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Bonus: ecco quali sono i documenti da conservare

Dalla ristrutturazione tradizionale, a quella finalizzata al miglioramento della classe energetica fino all'acquisto di mobili ed elettrodomestici. Tutti interventi che possono beneficiare di bonus fiscali. Ecco le prove da conservare e da esporre in caso di controlli.

Pubblicato il 08/04/2025
salvadanaio pieno di monete e scritta bonus
Bonus: i documenti da conservare in caso di controlli

Oltre ad eseguire i lavori in modo corretto, occorre anche conservare le prove dei lavori effettuati, in modo da esibirle in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, che negli ultimi tempi si sono fatti più pressanti per contrastare i tentativi di truffa.

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La documentazione per il bonus ristrutturazione

Chi ristruttura un immobile nel corso di quest’anno può usufruire di una detrazione, che è del 50% rispetto alla spesa totale in caso di abitazione e del 36% per gli altri immobili. La somma può essere spalmata su un arco di tempo decennale, indicando nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.

I documenti che occorre conservare sono sei, a cominciare dal titolo abilitativo: a seconda del tipo di intervento, può trattarsi di una Comunicazione Inizio Lavori Asseverata (Cila), Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) o permesso di costruire. Per interventi di manutenzione ordinaria negli edifici comuni, una semplice comunicazione è sufficiente. Quindi, occorre conservare la domanda di accatastamento, che deve essere presente qualora l'immobile non sia ancora censito.

È importante non perdere le ricevute dei pagamenti, conservando l'evidenza dei pagamenti effettuati tramite bonifico bancario. Stesso discorso per le fatture e le ricevute delle spese: ogni pagamento sostenuto per i lavori deve essere documentato con fatture e ricevute dettagliate.

Molto importante è anche tenere traccia della dichiarazione sostitutiva, documento in cui si indica la data di inizio dei lavori e la detenzione dell'immobile. Infine, la delibera dell’assemblea condominiale. Se i lavori riguardano parti comuni di un condominio, è necessario avere copia della delibera e della tabella millesimale di ripartizione delle spese. Tutto questo, ovviamente, senza dimenticare la ricevuta del bonifico bancario o postale attraverso il quale sono state pagate le spese, le fatture o le ricevute fiscali relative alle spese effettuate per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione.

Per i lavori riguardanti le parti comuni condominiali – lavori di manutenzione ordinaria come la tinteggiatura di pareti, la sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti – il contribuente può utilizzare una certificazione rilasciata dall’amministratore, nella quale il professionista attesti di avere adempiuto a tutti gli obblighi previsti e indichi la somma di cui il contribuente può tenere conto ai fini della detrazione.

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Le disposizioni per il bonus mobili

Se è in corso una ristrutturazione, il contribuente può accedere anche al bonus mobili, detrazione fiscale al 50% prevista per l’acquisto di mobili nuovi e di grandi elettrodomestici. Anche in questo caso, è bene conservare tutte le ricevute dei pagamenti effettuati con bonifico o con carta di debito/credito. Oltre alla documentazione dalla quale emerge che i mobili e gli elettrodomestici siano stati acquistati in abbinamento a un intervento di ristrutturazione.

Le fatture di acquisto devono riportare la natura, la qualità e la quantità dei beni e servizi acquisiti. Importante è anche l’autodichiarazione di conformità. Per gli elettrodomestici, anche quelli non visibili esternamente, è utile avere un'autodichiarazione di conformità che attesti il rispetto dei requisiti richiesti dalle normative europee per la classe energetica.

I documenti relativi all’Ecobonus

L’Ecobonus è una detrazione fiscale dedicata agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti. La rimodulazione delle aliquote fa sì che per l’anno in corso ci sia una differenziazione delle percentuali di detrazione a seconda della tipologia di immobile.

In particolare, l’aliquota scende al 50% per i lavori svolti sull’abitazione principale, mentre rimane al 36% per tutti gli altri immobili. È importante conservare l’asseverazione di conformità, redatta da un tecnico abilitato, il quale attesta la conformità dei lavori effettuati con i requisiti tecnici richiesti.

Stesso discorso per l’Ape (attestato di Prestazione Energetica), obbligatorio per documentare la situazione energetica dell'edificio prima e dopo l'intervento. Inoltre, tutte le spese devono essere documentate con ricevute e fatture chiaramente indicanti il tipo di intervento e i relativi costi.

Infine, una volta completati i lavori, occorre inviare la richiesta e la documentazione all'Enea, ricordando di conservare una copia della comunicazione inviata insieme alla ricevuta di trasmissione.

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A cura di: Luigi Dell'Olio

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