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Bonus casa, tutte le novità in arrivo
Per il nuovo sistema incentivante legato alle caldaie ad alta efficienza e basso consumo occorrerà attendere il 2025, ma il 2024 porterà già una ventata di novità in merito ai bonus legati ai lavori in campo immobiliare. Stretta in arrivo, ma non mancano le opportunità.

Addii, rimodulazioni e qualche conferma. Il nuovo anno porterà con sé una serie di novità in merito ai bonus casa. I cambiamenti sono motivati da una duplice volontà del legislatore: da una parte limitare l’esborso a carico dello Stato, considerato che le casse pubbliche non navigano di certo nell’oro; dall’altra sostenere la crescita, che già di per sé si annuncia fiacca, incentivando la spesa nel bene più amato dagli italiani, la casa.
Proroga condomini?
Quanto al Superbonus, l’indicazione di massima è che si va verso il progressivo addio, con i nuovi lavori che saranno incentivati al 70%, senza più quel vantaggio netto che li aveva caratterizzati fino a questo momento.
Negli ultimi giorni è stata avanzata l’ipotesi di una proroga di due mesi per i condomini, ma dallo stesso Governo è arrivata una frenata in tal senso. Il compromesso potrebbe essere trovato su una proroga breve (fino al 10 gennaio) per documentare quello che è stato fatto fino all’ultimo giorno utile del 2023 sul quale è possibile ottenere la detrazione del 110% nei casi residui nei quali sussiste ancora la possibilità di ottenere il massimo del beneficio.
Dal 1° gennaio prossimo, per quanto riguarda le abitazioni indipendenti e assimilate, niente più bonus, mentre tra i condomini occorre distinguere. Quelli che hanno comunicato l’inizio lavori entro il 31 dicembre 2022, possono accedere al bonus entro la fine di quest’anno ottenendo il 90%, mentre per tutti gli altri si passerà al 70%, livello che scenderà ulteriormente al 65% dal 2025.
Bonus generoso per l’efficientamento energetico
Anche nel corso del 2024, le spese per gli interventi di efficientamento energetico di abitazioni e imprese continueranno ad essere agevolate con una detrazione del 50% o del 65%, con possibilità di salire al 70% in merito agli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni di edifici condominiali che interessino almeno un quarto dell’involucro, e addirittura al 75% se si riducono i consumi.
Conferme anche per il Sismabonus, nella misura del 70% se la ristrutturazione determina il passaggio a una classe di rischio inferiore e del 75% se il progresso è nell’ordine di due classi.
Bonus ristrutturazioni al 50%
È più vecchio tra i bonus e anche quello di più facile accesso a livello burocratico. Anche nel 2024 le ristrutturazioni potranno godere di una detrazione decennale del 50%, da calcolare su una spesa massima di 96 mila euro.
Stesso sconto fiscale previsto per il Bonus mobili, ma questa volta con tetto di spesa a 5 mila euro.
Resta in vigore anche la detrazione del 36%, calcolata su un tetto di spesa di 5 mila euro a beneficio degli interventi di sistemazione a verde degli immobili residenziali.
Novità per le caldaie
Per le caldaie le novità arriveranno, invece, più in là. Se verranno confermati gli accordi raggiunti nei giorni scorsi Bruxelles, il legislatore comunitario incentiverà i sistemi ibridi, che mettono insieme le caldaie con le pompe di calore, oltre agli apparecchi solo elettrici, come le pompe di calore.
A partire dal 2025, gli Stati non potranno più dare agevolazioni alle caldaie autonome alimentate da combustibili fossili. Attualmente in Italia è prevista una detrazione al 50% per le caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A e al 65% per gli impianti che siano anche dotati di sistemi di termoregolazione evoluti. Sconti attualmente confermati fino alla fine del 2024, dopo di che è verosimile attendersi una stretta.
Nel corso dell’anno che sta per iniziare, inoltre, dovrebbe essere approvata una riforma complessiva degli incentivi per i lavori in campo residenziale, con l’obiettivo da una parte di superare la frammentazione attuale e dall’altra di stabilizzare i benefici. L’esperienza del Superbonus, negli ultimi due anni più volte oggetto di rimodulazioni, è emblematica: molti cittadini sono rimasti spiazzati per aver investito quando le condizioni erano ben diverse da quelle attuali.
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