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Banca d’Italia: aumentano i prestiti a privati e imprese
Nel mese di ottobre i prestiti stanziati a privati e imprese non finanziarie sono aumentati complessivamente del 4,2 pct. Contestualmente i depositi sono cresciuti del 10,2 pct, mentre i tassi sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono saliti all’1,62%.

La pandemia da coronavirus continua a incidere sul mercato del credito. Le ingenti esigenze di liquidità connesse all’emergenza sanitaria nel terzo trimestre hanno continuato a stare dietro all’aumento della domanda di prestiti da parte delle imprese e dei privati.
È quanto ha indicato Banca d’Italia, rilevando che nel frattempo è tornata ad aumentare anche la domanda di mutui delle famiglie per effetto del supporto proveniente dalla riduzione del livello generale dei tassi di interesse.
Per il trimestre in corso le banche si attendono un ulteriore, seppur più contenuto, aumento della richiesta di fondi da parte delle imprese. La domanda di mutui delle famiglie rimarrebbe sostanzialmente invariata, sullo slancio, rilevato dall’Osservatorio Mutui di MutuiOnline.it, delle richieste di mutui per l’acquisto della prima casa registrato nel trimestre a novembre (48% del totale).
+4,2% i finanziamenti concessi al settore privato in ottobre
In ottobre – secondo i dati contenuti dal report Banche e moneta dell’Istituto di Via Nazionale - i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti del 4,2 per cento sui dodici mesi, segnando una progressiva accelerazione rispetto ai due mesi precedenti (+3,8% in settembre e +3,6% in agosto).
I prestiti alle famiglie sono aumentati del 2,1 per cento sui dodici mesi (in linea con il trend registrato a settembre e contro il +1,9% di agosto), mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati del 7,4 per cento (+6,8% e +6% rispettivamente in settembre e in agosto).
+10,2% i depositi
Sempre con riferimento al mese di ottobre, i depositi del settore privato sono cresciuti del 10,2% sui dodici mesi (contro il +8,3% in settembre e il +7,1% di agosto). L’accelerazione registrata quest’anno dalle richieste di finanziamento aventi come finalità la liquidità, al 22,4% del totale (dal 16% consolidato nell’intero 2019) secondo quanto emerge dall’Osservatorio Prestiti di PrestitiOnline.it, rafforza l’idea che quest’ultimo trend, oltre che influenzato dalle misure restrittive, è riconducibile anche all’aumento del capitale destinato dalle famiglie a riserva precauzionale.
Intanto la raccolta obbligazionaria, secondo il rapporto della Banca d’Italia, è diminuita in ottobre dell’8,5% sullo stesso periodo dell’anno precedente (-5,9 in settembre). Le sofferenze sono diminuite del 14,1% sui dodici mesi (in settembre la riduzione era stata del 14,3 per cento). La variazione può risentire dell’effetto di operazioni di cartolarizzazione.
Tassi sui mutui tornano all’1,62%
In ottobre i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, si sono collocati all’1,62%, in lieve aumento rispetto all’1,61% di settembre, mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono scivolati al 7,76% dal 7,89% del mese precedente.
I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari all’1,29% (come in settembre), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari all’1,78%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati allo 0,99%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,32% (0,33 in settembre).
I titoli di Stato nei portafogli delle banche
Per quanto riguarda i titoli in portafoglio emessi da residenti in Italia (diversi da azioni e partecipazioni), le banche italiane in settembre possedevano titoli di Stato italiani per un ammontare di 443,97 miliardi (in calo dai 450,87 di settembre).
Da inizio anno l’ammontare è salito del 15,7%. Si conferma che buona parte di questo portafoglio titoli, secondo le tabelle pubblicate da Banca d’Italia, è rappresentata dai Btp: a settembre sono saliti a 312,3 miliardi dai 318,3 miliardi del mese precedente. Al secondo posto della classifica ci sono i Cct (70,54 miliardi contro 70,75 miliardi del mese precedente), poi i Bot (12,4 miliardi contro 13,4 miliardi) e i Ctz (20,12 miliardi contro 19,84 miliardi).
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