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Bonus edilizi, occhio alle scadenze
Sono diverse le agevolazioni che scadranno a fine 2021. Tra queste il bonus verde, quello sull'acquisto di mobili, il bonus facciate e l'incentivo ecologico. Il bonus ristrutturazioni, invece, non scomparirà, ma dal 2022 si passerà dalla detrazione del 50% a quella strutturale del 36%.
Riqualificare il proprio appartamento o ristrutturarne uno appena acquistato è diventato sempre più conveniente, grazie ai numerosi bonus casa decisi nell’ultimo anno; agevolazioni che hanno ridato vita a un settore fermo da anni.
E considerando che i mutui conserveranno "tariffe" super convenienti almeno fino alla fine dell'anno, l'opzione acquisto più ristrutturazione, con bonus annessi, va valutata in tempi brevi. Ma quali sono le agevolazioni in scadenza e quelle invece che saranno estese? Questo interrogativo dovrebbe essere d'interesse sia per chi ha appena eseguito i lavori e si appresta a richiedere il bonus sia per chi potrebbe decidere nei prossimi mesi di rifare il look alla propria abitazione, magari riqualificandola a livello energetico.
Scadenza dicembre 2021
A meno di improvvisi cambiamenti dell’ultima ora, a fine anno scadranno diverse agevolazioni e, in particolare, il bonus verde che riguarda la trasformazione e riqualificazione di spazi verdi: la detrazione del 36% finirà il 31 dicembre 2021.
E finirà in soffitta anche il bonus mobili, che prevede una detrazione del 50% fino a 16mila euro massimi per l’acquisto di elettrodomestici e mobili di classe A nell’ambito di una ristrutturazione.
Anche il bonus facciate, che prevede la detrazione del 90% per gli interventi di recupero delle facciate esterne degli edifici finirà il 31 dicembre 2021 (per poter beneficiare del bonus facciate, l’edificio deve trovarsi in zone specifiche previste dalla legge). La detrazione viene erogata in dieci rate di pari importo e spetta soltanto per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021, senza limiti di spesa.
E poi c'è l'Ecobonus (varia dal 55 al 65%), anch'esso in esaurimento a fine anno. Per quanto riguarda invece il bonus ristrutturazioni, non scomparirà del tutto e si passerà da una detrazione del 50% a quella strutturale del 36%.
Il bonus 110%
Il Superbonus è stato esteso in alcuni casi al 2023. E potranno richiedere i tempi supplementari i condomini, gli Enti e i privati: i primi avranno tempo fino al 2022, i secondi fino a giugno 2023 con la possibilità di ottenere del tempo extra qualora il 60% dei lavori siano stati effettuati; infine, i privati avranno a disposizione ancora qualche mese, fino a giugno 2022, con la possibilità di richiedere una proroga di 6 mesi qualora il 60% dei lavori di ristrutturazione siano stati portati a termine.
Va ricordato che i lavori devono avere caratteristiche specifiche e riguardano un miglioramento energetico e sismico. Inoltre, mentre le spese sostenute negli anni 2020 e 2021 vanno ripartite in 5 quote annuali di pari importo, per quelle del 2022 la ripartizione è in 4 anni, con un conseguente aumento della capienza fiscale necessaria. In caso questa non sia sufficiente è però possibile scegliere un’altra opzione, tra cui lo sconto in fattura e la cessione del credito.
Aliquota unica
Per chi punta a ristrutturare nel 2022, ma non può accedere al Superbonus, non tutto è perduto. Con la riforma fiscale resta comunque sullo sfondo l’ipotesi di uniformare i bonus, poiché con il Recovery Plan si prevede un accorpamento con una unica aliquota al 75% che renda stabile e certo il bonus edilizio, che avrebbe così un arco temporale più ampio. Una novità che aiuterebbe sia le imprese di costruzione (nella programmazione) sia chi ne usufruisce.
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