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Verso la riforma fiscale con due nuovi decreti: le novità per i contribuenti
Obiettivo del nuovo decreto è ridisegnare il rapporto tra fisco, cittadini e imprese mediante un riequilibrio delle relazioni con l’amministrazione finanziaria, tenendo conto delle esigenze di tutela del contribuente da una parte e dall’altra della necessaria lotta all’evasione fiscale.

È stata varata il 23 ottobre in Consiglio dei Ministri un’altra tappa della riforma fiscale con l’approvazione di due ulteriori provvedimenti attuativi della legge delega (L.111/2023).
Le misure contenute sono riconducibili ai seguenti principali temi:
- razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari, oltre a modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente;
- nuovi adempimenti sul calendario dei versamenti.
Obiettivo del nuovo decreto è ridisegnare il rapporto tra fisco, cittadini e imprese mediante un riequilibrio delle relazioni con l’amministrazione finanziaria, tenendo conto delle esigenze di tutela del contribuente da una parte e dall’altra della necessaria lotta all’evasione fiscale.
Ripensato anche il meccanismo di riscossione, in conseguenza ai livelli raggiunti dal magazzino esattoriale, oltre ogni ragionevole limite.
Le principali novità introdotte dai nuovi decreti
Se con la modifica dello Statuto dei diritti del contribuente si intende migliorare l’autotutela dei contribuenti e la disciplina degli interpelli, oltre che revisionare il principio del contraddittorio, la razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari interviene sulle scadenze del calendario fiscale.
In sintesi, questi i principali provvedimenti.
Diventa più semplice la dichiarazione dei redditi precompilata per tutti, dipendenti, pensionati e titolari di redditi diversi, comprese le Partite IVA a regime forfettario.
È stato facilitato l’accesso dei contribuenti al Cassetto Fiscale, che conterrà maggiori informazioni e dati utili.
Sospeso nei mesi di agosto e dicembre, salvo caso di indifferibilità e urgenza, l’invio delle comunicazioni relative ai controlli automatizzati, ai controlli formali e alle liquidazioni delle imposte sui redditi assoggettati a tassazione separata e delle lettere di compliance.
Inoltre, i provvedimenti che contribuiscono a semplificare il calendario delle scadenze fiscali:
- anticipato al 30 settembre (dal 30 novembre) il termine per la presentazione delle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e di Irap;
- introdotto il pagamento dell’F24 con Pago PA, nella logica di prevedere misure volte a incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici, l’ammodernamento dei terminali di pagamento e la digitalizzazione delle piccole e medie imprese;
- diventa mensile a partire dal prossimo anno il pagamento dell’IVA;
- per la compensazione dei crediti di imposta, passa a 70.000 euro il limite per l’obbligo del visto di conformità del professionista. Per i crediti Irpef, Ires e Irap il limite passa da 20.000 a 50.000 euro;
- i contribuenti in partita Iva con redditi entro i 170mila euro potranno scegliere di versare gli acconti Irpref, Ires e Irap dal 30 novembre al 16 gennaio 2024 in un’unica soluzione o in 5 rate, fino al 16 maggio;
- ampliata la soglia dei versamenti minimi dell’IVA e delle ritenute sui redditi da lavoro autonomo;
- potenziato lo Statuto dei diritti del contribuente, con l’introduzione di un Garante che tutelerà i cittadini di fronte all’Agenzia delle Entrate.
Le nuove regole che semplificano la dichiarazione dei redditi
Riguardo alla dichiarazione dei redditi, l’intento è renderla più accessibile a tutti, inclusi i contribuenti del regime forfettario.
È atteso per il 2024 il metodo semplificato per la compilazione della dichiarazione dei redditi di dipendenti e pensionati. Sarà l’Agenzia delle Entrate a predisporre per i contribuenti appartenenti a queste categorie i dati necessari per la compilazione entro il 30 aprile di ciascun anno (es. informazioni contenute nelle certificazioni uniche, rette per gli asili nido, spese sanitarie).
Gli stessi dati potranno poi essere confermati oppure modificati direttamente dai contribuenti in un’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, mediante un percorso semplificato e guidato. La dichiarazione così compilata sarà poi presentata in via telematica.
Per quanto riguarda il Cassetto Fiscale, l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti servizi digitali per la consultazione e l’acquisizione di atti e comunicazioni gestiti dall’Agenzia stessa. Si prevede un rafforzamento dei servizi digitali per potenziare i canali di assistenza a distanza e consentire il confronto tra contribuenti e Agenzia delle Entrate.
Un nuovo rapporto tra cittadino e fisco
I due decreti sulla riforma fiscale stabiliscono maggiori obblighi per l’Agenzia delle Entrate, che dovrà motivare sempre gli atti inviati al contribuente: non potranno dunque venire da presunzioni ma dovranno basarsi su dati certi e prove indicate.
“Cambia il rapporto con il fisco attraverso interventi che vanno a revisionare il principio del contraddittorio, a migliorare e semplificare la disciplina degli interpelli e delle circolari che l'amministrazione finanziaria mette a disposizione dei contribuenti”: in caso di errore evidente da parte dell'Agenzia delle Entrate, di propria iniziativa o su istanza del contribuente, può provvedere a ritirare l'atto più velocemente rispetto a prima evitando lungaggini burocratiche e l’eccesso di adempimenti che grava sul contribuente.
Viene inoltre introdotto il principio della proporzionalità, così che l’azione amministrativa non sia eccedente rispetto al fine perseguito, e non limiti i diritti dei contribuenti.
Secondo Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, è necessario intervenire sulle sanzioni amministrative italiane, così da allinearle rispetto al resto dell’Unione europea. Valgono 1.153 miliardi di magazzino le cartelle esattoriali che il fisco non riesce a riscuotere in quanto destinate a persone fisiche decedute oppure fallite, o ancora con profili che ne impediscono la riscossione. Per questo, è necessario un cambiamento di approccio all’evasione fiscale, stabilendo un dialogo preventivo con i cittadini.
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