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Credito revolving: cos’è e come funziona
In questa sezione ti illustriamo le caratteristiche di questo prodotto, nonché i vantaggi che derivano dal possedere una linea di credito revolving.
Indice
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Come funziona il credito revolving
Come funziona il credito revolving? Quali importi si possono ottenere? Come si rimborsano le somme dovute? -
Gli elementi essenziali del contratto
Quali sono gli elementi che non possono mai mancare in un contratto di credito revolving? -
Uso della linea di credito
Come si utilizza la linea di credito revolving? -
Carta di credito revolving
Cos’è la carta di credito revolving e come funziona? -
Clausole rilevanti
Quali sono le clausole contrattuali previste per la linea di credito revolving? -
Le condizioni
Quali sono i parametri da considerare per valutare correttamente la convenienza di un credito revolving? Quali le voci di costo connesse con l’utilizzo di un credito revolving? -
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Come funziona il credito revolving
Il credito revolving consente l’accesso ad una disponibilità di denaro, sotto forma di una linea di credito concessa dall’Istituto finanziario. L’ammontare dell’importo accordato varia in funzione dello specifico prodotto, nonché dell’affidabilità creditizia del cliente
Una volta attivata la linea di credito, si può richiedere al numero verde dell’Istituto finanziario il trasferimento sul proprio conto della somma di cui si ha bisogno; l’importo sarà disponibile in pochi giorni.
Per quanto riguarda i rimborsi, viene stabilita una rata minima che il cliente può incrementare a sua discrezione (fino a decidere, eventualmente, di pagare l’intero saldo), fermo restando l’obbligo di versare alle scadenze concordate la cifra minima stabilita.
I versamenti mensili hanno il duplice scopo di rimborsare gli interessi e di ricostituire il credito iniziale ; ne consegue che questa tipologia di prestito non ha una durata prefissata. Va inoltre sottolineato che gli interessi si applicano solo alle somme utilizzate, per cui l’Istituto finanziatore non percepisce nulla per il fatto di mettere a disposizione del denaro, se questo non viene utilizzato.
Gli elementi essenziali del contratto
La legge stabilisce che il contratto per un credito revolving debba contenere i seguenti elementi:
- il tasso di interesse praticato;
- ogni altro prezzo e condizione praticati, inclusi i maggiori oneri in caso di mora;
- l’ammontare e le modalità del finanziamento;
- il tasso annuo effettivo globale (TAEG);
- il dettaglio delle condizioni analitiche secondo cui il TAEG può essere eventualmente modificato;
- l’importo e la causale degli oneri che sono esclusi dal calcolo del TAEG (se non è possibile indicare chiaramente queste spese, deve essere indicata una spesa realistica; oltre a questa somma, non ti potrà essere imposto alcun pagamento);
- le eventuali coperture assicurative che ti venissero richieste e non incluse nel calcolo del TAEG.
I CONSIGLI DI PRESTITIONLINE.IT
Ricorda: sia per i prestiti finalizzati che per quelli non finalizzati, nessuna somma ti può essere richiesta o addebitata se non sulla base di espresse previsioni contrattuali.
Inoltre, eventuali clausole che rinviano agli usi per determinare le condizioni economiche applicate sono nulle, e pertanto si considerano non apposte.
Uso della linea di credito
Una volta accettata la richiesta di apertura della linea di credito revolving, si può richiedere al numero verde dell’Istituto finanziario il trasferimento sul proprio conto della somma di cui si ha bisogno; l’importo sarà disponibile in pochi giorni.
Non è necessario osservare alcun utilizzo minimo della linea di credito.
Carta di credito revolving
La carta di credito,detta anche moneta elettronica, è costituita da una carta di materia plastica con dispositivo per il riconoscimento dei dati del titolare (una semplice banda magnetica prima e, per aumentare il livello di sicurezza e far fronte al crescente fenomeno delle frodi, oltre che per consentire di accedere ad un maggior numero di servizi, anche un microchip dal 1993).
Le sue dimensioni sono definite da un opportuno standard internazionale (ISO/IEC 7810), e su di essa sono riportate le seguenti informazioni:
- Numero della carta di credito (il primo numero identifica il circuito della carta: 4 per Visa, 5 per MasterCard, 3 per American Express e Diners)
- Data di scadenza
- Generalità del titolare (nome, cognome ed eventuale titolo)
- Il codice di sicurezza della carta, anche conosciuto come CVV2 (Card Verification Value 2), che serve a mitigare i rischi di uso fraudolento e che, a differenza delle altre informazioni relative al titolare della carta, generalmente stampigliate in rilievo, è stampato ad inchiostro (non viene quindi copiato nei documenti di addebito).
Si tratta di uno strumento di credito al consumo che abilita il titolare, in base a un rapporto contrattuale con l’emittente, a effettuare acquisti di beni o servizi presso qualsiasi esercizio aderente al circuito (consente anche prelievi di contante presso gli ATM, sebbene solitamente con commissioni superiori rispetto a quelle previste dagli strumenti specializzati, come ad esempio il bancomat), regolando il pagamento successivamente all’acquisto.
La transazione di vendita coinvolge tre attori con i rispettivi rapporti, ovvero:
- Il titolare della carta si impegna a restituire all'emittente della carta l'importo della transazione nei tempi e nei modi prestabiliti dal contratto sottoscritto.
