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Nuovi tassi INPS e controlli automatici: cosa cambia da aprile 2025

Le nuove soglie di tassi per le cessioni del quinto si applicano a tutte le operazioni, sia su pensione che su stipendio e sono distinte in base all’importo richiesto. Questi valori rappresentano un punto di riferimento fondamentale per le banche e le finanziarie.

Pubblicato 16/04/2025
coppia di anziani stringe la mano ad un operatore di banca
INPS: stabiliti i tassi soglia per le cessioni del quinto

Dal 1° aprile 2025 sono entrati in vigore i nuovi limiti ai tassi applicabili per i prestiti con cessione del quinto della pensione. A comunicarlo è l’INPS attraverso il messaggio n. 1166 del 4 aprile, in attuazione del decreto n. 14360 del 25 marzo 2025 emesso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Si tratta di un aggiornamento periodico previsto dalla legge antiusura (n. 108/1996), che definisce i tassi effettivi globali medi (TEGM) rilevati dalla Banca d’Italia e i relativi tassi soglia oltre i quali il credito diventa considerato usurario.

Le nuove soglie, valide fino al 30 giugno 2025, si applicano a tutte le operazioni di cessione del quinto, sia su pensione che su stipendio e sono distinte in base all’importo richiesto. Per i prestiti fino a 15.000 euro, il tasso medio rilevato è del 13,32%, con una soglia d’usura fissata al 20,6500%. Per i finanziamenti superiori a 15.000 euro, il tasso medio scende al 9,23%, mentre la soglia massima legale si ferma al 15,5375%.

Questi valori rappresentano un punto di riferimento fondamentale per le banche e le finanziarie che operano nel settore del credito su reddito fisso. Ogni offerta superiore alla soglia individuata per ciascuna fascia di importo viene considerata, per legge, illecita. I nuovi parametri influenzeranno le condizioni economiche applicabili ai nuovi contratti stipulati nel secondo trimestre 2025 e potrebbero anche incidere sulla disponibilità complessiva dell’offerta per i profili considerati più rischiosi.

Le nuove soglie INPS per la cessione del quinto

Nel secondo trimestre del 2025, i tassi soglia TAEG per i prestiti con cessione del quinto variano in funzione dell’età del richiedente al termine del piano e dell’importo richiesto.

Per prestiti fino a 15.000 euro, i tassi massimi sono:

  • 9,69% per chi ha fino a 59 anni;
  • 10,49% tra i 60 e i 64 anni;
  • 11,29% per la fascia 65-69 anni;
  • 11,99% tra i 70 e i 74 anni;
  • 12,79% per chi ha tra 75 e 79 anni;
  • 20,65% per gli over 79, valore che coincide con la soglia di usura stabilita dal MEF.

Per i prestiti di importo superiore a 15.000 euro, i tassi risultano inferiori:

  • 7,58% per chi ha fino a 59 anni;
  • 8,38% tra i 60 e i 64 anni;
  • 9,18% per la fascia 65-69 anni;
  • 9,88% tra i 70 e i 74 anni;
  • 10,68% per chi ha tra 75 e 79 anni;
  • 15,5375% per gli over 79, anche in questo caso coincidente con la soglia di usura.

Queste soglie sono vincolanti per le banche e le finanziarie convenzionate: ogni piano che le superi viene automaticamente respinto dal sistema INPS tramite la procedura “Quote Quinto”, a garanzia della legalità e della tutela dei pensionati.

Quota Quinto: gli aggiornamenti dall’INPS

La novità più interessante riguarda i meccanismi di controllo da parte dell’INPS sulla Quota Quinto.

Alla base del funzionamento della cessione del quinto c’è infatti un principio semplice ma vincolante: la rata mensile non può superare un quinto del reddito netto percepito. Questa soglia è nota come Quota Quinto.

