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Infissi e pannelli solari: cosa accade con lo stop alla cessione del credito
Cosa succede ai lavori già avviati, anche al di là dell'ambito relativo al Superbonus? Proviamo a capirlo, a iniziare da un approfondimento relativi ai lavori per il rifacimento degli infissi o l'installazione di un impianto di pannelli solari sopra il tetto.

Non solo Superbonus. Lo stop alla cessione dei crediti deciso dal Governo nei giorni scorsi crea un rischio generalizzato di paralisi per i lavori relativi all’ambito edilizio. Secondo le rilevazioni di Assotermica, sono a rischio un terzo dei lavori in corso, a cominciare da quelli relativi alla sostituzione degli infissi e all’installazione di caldaie, pompe di calore e tende solari.
Cosa cambia
L’esecutivo ha disposto che d’ora in avanti i bonus in campo immobiliare potranno andare avanti a costo che gli interessati si facciano direttamente carico dei costi, senza più la possibilità di cedere i crediti. Questo perché da una parte si è creata una montagna di crediti incagliati non inferiore ai 110 miliardi di euro, dato che le banche hanno esaurito le capienze e non ci sono più compratori; dall’altra in quanto di passaggio in passaggio i crediti sono diventati di fatto una moneta parallela all’euro, cosa vietata dai trattati Ue. Da qui l’intervento di Eurostat, l’ufficio di statistica europeo, e lo stop deciso dal governo.
Alla luce di questo scenario, si è diffuso il panico e sono stati immediatamente bloccati molti dei lavori avviati proprio sul presupposto di poter fare affidamento sui bonus. Si è parlato molto del Superbonus negli ultimi giorni, ma la questione riguarda anche le altre tipologie di lavori.
I nodi da sciogliere
Infatti, la cessione dei crediti blocca anche lo sconto in fattura che permette a chi non ha liquidità di svolgere comunque i lavori. Lo stop porta al rischio concreto di magazzini ingolfati di prodotti a fronte di una domanda congelata. Lo stop interessa anche i contratti già firmati perché per poter accedere ancora allo sconto in fattura i lavori devono essere stati effettuati entro il 16 febbraio.
Il risultato è che molte piccole e piccolissime imprese ora sono in ginocchio e si rischia un boom di licenziamenti nel settore.
“L’eliminazione dello sconto in fattura e della cessione del credito rallenteranno notevolmente le opere di efficientamento energetico, impedendo ai condomini e alle famiglie – soprattutto quelle meno abbienti – di accedere ai bonus”, sottolinea in un’intervista Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria. “Lo stop alla cessione del credito rappresenta un danno economico a tutta la filiera dell’edilizia che va a colpire direttamente anche le aziende della meccanica e in particolare quelle dell’impiantistica, un comparto industriale che oggi vale un terzo del comparto costruzioni quanto a numero di addetti”.
Cosa accade ai pagamenti
Cosa accade in caso di preventivi firmati e acconti pagati? A questo proposito si attende un provvedimento normativo che faccia chiarezza per superare la confusione dominante negli ultimi giorni. Aspettare ad annullare il contratto potrebbe essere conveniente, ma è valutare anche un’altra via d’uscita, ricordando che restano fuori dall’ambito di applicazione delle nuove norme gli interventi per i quali in data antecedente al 17 febbraio risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo, nonché quelli di edilizia libera per i quali siano già iniziati i lavori.
Infissi, caldaie e pannelli si possono infatti ancora acquistare con lo sconto in fattura se l’installazione rientra in un intervento più ampio per il quale è stata presentata la Cila, a patto che nel progetto allegato siano riportati gli interventi, compresi beni e impianti che dovranno essere installati, anche se poi materialmente questi vengono acquistati da aziende diverse. Così, se oltre alla ristrutturazione sono previsti i pannelli solari, lo sconto può ancora essere praticato anche se con il fornitore dei pannelli è stato firmato solo il preventivo.
In alternativa per chi è intenzionato agli acquisti c’è sempre l’opzione pagamento in contanti e uso della detrazione, strada praticabile a due condizioni: avere la disponibilità liquida per pagare il costo dei lavori e poter contare su una capienza fiscale sufficiente a ottenere le detrazioni.
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