- Il fornitore eroga i beni o servizi richiesti dal cliente.
- L'istituto emittente (in inglese issuer) si impegna a pagare al posto del cliente quanto dovuto, eventualmente al netto di commissioni prestabilite.
Il pagamento di quanto speso da parte del titolare avviene a cadenza predefinita, di norma mensile, secondo due modalità alternative:
- in unica soluzione: in questo caso si parla di carte di credito a saldo, ed il credito viene sostanzialmente concesso per il solo periodo che intercorre tra l’esecuzione della spesa ed il rimborso di quanto speso nella soluzione mensile. In questi casi al debitore non vengono di norma applicati tassi di interesse di sorta;
- in forma rateale: in questo caso viene solitamente previsto il rimborso, da parte del titolare della carta, di una percentuale/quota parte del debito residuo (la somma di quanto speso e degli interessi maturati sul debito residuo al netto di quanto già rimborsato). In questi casi si parla di carte di credito revolving, ossia in cui il prestito ruota. In questi casi sul debito vengono applicati degli interessi, che solitamente sono piuttosto elevati.
La maggior parte delle carte di credito presenti sul mercato possono essere utilizzate sia prevedendo il rimborso in unica soluzione, sia prevedendo il rimborso rateale: possono quindi essere utilizzate come carte revolving opzionalmente, ed anche solo per limitati periodi di tempo.
Il rimborso/pagamento di quanto dovuto può essere effettuato con addebito in un conto bancario preautorizzato dal titolare (RID), oppure con altre modalità.
Clausole rilevanti
Di seguito vengono riportate le principali clausole di norma previste per le linee di credito revolving:
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Estratto conto
In caso di utilizzo del credito, l’istituto finanziatore si impegna a inviare ogni mese l’estratto conto, riportando il saldo del precedente estratto conto, i pagamenti registrati, gli interessi calcolati giorno per giorno sul capitale residuo effettivo, TAN e TAEG, ogni ulteriore addebito o movimentazione, l’eventuale imposta di bollo e le spese di invio. Gli eventuali ritardi nell’invio dell’estratto conto non consentono un rifiuto o un ritardo nel pagamento del saldo. L’estratto conto si considera valido qualora non vengano comunicate eventuali contestazioni entro 60 giorni dalla sua ricezione. -
Modalità di pagamento
Il pagamento solitamente avviene tramite delega permanente per l’addebito automatico del suo conto corrente bancario. -
Mancato o ritardato pagamento
In caso di mancato o ritardato pagamento, anche di una sola rata, viene sospesa l’erogazione di ulteriori somme dalla linea di credito, fino al pagamento delle somme dovute. Gli interessi vengono inoltre maggiorati, con l’applicazione di una mora. -
Decadenza dal beneficio del termine
Questa clausola del contratto prevede che il cliente riconosca espressamente che in caso non adempia regolarmente al pagamento di almeno 2 rate, anche non consecutive, l’istituto finanziatore possa decidere di risolvere il rapporto contrattuale e chiedere l’immediato pagamento di tutto il debito residuo.
Le condizioni
Quando richiedi un credito revolving è opportuno che tu valuti attentamente il costo effettivo legato al possesso e all’utilizzo dei servizi che questo ti mette a disposizione.
Tuttavia non sempre è facile capire quanto ti costa realmente, in quanto le voci di spesa sono numerose (spese per interessi, spese annuali, spese di incasso rata, ecc.), e non sono facilmente integrabili in una misura di costo unica.
Di seguito ti forniamo una breve descrizione degli elementi principali su cui si deve basare la valutazione di un’offerta:
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TAN (Tasso Annuo Nominale)
Il TAN rappresenta il tasso di interesse, espresso in percentuale e su base annua, applicato al capitale finanziato (talvolta al lordo di eventuali costi assicurativi o spese di istruttoria). Viene utilizzato per calcolare, a partire dall’importo finanziato e dalla durata del prestito, la quota di interesse che andrà corrisposta all’Istituto finanziatore e che, sommata alla quota di capitale, andrà a determinare la rata di rimborso. -
TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale)
Il TAEG è una misura, espressa in termini percentuali, con due cifre decimali e su base annua, del costo complessivo del finanziamento. Diversamente dal TAN, il TAEG è comprensivo di eventuali oneri accessori, quali spese di istruttoria, spese assicurative, che sono a carico del cliente.
Tuttavia la normativa italiana consente, sotto alcune condizioni, una certa discrezionalità, escludendo o includendo nel calcolo del TAEG alcune voci: le spese assicurative ad esempio, se facoltative, possono essere escluse dal calcolo. -
Spese annuali
Oltre alle spese per interessi, il finanziatore può richiedere il pagamento di una commissione, a titolo di quota associativa. Al riguardo i diversi istituti adottano politiche differenti. Alcuni non la richiedono per il primo anno, altri non la richiedono mai, altri ancora sempre. -
Altre voci di costo
Oltre alle spese annuali, è opportuno considerare altre voci di spesa:- spese di estratto conto: addebitate al cliente per l’invio dell’estratto conto;
- spese per imposta di bollo: importo fisso stabilito per legge
Ultimo aggiornamento ottobre 2020
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