Per il calcolo della cessione del quinto, si parte dal netto mensile del pensionato (o lavoratore) e si sottraggono eventuali trattenute in corso. L’importo residuo viene diviso per cinque e il risultato rappresenta l’importo massimo della rata. Tuttavia, per i pensionati, l’INPS applica anche un vincolo aggiuntivo: il trattamento minimo vitale non può mai essere toccato. In altre parole, anche dopo la trattenuta deve rimanere una soglia di reddito mensile sufficiente a coprire le spese essenziali.

Questo doppio limite – massimo del 20% e rispetto del minimo vitale – rende la cessione del quinto uno strumento relativamente protetto, adatto anche a soggetti con reddito fisso e basso profilo di rischio. La Quota Quinto non è solo un calcolo tecnico: è il fondamento normativo che garantisce sostenibilità economica e tutela del consumatore in un prodotto pensato per essere sicuro e prevedibile.

Come funziona la cessione del quinto?

La cessione del quinto è un tipo di finanziamento personale pensato esclusivamente per lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e pensionati. La sua caratteristica principale è il rimborso automatico: la rata viene trattenuta direttamente dalla pensione o dallo stipendio netto, senza intervento diretto del debitore.

Nel caso dei pensionati, la gestione è semplificata grazie alle convenzioni INPS che agevolano l’intera procedura e riducono tempi e costi. Il prestito è sempre accompagnato da una copertura assicurativa obbligatoria che protegge sia la banca, sia l’erede in caso di decesso del debitore prima del termine del piano di ammortamento.

I vantaggi principali della cessione del quinto

La cessione del quinto resta uno strumento estremamente valido per chi dispone di un reddito fisso e cerca un prestito con rate costanti, gestione automatizzata e coperture assicurative integrate. Le nuove soglie INPS rendono il sistema più coerente e sicuro, soprattutto per la fascia più fragile della popolazione. Tuttavia, l’aumento dei vincoli richiede una maggiore attenzione in fase di valutazione.

Questa formula di credito è tra le più utilizzate dai pensionati e dai lavoratori del settore pubblico perché offre rata fissa, durata flessibile (fino a 10 anni) e un processo burocratico snello. A differenza dei prestiti personali tradizionali, la cessione del quinto non richiede la specifica di una finalità d’uso e può essere concessa anche in presenza di altri finanziamenti in corso o segnalazioni nei sistemi di credito.

A rendere il prodotto particolarmente sicuro è l’automatismo del rimborso: la rata viene prelevata alla fonte, riducendo il rischio di insolvenza e facilitando la pianificazione delle spese.

Chi sceglie la cessione del quinto lo fa soprattutto per la stabilità e la semplicità della formula. A differenza di molti altri prestiti personali, qui non serve indicare una motivazione per la richiesta, né sono previste particolari istruttorie complesse. La rata è fissa per tutta la durata e l’intero processo - inclusa la gestione della trattenuta - è gestito dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale.

Un altro aspetto importante è la protezione dell’assicurazione inclusa nel prestito: in caso di eventi gravi, il debito residuo non ricade sugli eredi o sui familiari. E per i pensionati l’INPS ha stretto accordi diretti con le principali banche e finanziarie, rendendo il procedimento ancora più veloce e trasparente.

Come richiedere la cessione del quinto: dal preventivo all’erogazione

Richiedere una cessione del quinto è un processo relativamente semplice, ma prevede comunque alcuni passaggi formali. Dopo aver scelto l’importo e la durata, il richiedente inoltra la domanda alla banca o alla finanziaria, che a sua volta verifica l’idoneità del profilo. Se tutto è in regola, viene inviata una comunicazione all’ente terzo (datore di lavoro o INPS), che autorizza la trattenuta mensile.

La firma del contratto può essere effettuata anche digitalmente e l’erogazione avviene in tempi rapidi, spesso entro pochi giorni lavorativi. Piattaforme come PrestitiOnline.it permettono di confrontare le migliori cessioni del quinto in base al proprio profilo, simulando tassi e rate personalizzate.

A cura di: Nicoletta Papucci

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