesi (in ottobre la riduzione era stata del 19,6 per cento). Questa variazione, precisa la nota di Banca d’Italia, può risentire dell’effetto di operazioni di cartolarizzazione.

I tassi sui mutui salgono all’1,81%

In novembre ha trovato ulteriore conferma il risveglio dei tassi d’interesse applicati sui mutui, alla luce di un mercato immobiliare che rimane tonico e davanti alle montanti pressioni inflative. In novembre i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati infatti all’1,81 per cento, in rialzo dall’1,79 per cento registrato in ottobre. Al contrario, i tassi d’interesse sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono indicati in lieve discesa, al 7,82 per cento dal 7,92 del mese precedente.

I tassi di interesse sui nuovi prestiti concessi alle società non finanziarie sono stati pari all’1,09 per cento (1,14 in ottobre), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati indicati all’1,67 per cento, e quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia allo 0,70 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,31 per cento (0,30 nel mese precedente).

I titoli di Stato nei portafogli delle banche

Per quanto riguarda i titoli in portafoglio emessi da residenti in Italia (diversi da azioni e partecipazioni), le banche italiane a novembre possedevano titoli di Stato italiani per un ammontare di 418,90 miliardi di euro, in calo dai 422,49 miliardi di ottobre. Rispetto all’ammontare totale rimasto sostanzialmente stabile in questi undici mesi (era 418,24 miliardi a fine dicembre del 2020), nel frattempo è aumentata sensibilmente nei portafogli la presenza dei Cct (+20,56%) ed è crollata quella dei Ctz (-51%).

Nel dettaglio, si conferma anche che nel mese considerato buona parte del portafoglio, secondo le tabelle di Banca d’Italia, è rappresentata dai Btp: in novembre sono ammontati a 301,85 miliardi (298,76 miliardi del mese precedente). Al secondo posto della classifica ci sono i Cct (81,33 miliardi contro 81,53 miliardi). I Bot detenuti ammontavano a 9,25 miliardi (11,26 miliardi) e i Ctz a 6,69 miliardi (11,58 miliardi).

A cura di: Fernando Mancini

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