- Altri marchi del Gruppo:
- MutuiOnline.it
- FondiOnline.it
- Segugio.it
Inflazione: come cambiano i consumi delle famiglie?
Gli italiani a causa dell’inflazione comprano meno pesce e carne, si recano meno in caffè e ristoranti, hanno un atteggiamento più parsimonioso nella gestione della casa e, uno su tre, ritiene l’assistenza sanitaria un lusso. È il quadro che emerge da una ricerca.

La persistenza dell’elevata inflazione ha colto di sorpresa i consumatori italiani: da un fenomeno (legato al Covid) che sembrava temporaneo, si è trasformato - a causa della guerra in Ucraina e delle strozzature nelle catene di rifornimento – in una situazione strutturale che non si vedeva nel Paese da oltre trent’anni. Le tensioni sono determinate principalmente dai rincari nel comparto dell’energia e delle commodity, i cui effetti, a pioggia, si sono fatti sentire a livello generale: da tutti i settori produttivi alle bollette, dal carburante (e quindi nei trasporti) ai prodotti alimentari, dall’entertainment ai consumi superflui.
Consumi domestici sempre più all’insegna del risparmio
Altroconsumo ha condotto un’indagine per capire come, a seguito di questo surriscaldamento generalizzato dei prezzi, sia cambiato il comportamento delle famiglie italiane. La ricerca ha confermato che le loro abitudini sono molto cambiate in molti contesti: dalla spesa domestica alla mobilità, dall’alimentazione allo shopping, dal tempo libero all’assistenza sanitaria. L’impatto maggiore lo si è avuto nei consumi domestici (casa, energia, acqua), segmento dove è più alta la percentuale di coloro che hanno modificato atteggiamento all’insegna del risparmio: lo ha fatto l’80% dei rispondenti. Lo scorso inverno, infatti, il 52% degli italiani ha usato con più parsimonia l’impianto di riscaldamento e, con probabilità, sta facendo lo stesso con l’aria condizionata.
Il 43% ammette un peggioramento della condizione economica
Quattro italiani su 10 limitano le temperature in casa e il 40% risparmia sull’uso degli elettrodomestici (40%). Il 27% dichiara di essere stato più parco anche nei consumi di acqua, con meno bagni, docce veloci e rubinetto chiuso mentre ci si lava i denti. Infine, il 43% ha sperimentato, nell’ultimo anno un peggioramento del proprio quadro economico e il 25% ammette di avere difficoltà a pagare le bollette. Dallo studio emerge quindi che l’inflazione sta rapidamente deteriorando il potere di acquisto delle famiglie. Per questo motivo si chiede al Governo di rendere definitive le misure tampone finora adottate per frenare il caro-energia, come l’abbassamento dell’Iva e l’eliminazione dalle bollette degli oneri di Sistema e le accise sul carburante.
Preoccupa soprattutto il caro-carburanti
Secondo lo studio, le risorse derivanti dall’extragettito Iva (conseguenza dell’aumento dei prezzi) e dalle tasse sugli extraprofitti dovrebbero essere impiegate per ristorare le famiglie in difficoltà, in quanto il bonus da 200 euro può essere un aiuto ma non la soluzione. Le famiglie sono preoccupate in particolare per il caro-carburante: motivo che ha spinto il 65% di loro a cambiare abitudini alla guida. Nel dettaglio, il 31% usa l’auto solo quando è strettamente necessario, il 26% adotta accorgimenti salva-benzina, (guidare a velocità moderata, non spingere troppo il motore, evitare sorpassi). Molti si sono convertiti alla mobilità verde: il 18% va di più a piedi o in bicicletta, il 10% usa i mezzi pubblici con più frequenza.
Si risparmia su pesce e carne, meno caffè e ristoranti
Anche il carrello della spesa degli italiani è cambiato in modo significativo in questi mesi di alta inflazione. Gli alimentari, che hanno subito gli aumenti più consistenti, hanno spinto il 63% delle famiglie a cambiare abitudini di spesa. Per salvaguardare il proprio potere d’acquisto il 33% dichiara di acquistare di più prodotti ‘primo prezzo’ (cioè con il prezzo a scaffale in assoluto più basso della categoria), alimenti a marchio del supermercato e, in generale, quelli super-scontati. Inoltre, il 29% ha tagliato la spesa in cibo e bevande non essenziali (alcol, dolci, snack) e, cosa più preoccupante, un italiano su cinque (21%) rinuncia ad alimenti importanti come pesce e carne. Ci sono meno pause caffè al bar e meno ristoranti, diventate più sporadiche per il 26%. Per contro, dall’indagine emerge che l’attuale clima di incertezza continua a spingere le famiglie verso gli acquisti di prodotti a lunga conservazione (cibi in scatola, zucchero, pasta e farina): il 20% ammette di averne acquistato di più negli ultimi mesi.
Quadro preoccupante per l’assistenza sanitaria
Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, questa oggi è considerate un lusso da un italiano su tre. In pratica, il 33% dei rispondenti dichiara di non riuscire a far fronte alle proprie spese mediche. Il 16% ammette che non può permettersi le cure dentistiche di cui ha bisogno, il 13% non riesce a sostenere i costi di una visita specialistica e l’8% ha dovuto cancellare o rimandare le sedute di psicoterapia. Infine, per il 10% dei rispondenti è diventato proibitivo l’acquisto di dispositivi medici come gli occhiali da vista o l’apparecchio acustico.
Come valuti questa pagina?
Grazie del tuo voto!
Scopri le offerte

Condizioni vantaggiose: scopri quanto risparmi con la cessione.
Confronta le offerte
Nella sezione News di PrestitiOnline.it riportiamo le novità del mercato dei finanziamenti e dei settori ad esso collegati con articoli scritti
da professionisti esperti di prestiti e credito al consumo
che collaborano con importanti testate nazionali e scrivono su blog specializzati.
Puoi contattare la Redazione all'indirizzo: redazione@gruppomol.it.
PrestitiOnline.it è un marchio di MutuiuOnline S.p.A., società che fa parte di Gruppo MutuiOnline S.p.A.,
quotato al segmento STAR di Borsa Italiana. PrestitiOnline.it opera in qualità di broker e garantisce una
totale imparzialità e autonomia rispetto a gruppi bancari e società finanziarie confrontati;
il servizio è gratuito per il cliente, sono gli istituti finanziari convenzionati con PrestitiOnline che si fanno carico della commissione.