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Prestiti: aumentano quelli ai privati in aprile

In aprile i prestiti al settore privato hanno continuato a crescere, anche se ad un ritmo più lento: del 3,7 pct contro il 3,9 pct del mese precedente. I prestiti alle famiglie sono aumentati del 4,1 pct, mentre per i tassi di interesse immobiliari c’è stato ancora un lieve rialzo, all’1,73 pct.

Pubblicato il 22/06/2021
portone della banca con scritto banca d'italia
Andamento dei prestiti al settore privato, rapporto di Banca d'Italia

Le richieste di credito da parte delle famiglie italiane continuano a crescere grazie al rapido avanzare della campagna di vaccinazione (e il conseguente calo dei contagi), alle ricadute degli aiuti varati dal Governo e ai sempre più chiari segnali di ripresa dell’economia.

Il quadro è completato dal ritorno della fiducia dei consumatori – come ha certificato l’Istat – ai livelli che si vedevano solo prima dell’esplosione della pandemia. Il diffuso rasserenamento, secondo quanto emerge dal tradizionale bollettino mensile di Banca d’Italia ‘Banche e moneta – serie nazionali’, ha comportato in aprile un nuovo significativo aumento dei prestiti concessi al settore privato: corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono infatti cresciuti del 3,7% sui dodici mesi (+3,9 per cento nel mese precedente).

I prestiti alle famiglie accelerano il passo: +4,1%

La voglia dei consumatori di mettersi rapidamente alle spalle il Covid-19 è ancora più chiara se si guarda il dato relativo ai prestiti concessi alle famiglie che, in aprile, sono aumentati del 4,1%, performance che si confronta con il 3,2% consolidato in marzo. Al contrario, è invece rallentata la crescita di quelli concessi alle società non finanziarie, che sono aumentati del 4,5 per cento (+5,7 nel mese precedente).

In rallentamento il trend dei depositi

Nel frattempo, il comportamento prudenziale dettato dalla crisi si è leggermente affievolito. In aprile i depositi del settore privato sono infatti cresciuti del 9,6 per cento sui dodici mesi, meno del +9,9% registrato nel mese di marzo. E, allo stesso modo, la raccolta obbligazionaria è diminuita del 4,5 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente (-3,9 in marzo). Le sofferenze presso gli istituti sono diminuite del 18,3 per cento sui dodici mesi (in marzo la riduzione era stata del 18,5 per cento). La variazione, precisa il report di Via Nazionale, può risentire dell’effetto di operazioni di cartolarizzazione.

Ancora in lieve rialzo i tassi immobiliari: 1,73%

In aprile, per quanto riguarda i tassi d’interesse sul mercato immobiliare, Banca d’Italia ha rilevato un altro piccolo ritocco all’insù. Infatti, i saggi applicati sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, si sono collocati all’1,73 per cento, contro l’1,72% registrato in marzo.

Tuttavia, quelli applicati sulle nuove erogazioni di credito al consumo hanno corretto al 7,95 per cento dal 7,98% del mese precedente. I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari all’1,19 per cento (1,25% in marzo), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari all’1,80 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati allo 0,77 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,32 per cento (0,33 nel mese precedente).

In aumento i titoli di Stato nei portafogli delle banche

Per quanto riguarda i titoli in portafoglio emessi da residenti in Italia (diversi da azioni e partecipazioni), le banche italiane nel mese di aprile possedevano titoli di Stato italiani per un ammontare di 426,31 miliardi di euro. Come solito, si conferma che buona parte di questo portafoglio, secondo le tabelle di Banca d’Italia, è rappresentata dai Btp: in aprile sono aumentati a 305,11 miliardi dai 304,19 miliardi del mese precedente. Al secondo posto della classifica ci sono i Cct (70,43 miliardi contro 68,54 miliardi). I Bot detenuti ammontavano invece a 12,80 miliardi (13,94 miliardi) e i Ctz a 14,49 miliardi (14,42 miliardi).

A cura di: Fernando Mancini

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