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Auto: per la revisione nel 2019 spesi 960 milioni

Pubblicato il 02/04/2020
Auto: per la revisione nel 2019 spesi 960 milioni

Gli automobilisti italiani nel 2019 hanno speso 960 milioni di euro per fare revisionare le loro auto presso le officine private autorizzate, il 2,8% in più rispetto all’anno precedente. Di questa cifra, 646 milioni sono stati incassati dalle officine private di revisione, mentre 314 milioni sono entrati nelle casse statali sotto forma di Iva ed altre imposte. In particolare, questa routine cui sono chiamati gli italiani prevede un’unica fattura composta da più voci: 45 euro (+Iva) l’onorario fisso dell’officina, cui si aggiungono 10,20 euro destinati alla Motorizzazione e infine 1,78 euro per il bollettino postale.

Le scadenze posticipate al 31 ottobre

Questi dati emergono da uno studio dell’Osservatorio Autopromotec, dove si ricorda che nell’ambito delle attività di contrasto alla diffusione del Covid-19 decise dal Consiglio dei Ministri e inserite nel Decreto ‘Cura Italia’, c’è anche una norma specifica che proroga la scadenza delle revisioni auto. Per la precisione, tutte le scadenze in calendario entro il 31 luglio sono rinviate al prossimo 31 ottobre 2020.

I dettagli del Decreto ‘Cura Italia’

Nel dettaglio, la norma è il comma 4 dell’art. 92 recante “Disposizioni in materia di trasporto stradale e trasporto di pubblico di persone”, secondo cui “è autorizzata fino al 31 ottobre 2020 la circolazione dei veicoli da sottoporre entro il 31 luglio 2020 alle attività di visita e prova di cui agli articoli 75 e 78 del Codice della Strada, ovvero alle attività di revisione di cui all’articolo 80 del medesimo codice”. Gli articoli 75, 78 e 80 del Codice della Strada riguardano rispettivamente: l’accertamento dei requisiti di idoneità alla circolazione e omologazione dei veicoli (collaudo), le modifiche delle caratteristiche costruttive dei veicoli in circolazione e aggiornamento della carta di circolazione e le revisioni.

Più veicoli revisionati

Tornando alla ricerca targata Autopromotec, emerge che la crescita della spesa registrata nel corso del 2019 riflette essenzialmente l’aumento del numero degli autoveicoli chiamati alla revisione (+2,8%), anche perché non ci sono state variazioni né per quanto riguarda la tariffa fissata per le revisioni (ferma dal 2007 a 45 euro, appunto) né per gli oneri accessori (Iva, diritti per la Motorizzazione e bollettino postale).

Lombardia leader, all’ultimo posto la Val d’Aosta

L’Osservatorio Autopromotec fornisce anche un prospetto sulla spesa per le revisioni auto nel 2019 nelle regioni italiane. Ne emerge che la regione che ha registrato la spesa più alta è la Lombardia, con 156,4 milioni di euro (pari al 16,3% della spesa nazionale), seguita da Lazio (90 milioni), Veneto (87 milioni), Emilia Romagna (77 milioni) e Campania (76 milioni). In totale in queste cinque regioni si concentra più della metà (il 50,7%) della spesa affrontata dagli automobilisti italiani. In coda alla classifica, e quindi con la minor spesa a livello nazionale, ci sono Basilicata (9,4 milioni), Molise (5,4 milioni) e Valle d’Aosta (2,5 milioni).

Routine obbligatoria, la prima dopo 4 anni dall’immatricolazione

La revisione degli autoveicoli, sottolinea l’analisi di Autopromotec, “è un importante strumento per la corretta manutenzione del parco circolante”. L’attività di revisione ha infatti lo scopo di verificare le condizioni di sicurezza e il livello di emissioni inquinanti dei veicoli in circolazione, così da attestarne l’idoneità alla circolazione su strada. “È bene ricordare – conclude la nota - che la revisione auto è un controllo obbligatorio previsto dal Codice della Strada e va effettuata dopo quattro anni dall’immatricolazione e, successivamente, ogni due anni”.

A cura di: Fernando Mancini

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