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Bankitalia: prestiti in aumento e tassi sui mutui in discesa
Dal rapporto Banche e Moneta di Banca d’Italia emerge che i prestiti al settore privato in settembre sono cresciuti del 3,8 pct tendenziale. Nello stesso mese i tassi applicati ai mutui sono tornati a scendere, dopo lo spunto di agosto, per attestarsi all’1,61 pct.

Attività sempre vivace sul mercato del credito italiano: aumentano i prestiti alle famiglie e alle imprese, mentre i tassi di interesse che vengono applicati alle compravendite immobiliari continuano ad aggiornare nuovi minimi. In settembre, secondo quanto emerge dal rapporto periodico di Banca d’Italia ‘Banche e moneta’, i prestiti concessi al settore privato nel suo complesso, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti del 3,8% sui dodici mesi, a un ritmo più elevato rispetto al +3,6 per cento di agosto. Nel dettaglio, i prestiti alle famiglie sono aumentati del 2% sui dodici mesi (+1,9%) e quelli alle società non finanziarie del 6,8% (+6%).
Aumenta il tasso di risparmio
Nello stesso mese i depositi del settore privato sono cresciuti dell’8,3 per cento sui dodici mesi (contro il +7,1 in agosto). In questo contesto Via Nazionale rileva che il rapporto tra risparmio e reddito disponibile lordo degli italiani aveva raggiunto nel secondo trimestre un livello (18,6%) più che doppio rispetto a quanto osservato in media nel 2019.
Le scelte di risparmio sono state inizialmente influenzate dalle misure restrittive anti-contagio che hanno condizionato alcune categorie di consumi e sono poi rimaste elevate sia per motivi precauzionali, sia per il permanere del rischio pandemico. Un comportamento che, secondo Banca d’Italia, in futuro potrebbe incidere soprattutto su alcuni particolari settori quali viaggi, turismo e attività ricreative.
+58 miliardi i finanziamenti alle imprese da marzo
Il credito è stato fondamentale nel sostenere le esigenze di liquidità delle imprese, con l’attività degli istituti favorita dalle misure del Governo, come le moratorie e le garanzie sui prestiti. Tra marzo e settembre i prestiti verso le imprese sono aumentati di quasi 58 miliardi e, secondo Banca d’Italia, – questo ammontare avrebbe in larga parte soddisfatto il loro fabbisogno di liquidità generato dall’emergenza Covid. C’è un altro importante aspetto delle misure di sostegno del Governo: stabilizzando le condizioni finanziarie di famiglie e imprese, queste hanno fortemente rallentato – quanto meno temporaneamente – le nuove insolvenze. Infatti il flusso dei nuovi crediti deteriorati in rapporto ai prestiti è ancora su livelli storicamente molto bassi.
In calo la raccolta e le sofferenze
Tornando al rapporto ‘Banche e moneta’, la raccolta obbligazionaria è diminuita in settembre del 5,9 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente (-6,3 in agosto). Nel mentre le sofferenze sono calate del 14,2 per cento sui dodici mesi (in agosto la riduzione era stata del 14,7 per cento). La variazione, precisano in Banca d’Italia, può risentire dell’effetto di operazioni di cartolarizzazione.
I tassi per l’acquisto di abitazioni scendono all’1,61%
In settembre i tassi sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono ribassati di nuovo (in agosto avevano registrato il primo incremento dopo il nuovo minimo segnato in luglio) all’1,61% (1,67 in agosto), mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo hanno corretto al rialzo, al 7,89% (7,82%). I tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari all’1,31% (1,15% in agosto), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari all’1,71%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati allo 0,98 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,33 per cento (0,34 in agosto).
I titoli di Stato nei portafogli delle banche
Per quanto riguarda i titoli in portafoglio emessi da residenti in Italia (diversi da azioni e partecipazioni), le banche italiane in settembre possedevano titoli di Stato italiani per un ammontare di 450,86 miliardi di euro, stabile rispetto al mese precedente. Dalla scorso dicembre l’ammontare è salito di circa il 17,5%. Si conferma che buona parte di questo portafoglio titoli, secondo le tabelle pubblicate da Banca d’Italia, è rappresentata dai Btp: a settembre sono saliti a 318,3 miliardi dai 314,56 miliardi del mese precedente. Al secondo posto della classifica ci sono i Cct (70,75 miliardi contro 70,49 miliardi del mese precedente), poi i Bot (13,4 miliardi contro 18,27 miliardi) e i Ctz (19,84 miliardi contro 19,03 miliardi).
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