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Fido

Il fido, anche detto plafond, è l’esposizione debitoria massima che un operatore economico, come una banca o una finanziaria, concede ad un cliente in caso di apertura di credito o di concessione di una carta di credito o debito.

Il fido rappresenta il limite di disponibilità di credito concessa al cliente stesso, e può essere legata a vari strumenti finanziari, come un conto corrente, un prestito personale o una carta di credito o debito.

Comunemente si definisce spesso “fido” la possibilità di utilizzare il conto corrente per pagamenti e prelievi oltre la soglia del saldo zero, ovvero quando il conto è in scoperto (o “in rosso”). In realtà il fido tecnicamente identifica il limite massimo concesso per tale utilizzo.

Ad un fido corrisponde quindi un’apertura di credito, che può essere concessa in varie forme, e in caso di utilizzo del credito è normalmente previsto il pagamento di interessi passivi, calcolati secondo un tasso determinato contrattualmente.

L’entità del fido viene stabilita dall’ente che concede il credito e può essere da esso modificato o revocato, e la linea di credito ad esso collegata può prevedere una durata limitata o illimitata. L’importo e la durata vengono determinati dall’ente concedente in base alle richieste del cliente e, soprattutto, alle valutazioni da parte dell’ente finanziatore sulla sua situazione economica e reddituale.

Nel caso del fido bancario, l’istituto di credito può concedere un fido di cassa o un fido di firma. Il fido di cassa consiste in un’apertura di una linea di credito in conto corrente. Il fido di firma è invece una garanzia offerta a favore del cliente verso terzi, come nel caso della fideiussione.

Ultimo aggiornamento 28/10/2019

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